Ormai è in condizioni estreme la difesa sulle donne se non intervengono opportuni, decisi, coraggiosi, Provvedimenti Legislativi

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Recentemente un componente del Governo in carica a Taormina ha detto tra altro “ … a giorni nuovo piano triennale antiviolenza e linee guida sanitarie per le vittime di violenza alle donne “, iniziative nel suo complesso per la protezione delle donne vittime di abusi, violenze fisiche e verbali .

Vorrei ricordare a questo Governo che in Italia la celebrazione ufficiale per la difesa delle donne è stata compiuta nella “Giornata della donna”, decisa dal Governo Andreotti nel 1979, è avvenuta a Roma al Palazzetto Venezia con il tema “Le donne nell’Europa per una uguaglianza reale” dalla genovese Onorevole Ines Boffardi Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ( PCM ) “per la condizione femminile” , con l’incarico specifico di coordinare il Servizio, ora non più Ministero per le Pari Opportunità né altra “dizione”, dimenticanza irresponsabile del Governo in carica : un Governo di donne che non difende le donne e quando lo compie è per convenienza .

Quella Giornata è’ stato l’inizio della valorizzazione del cambiamento in continua evoluzione della nostra società, specie della donna , “vivendo” in prima persona quei tempi ( ero Direttore di Sezione PCM e capo della segreteria), mentre la stessa Sottosegretaria era anche Presidente della Confederazione Consultori di Ispirazione Cristiana voluti dalla Conferenza Episcopale Italiana, con Assistenza del compianto Card. Dionigi Tettamanzi ..

Come ogni anno e sugli avvenimenti in continuo evoluzione, devo constatare con grande con amarezza come a distanza di tempo, ancora oggi 2017, nessun Esecutivo ricorda l’Onorevole Ines Boffardi, la quale per prima ufficialmente in Italia ha iniziato con appassionata e responsabile dedizione quel lavoro importante e necessario teso a valorizzare, anche istituzionalmente la donna, quale persona nella Società e nelle Istituzioni .

Quelli passati e quelli vissuti dal popolo erano anni in cui il “femminismo” era di moda e la n/s società viveva giorni molto turbolenti,  ancora oggi ricorrenti, dove la donna si considerava libera e conduttrice del proprio corpo, contrastando con il periodo della sua fertilità materna in “libero corpo”, mentre l’iniziativa del Governo Andreotti era finalizzata al riconoscimento dei diritti della condizione femminile e della dignità e rispetto di essere donna, sposa, madre.

Ancora oggi si tenta di distruggere il principio fondamentale della famiglia, con nuove “ modalità” d’essere famiglia, cellula primaria e prioritaria della n/s società, dove i rilevamenti statistici ci informano, purtroppo, che sono in aumento oggi 2017, le aggressioni sulle donne dove circa il 57% avviene nelle mura domestiche da parte di mariti, figli, compagni, conviventi .

Donne che condividono con il dolore, dove i figli vengono “condotti” alla sopraffazione familiare, uomini privi di ogni scrupolo offendono con le loro criminose azioni mogli, compagne, donne che subiscono oltre la violenza offese verso l’identità della donna che pur resistendo diventano depresse, ansiose, portatrici di schizofrenia .

Dobbiamo inoltre ricordare donne con mansioni Manageriali nel sistema economico, in politica, giornalismo, sociale, volontariato, donne che devono affrontare problematiche con congiunti disabili fisici, handicappati psichici, in stato vegetativo, donne ancora oggi che si trovano con pochi specifici provvedimenti legislativi finalizzati ad alleviare le sofferenze dei loro cari fino alla fine della vita.

Non possono essere disconosciute e dimenticate “donne pie” come le Suore, il cui valore è stato recentemente citate da Papa Francesco,( Unione Internazionale delle Superiori 22 febbraio 2014) che si dedicano al prossimo, donne “votate” al servizio del bene comune, donne in sofferenza psichica per gli stupri subiti e non ultima la figura della Mamma per la grande laboriosità di lavoro domestico, sacrificio, donazione, di intenso lavoro nel sociale e nel politico.

Da tempo, da troppo trmpo si va insinuando un relativismo del proprio io, una cultura di delirio ed idolatria verso gli animali ( che rispettiamo in quanto creature di Dio), una nuova moralità che supera il centralismo dell’uomo e lo relega al di sotto del genere umano, il tutto in un petulante diverbio politico e tale da “scomodare” il fervore ansioso e smanioso anche di una ex Ministro della Repubblica Italiana nella estrema anomala difesa degli animali pur giusta, ma dimentica dell’umanità, dell’umano essere, del rispetto del mondo della disabilità della sofferenza, del dolore  !

Desidero ancora ricordare l’On.Boffardi che ho sempre ammirato per la instancabile pazienza nella Sua azione, Cattolicissima verso ogni persona, coraggiosa, decisa nella difesa e nella certezza del diritto naturale della donna  e poco ricordata, anche, nell’ambito cattolico .

Oggi è prioritario che emergano valori etici e sociali che possono produrre un profondo divario tra situazioni legislative nel “problema donna” che resta protagonista privilegiata del cambiamento in continua evoluzione della nostra società, dove si tenta di distruggere la “figura” di questo “angelo della casa” .

Anche se si assiste ad una fragilità della famiglia, ad una comunità civile “bersagliata” da nuovi disagi sociali, la donna, la madre, la sposa compartecipi di responsabilità, restano sempre in grado di rispondere alle debolezze dell’etica .

Le Giornate della Donna, i continui richiami alla civiltà  i Convegni come quello avvenuto a Taormina, restano sempre la piattaforma propositiva di democrazia che non disattenda mai quei valori etici di pari opportunità, di rispetto e garanzia futura.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito nel 1999 la “ Giornata Internazionale per l’eliminazione delle violenze contro le donne”, dove era ed è inderogabile per ogni connivenza sociale proseguire nella riflessione di questo, ormai deplorevole fenomeno, che quasi giornalmente avviene in ogni Paese, soprattutto intensamente oggi 2017 in Italia .

La lotta contro la violenza sulle donne, oggi, si è spostata con estrema escalation nelle famiglie ed ora anche contro i bambini, disabili, emarginati, persone indifese e la rievocazione che avviene il 25 novembre di ogni anno, di cui nel 2014 ha ricordato la “15° Giornata Internazionale per l’eliminazione delle violenze contro le donne”, restando l’importanza di taluni valori fondamentali etici e sociali,.

Forse la donna è protagonista involontaria di effetti negativi per la carenza di servizi sociali allorquando ha in famiglia persone deboli, ammalate ed indifese

Questo avviene specialmente quando sono necessarie strutture sociali atte alla cura di congiunti malati in stato vegetativo, in fase terminale ed anche alla prevenzione cura ed inserimento sociale di malati psichicamente instabili in quelle famiglie dove si potevano evitare episodi crudeli nei quali figli hanno ucciso padri, madri o viceversa, come le tragedie familiari recenti o passate .

 

La “problematica femminile” di difesa, anche a livello europeo, non può essere considerata alla stregua di una rievocazione, ma deve essere assunta come un modo di continuare a proporre soluzione ai problemi di carattere femminile che tengano sempre conto della specificità dell’essere donna.

 

Previte

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