Accoltella la moglie e poi si uccide

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Tutto questo, ancora una volta, è avvenuto ad Omea nel Bresciano dove un rumeno tale Forinel Moena di 55 anni, dopo aver ingerito una certa quantità di psicofarmaci, ha ucciso a coltellate la moglie Sorina di 50 anni.

Fin qui la cronaca !
In una società violenta nella quale il rispetto della dignità dell’uomo e della donna, soprattutto debole ed indifeso, rischia di eclissarsi sempre più per egoismo, edonismo, erotismo e via dicendo, tutti gli uomini di buona volontà sono chiamati a tener viva la coscienza della grandezza e del valore di ogni vita umana.

Nel nuovo millennio dove tanti problemi, tutti importanti, sono sul tavolo e pertanto oggetto di preoccupazione ed attenzione da parte delle Pubbliche Istituzioni, non può essere ignorata e sottovalutata una realtà sociale di urgente gravità come il femminicidio .

In una società violenta nella quale il rispetto della dignità dell’uomo, soprattutto debole ed indifeso, rischia di eclissarsi sempre più per egoismo, edonismo, erotismo e via dicendo, tutti gli uomini di buona volontà sono chiamati a tener viva la coscienza della grandezza e del valore di ogni vita umana.

Una diffusa mentalità dei n/s tempi considera la persona umana pienamente autonoma e svincolata da ogni rapporto con la Legge Divina e da quella sociale : l’uomo tende oggi a porsi al centro dell’universo .

La vita umana è un dono di Dio e va difesa, creando le condizioni perché si sviluppi la giustizia, l’amore verso il prossimo ed il rispetto della dignità di tutti, specie quella di diversione della mente . .
La mattanza umana, per opera dell’oscuramento della mente, continua ogni giorno con omicidi, suicidi, un quasi generale genocidio nelle famiglie e nella società contemporanea e questa strana moda, continua imperterrita, stravagante, impietosa .
Ma la vita umana non vale più nulla ?
Pensare che malgrado ogni cosa da moltissimi anni richiedo Provvedimenti con Petizioni al Parlamento Italiano, Europeo : ebbene si arriva sempre ad un silenzio assoluto !
Eppure le n/s Petizioni a norma dell’art.50 della n/s Costituzione dirette al Parlamento Italiano (ultima 20 marzo 2018), al Parlamento Europeo (n. 1003/2011), alla Corte Europea per i diritti dell’uomo” di Strasburgo (Ricorso n.4433006) sono per una riforma di Provvedimenti Legislativi : Petizione 2013
Troppo spesso ci vengono rifiutate dal Parlamento con stile burocratico ed in elevata eleganza, a causa di mille altri impegni, allora queste problematiche si dimenticano e finiscono per essere completamente ignorate.
In Italia solo il 3,4% del budget totale dedicato alla Sanità è utilizzato per la cura dei disturbi mentali (restano quasi sempre anomali i dati economici per un spending review scellerato ! ), mentre in Tanzania è del 7%, il 10% in Australia il 12% in Inghilterra e il 3,5/% e 4% in Europa.

Questi sommari dati statistici ci indicano esistere un grande squilibrio tra necessità urgenti e risposte che devono far riflettere la Politica italiana, col P maiuscolo come dice Papa Francesco, molto “arida”, disinteressata alle necessità di risorse insufficienti per nuovi e migliori Servizi dopo il fallimento del modello manicomiale !
Non vogliamo formulare “ipotesi” negative sui Governi Amato, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, ora Conte, non siamo legittimati per n/s vocazione non politica, ma una onesta rottamazione è da considerare .
Tuttavia quelle proposte di mutare la malattia mentale con “Conferenze” “Giornate”, “Campagne pubblicitarie” o peggio con forzosi interventi del Ministro della Salute, ancor più “suggerite” da quanti dicono di difendere questi “malati”, non è stato e non è tuttora il modo per vincere pregiudizi, combattere lo stigma sociale, l’esclusione, la discriminazione e via dicendo e risolvere il “problema”.
Per superare tutto ciò contro la follia, bisogna rispondere alle necessità dei “malati” e di quanti sono materialmente loro vicini.
Lottare contro l’emarginazione di chi soffre di disturbi psichici e sostenere cure e prevenzione con risorse umane adeguate, questo in sintesi l’invito del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moom per la “Giornata Mondiale della salute mentale” dedicata al rapporto tra benessere psichico e malattie croniche.
Schizofrenia, depressione, bipolarismo sono le patologie più diffuse dall’ONU, quindi di fatto disturbi emotivi in giovane età sarebbe un fattore di rischio per contrarli in età adulta.
Ecco l’importanza della prevenzione che ho auspicato nelle n/s Petizioni giacenti in Parlamento.

Nelle Conclusioni riguardanti il sistema psichiatrico in Italia, il dr.Alvaro Gil-Robles, ex Commissario per i Diritti Umani raccomandò vivamente, ma tutto è rimasto nella penna :
 Richiedere il parere di un medico psichiatra prima di qualsiasi internamento obbligatorio (Trattamento Sanitario Obbligatorio ).
 Aumentare i posti offerti nelle strutture e negli Ospedali Psichiatrici, in particolare i malati cronici di lunga durata.
 Accertarsi che il mantenimento dei malati detenuti negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non sia legato alla mancanza di posti disponibili all’esterno. Ma perché, ancora una volta, spostare all’aprile 2015 la loro chiusura?
Ribadisco impellente e prioritario l’ascolto delle istanze da parte del Parlamento, in quanto condizione essenziale che deve presiedere ogni azione per tradurre in concreto la tanto conclamata pseudo solidarietà ed integrazione del “disabile”, che vane parole.
Serve l’impegno concreto delle Istituzioni considerando che la sede naturale per una risoluzione definitiva di questo “bubbone sociale” è il Parlamento.
Per dare voce a coloro che non possono esprimerla, per promuovere la cultura dell’accoglienza della disabilità, per difendere il malato dal silenzio e dal disinteresse da parte delle Istituzioni nella riorganizzazione della salute mentale in una legge-quadro da noi richiesta, per non assistere ancora alla mattanza di persone innocenti, come ultimo quello avvenuto nel bresciano
Con le sagge Parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza !”

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire
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