Condizione Giuridica dell’ex – Malato Psichico!

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La legge n. 180 ha abolito i manicomi, la legge n. 724 del 23.12.1994 ne prevedeva la chiusura entro il 31.12.1996, ma nessuno si è preoccupato di cercare la Condizione Giuridica di tutti coloro che per Legge non possono più essere considerati malati di mente e quindi non essendo tali devono essere inclusi nella categoria di cittadini a tutti gli effetti con diritti e doveri tali ed uguali agli altri .

Ricordo che sulla base di quanto dettato dall’art. 414 CC. i malati di mente devono essere interdetti e deve essere nominato loro un Tutore, un Curatore, un Amministratore di Sostegno che ne curi gli interessi.

Se, costoro malati di mente non sono più, ne consegue che deve essere revocata la Tutela o la Curatela (per gli inabilitati) con l’attribuzione in positivo del diritto di cittadinanza con tutto quello che ne consegue.

Facendo riferimento alle quattro tipologie distributive indicate dal ex-Sottosegretario di Stato alla Sanità Bruno Viserta Costantini nelle quali saranno ridistribuite le persone attualmente considerate malate di mente, si rileva che nessuno degli appartenenti a tali categorie può considerarsi veramente autonomo e capace di gestire, anche minimalmente, i propri interessi, né di esercitare i propri diritti. (Atti Parlamentari seduta 3.4.1997 Camera dei Deputati) .

Pertanto, in ipotesi, si intravede la prospettiva che coloro che saranno delegati alla cura o i parenti degli infermi, qualora abbiano voglia di riaccettarli nel consesso civile, si debbano occupare della risoluzione dei problemi pratici connessi all’essere in vita di ognuno.

Infatti chi accompagnerà alla riscossione della pensione, all’esercizio del diritto di voto ecc., l’ex malato di mente che viene inserito nella tipologia di coloro che hanno bisogno di interventi riabilitativi di lunga durata o prevalenti problemi di disabilità considerato che non esistano o non dovrebbero esistere Unità Ospedaliere specifiche ed, allo stato, entità extra Ospedaliere adeguate ?

Questi rilievi mettono in luce solo alcuni degli aspetti pratici del problema che riguarda gli ex malati di mente, ma i risvolti non esplorati sono tantissimi ancora .

Pertanto si auspica che le nuove disposizioni di Legge si applicano solo a coloro che da oggi avessero la disavventura di rientrare nelle categorie previste, mentre la Normativa antecedente, si applichi fino all’esaurimento per coloro che ante legge 180 sono stati classificati quali malati di mente e quindi bisognevoli di controlli e cure costanti.

Ciò non sarebbe considerato un ritorno all’indietro, ma una soluzione equa nell’interesse di tutti coloro che per motivi vari sono toccati dal problema “malattie mentali”.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza !”

Previte
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