Cosa bisogna fare per il riordino dell’Assistenza Psichiatrica in Italia?

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A n/s umile parere l’Ente Pubblico che dovrebbe porre in essere la Legge-Quadro Nazionale sul riordino dell’Assistenza Psichiatrica in Italia sul rinnovo per le Regioni più vicina alle esigenze della gente, come segue :

1.) ogni Regione dovrebbe censire i “soggetti” interessati all’assistenza, per poi offrire Strutture idonee sia per accogliere i “malati” e sia per la terapia ;

2.) secondo il principio di sussidiarietà dovrebbero essere coinvolti gli Enti Locali territoriali presenti nelle singole Regioni, cioè gli Enti Territoriali che non dovrebbero mai essere assenti ;

3.) si è indicata la Regione solo per motivi di funzionamento ;

4.) il coinvolgimento si formalizza a livello Economico, Sociale, Assistenziale e decisionale ;

5.) al primo posto vanno indicate le Cure Terapeutiche, affidate a  Medici Specialisti di comprovata esperienza, coadiuvati da Personale Ausiliario;

6.) la Regione deve programmare la creazione di Strutture di accoglienza degne della persona-malata nel rispetto della sua dignità, quindi nessuna delega a Strutture Alternative per la funzione di cura ed assistenza, mentre l’eventuale delega a Strutture Private deve sottostare al controllo degli organismi di tutela.

Nel difficile processo di riorganizzazione, un ruolo molto importante potrebbe svolgere la famiglia, la quale dovrebbe impegnarsi a fornire al congiunto-bisognoso tutti quei mezzi che giovano alla sua salute.

Infine nello sforzo di aiutare gli handicappati psichici non può essere assente la Comunità Ecclesiale, sia Diocesana che Parrocchiale

Cosa deve fare la Politica ?

A mio sommesso avviso non sono più ammissibili le affermazioni di rispetto della Dottrina Sociale della Chiesa, come spesso viene declamato dalla Politica, senza una coerente azione di sostegno, di presenza, di solidarietà, di stimolo, di un’Economia Solidaristica.

La pseudo conclamata solidarietà è difficile da capire se si usano definizioni semplicistiche o risposte sbrigative.

Se si esce dalle sterili considerazioni per entrare nel campo della realtà allora, forse, nel cittadino rinasce la fiducia e non più il timore di  perdere quei diritti che fanno parte dell’etica civile, cioè il rispetto della dignità della persona che una progressione, anche di Norme Giuridiche, tentano di cancellare, perché l’esempio che viene dalla Politica ci induce ad essere più egocentrici e meno altruistici, spettatori polemici o quanto meno passivi .

Noi abbiamo sempre “visto” nella carenza di Strutture, Diagnosi e Cure la quasi certezza che, forse, solo ragioni ideologiche più che sanitarie non hanno saputo far decollare una soluzione Legislativa di riordino di questo Comparto Sanitario, finendo per devolvere questa “patata bollente” alle Regioni e saranno fortunati coloro, ripeto, che usufruiranno presto della celerità nella legiferazione per selezionare le necessità che il mondo della sofferenza psico-fisica si trascina da troppo tempo.

Una parola di riconoscenza và data ai benemeriti Istituti Religiosi Cattolici quali l’Opera di don Orione , don Guanella, Fatebenefratelli ed altri per la generosa ospitalità peraltro essenziale e concessa da tempi remoti e data la scarsità di ricettività pubblica.

Ed altra citazione di gratitudine và data in particolare ai NAS dei Carabinieri, che con profonda professionalità e dedizione tesa ad una azione di maggiore garanzia Umanitaria e Giuridica, sorvegliano le strutture e l’andamento gestionale nei centri ove sono ospitati anziani e disabili psico-fisici.

Che dire, poi, della “situazione” vista dall’Europa ?

Bisogna considerare che nelle conclusioni riguardanti il Sistema Psichiatrico in Italia, l’ex Commissario Europeo per i Diritti Umani dr. Gil-Robles nel Rapporto 17 giugno al Governo ed al Parlamento Italiano raccomandò vivamente :

a.) Richiedere il parere di un Medico Psichiatra prima di qualsiasi internamento obbligatorio (TSO),

b.) Aumentare i posti offerti nelle Strutture e negli Ospedali Psichiatrici , in particolare per i malati cronici  di lunga durata ,

c.) Accertarsi che il mantenimento dei malati detenuti negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non sia legato alla mancanza di posti disponibili all’esterno .

 

Infine cosa può fare la Chiesa Cattolica ?

L’espressione della Chiesa Cattolica verso la salute e verso tutti gli ammalati, specie quelli psichici, attesta sempre il suo impegno ad affrontare i diversi aspetti e le diverse problematiche attinenti questo diritto umano, valore etico che merita speciale attenzione, soprattutto, verso le persone svantaggiate, i poveri, i portatori di handicap psico-fisici ed tutte quelle persone con malattie croniche che hanno il diritto alla salute.

Da secoli e sempre in “prima linea” l’uomo in situazione di sofferenza ha trovato nella Sede Apostolica, nella Chiesa, nei Suoi Vescovi una attenta risposta cristiana, un crescente spirito di servizio con l’intento di scuotere le coscienze al rispetto della dignità dell’uomo malato .

I nuovi e recenti scenari nel campo della salute mentale, costituendo “una vera emergenza Socio-Sanitaria”, ripeto, hanno indotto senza mezzi termini il Santo Padre Benedetto XVI° con finalità etica e Pastorale ad ulteriormente denunciare, “che il disagio psichico è una grave situazione mondiale , che investe sopratutto i Paesi occidentali “, invitando al rispetto della dignità dell’uomo, uno dei pilastri dell’antropologia umana, dove “risultano carenti , insufficienti od in stato di disfacimento i servizi”

Vorrei ricordare una frase molto significativa  “Nel mondo che cambia il Vangelo non muta”, vale a dire non si spegnerà mai una luce di speranza evangelica ( Benedetto XVI°Convegno Ecclesiale di Verona 19 ottobre 2006).

Ricordo ancora che Papa Francesco, nella sua veste eccezionale di papà, ha avuto espressioni affettive verso il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore molto significative e questo “mondo” ringrazia di cuore il Santo Padre, da noi tutti e dalla famiglia italiana, perché i malati, specie quelli mentali che Lei benevolmente “difende”, sono ancora dimenticati e defraudati dallo Stato sociale ! In questo momento vi è una situazione irrisolta, quella del “budget del ricoverato” molto delicata, importante e grave per la salute dei cittadini in quanto logiche di convenienza dettate da una “invenzione economica”(“risparmiare” sulla pelle del malcapitato), se vera, tende ad abbandonare al loro destino malati gravi.

Non ci vogliono rispondere malgrado reiterati appelli e Petizioni giacenti nelle due Camere Legislative !

Ancor più drammatica e gravissima, se questa “azione” viene operata su anziani disabili in fase terminale di vita, dimettendoli anzi tempo dalle Strutture Nosocomiali senza una adeguata protezione alternativa tanto che si finisce con l’aggravare il loro precario stato di salute.

Questa è autentica eutanasia mascherata, “fuori” dalle leggi dello Stato Italiano !

Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri, ci vuole far conoscere, con sollecita urgenza la verità su questo “budget del ricoverato” visto che le Istituzioni tacciono? Non spenga, inoltre, quella luce di speranza per la riforma dell’Assistenza Psichiatrica !

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza “!

 

Previte

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