Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri

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In Italia, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, si fanno molti errori : quello più riprovevole e più tragico finora è quello di non dare una priorità assoluta alle necessità della gente, specialmente quando avvengono episodi dettati da “ soggetti criminali o perversi ”, spesso e tragicamente da “ menti psichicamente malate ”, per le quali urgono servizi specifici in strutture adeguate.

Lo ricordiamo a Lei, ma anche alla Politica con la P. Maiuscola, come dice Papa Francesco, con il 13 maggio 1978 in Italia entrava in vigore la Legge 180 /1968, una Normativa che ha rivoluzionato il trattamento e la cura della malattia mentale ed il suo concetto stesso, imponendo la chiusura dei “manicomi” spesso veri lager, luoghi di violenza e di degrado inauditi .

Questa Legge, detta Basaglia dal nome del suo ispiratore lo Psichiatra veneziano Franco Basaglia, priva del Regolamento d’Applicazione, è divenuta punto di riferimento anche in ambito europeo e tuttavia in questi 41 anni non ha mai smesso di far discutere, poco in Europa, ma molto in Italia . Sono soprattutto le famiglie dei malati ad avanzare le critiche più forti ed a richiedere una riforma della Legge stessa, come “ribadiamo” dal 1994 con la presentazione di n/s varie Petizioni dirette ai due rami del Parlamento Italiano, Europeo e nel 2006 con Ricorso n. 44330/06 alla “Corte Europea per i Diritti dell’Uomo” diStrasburgo.

Il principio basilare del Basaglia è condensato nel concetto che il malato psichico va curato e non segregato.”, riconoscendo la dignità del malato-uomo, che consideriamo essere molto giusto, non prevedendo, però, strutture alternative al “manicomio”, mancando un controllo Politico sull’attuazione della Legge. Dati recenti dell’Istituto Superiore della Sanità, diffusi dalla Società Italiana di Psichiatria ad un loro convegno, ci informano essere 5.000.000 i soli depressi a cui vanno aggiunti almeno 1.200.000 schizofrenici dei quali in cura un 10%, senza contare quelli sconosciuti, una “popolazione” che raggiunge i 10 milioni di sofferenti. Il budget della Sanità per questo ambito Sanitario è di circa il 5% , in Tanzania è del 7%, in Australia del 10%, in Inghilterra del 12%, mentre la media europea si attesta al 7,5% .

“ Un lavoratore su 3 soffre di disagio mentale diagnosticato da ansia e depressione a patologie più gravi, mentre soggetti particolarmente esposti sono giovani, adulti, donne e persone con basso livello di istruzione. Un dato importante è che la metà dei disturbi mentali insorge con l’adolescenza. Tutto questo un costo per la Unione Europea pari a circa il 4% del Pil “ ( da OCSE [ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico] fine dicembre 2011 ricerca “ Sick on the job? Myths and realities about mental health and work ”) .

In Italia gli Operatori Psichiatrici (medici, infermieri, psicologi ecc costretti ad operare) fissati per Legge è di 1 ogni 1.500 abitanti e secondo l’ultima rilevazione gli operatori nel 2001 era 0,8 ogni 1.500 abitanti ovvero ne mancano circa 10 mila ( da lettera aperta AipsiMed 24 febbraio 2012 al Ministro della Salute).

La depressione, patologia “in vigore”, colpisce il 15% di uomini ed il 25% le donne. Secondo DATAMEDIA nella fascia tra i 15 anni ed i 17, il 27,5% dei giovani dichiarano di avere esperienze di depressione, il 62,5% di sentirsi depresso qualche volta, interessando sempre più gli adulti, mentre il 44,6% la considera una vera e propria malattia. Un italiano su cinque (18,3%) ha sofferto di disturbi mentali durante la propria vita e sulla base dello studio europeo ad essere più colpite sono le donne, ( da ESEMED).

Secondo l’ANSA i Dipartimenti di Salute Mentale, per i diversi tipi di patologie psichiatriche, sono presenti in tutta Italia, ma con diversità nelle Regioni. I posti letto in strutture pubbliche sono più numerosi al nord ed hanno operatori in circa 30.700, di cui il 48% infermieri ed il 18% medici e sarebbero sufficienti in Liguria, Toscana, Trento e Bolzano, mentre sono circa 600 mila le famiglie italiane che “vivono” il dramma nel dramma con un familiare che non risponde alle cure oppure non vuol curarsi, gli psichiatri sono il 25% del fabbisogno e mancano 5000/7000 operatori psichiatrici. ( Ansa  4 dicembre 2004.):

I mass media “parlano”, ancora oggi, di mala Sanità solo per Interventi Ospedalieri sbagliati, perché una patologia organica conta di più dei malati mentali lasciati allo sbaraglio. Questa è pura ingiustizia ! Secondo EURISPES 1 adolescente su 4 fa uso di droghe ed alcool, mentre 600 mila bambini sono autistici. Docenti della scuola con disturbi di natura psichica dal 35% al 70% ( Fondazione Iard Lombardia – Corriere della Sera 22/05/2008 ).

Un ventaglio di diagnosi allarmanti, preoccupanti e pericolose, per i quali i mass media si sbizzarriscono nel diffondere i dati statistici  . E’ noto che per la Politica la Legge 180 sta nel contrasto tra psichiatria farmacologia e le esigenze di una Legge che richiede ai Medici una vocazione totale ed una coscienza etica.

Considerando impellenti Servizi specifici e cure in strutture adeguate, la n/s Associazione, ripeto, con Petizione al Parlamento Italiano ed Europeo chiede principalmente interventi legislativi :

 

  • con una legge-quadro sull’Assistenza Psichiatrica necessaria in modo che le singole Regioni possano indirizzarsi in maniera omogenea ed emanare norme legislative ai sensi dell’art.117 della Costituzione Italiana in materia di salute mentale non in contrasto con l’interesse nazionale e con meccanismi di perequazione per migliorare la qualità di servizio uguale in tutte le Regioni;
  • la tutela della salute per i sofferenti psichici, specie quelli in età involutiva, cittadini come gli altri, che necessitano ed abbisognano più a della sicurezza di tutti i cittadini.
  • una Direttiva Comunitaria Europea con uguale valenza in tutti gli Stati membri della UE. “Inoltre in una prospettiva più ampia di politiche per la salute mentale” ed ”altro” ( in risposta via a-mail a mia lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri 7 agosto 2012 ore 12,03).

 

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, i malati sono soli, le famiglie di questi sofferenti sono in cerca d’aiuto e non possono scendere in piazza con “vocianti cortei”, come è di moda ( Dio ci aiuti e ci liberi da uno Stato sensibile agli umori della piazza !), per vedere compresi e tutelati i loro diritti . Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, le famiglie sperano nel riconoscimento sociale dello status di cittadino-malato del loro congiunto e con esso il rispetto che gli è dovuto ai sensi delle disposizioni della Costituzione Italiana ( poco incarnata !) . Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, la dimensione del “fenomeno disagio psichico” pare allargarsi in maniera allarmante, dimostrandoci l’inconfondibile e grave stato di deterioramento prodotto dal silenzio e dall’incuria delle Istituzioni, quindi sono necessari, ripeto, interventi amministrativi e legislativi.

In Italia si fanno molti errori, ma quello più riprovevole e grave da parte dello Stato e della Politica è quello di non dare una priorità assoluta alle necessità della gente, specialmente quando avvengono episodi dettati da “soggetti criminali o perversi”, spesso e tragicamente da “menti psichicamente malate”, per le quali urgono, ripeto, servizi specifici in strutture adeguate. Ormai è una litania crescente, ma rinnovo l’appello per l’apertura di un Tavolo Tecnico al fine di avviare, ripeto, finalmente dopo 41 anni, l’iter per concretizzare questo grave ed urgente disagio sociale, “prevedendo consultazioni “ . E’ possibile Signor Presidente del Consiglio dei Ministri ?, mentre attendiamo con l’opinione pubblica una cortese risposta, parafrasando le parole del Santo Giovanni Paolo II° Andiamo avanti con speranza !

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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