Quel silenzio deleterio per il mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza!

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Si è concluso il 27 agosto 2016 a Ginevra l’esame del report italiano sull’attuazione della “ Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità”e le osservazioni del CRPD arriveranno il 2 settembre, ma nonostante questa situazione dai mass media apprendiamo un’anticipazione dei rilievi mossi al nostro Paese, a cominciare dall’enorme disparità di accesso ai servizi fra un territorio e l’altro ,
Il CRPD renderà pubbliche le sue osservazioni conclusive sul report italiano il 2 settembre 2016, ma Gianludovico De Martino, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha presentato questi dati : l’Italia ha stanziato quasi 17 miliardi di euro ogni anno per le persone con disabilità, a cui si aggiungono i circa 1,7 miliardi di euro spesi dai Comuni, mentre il Ministero dell’Istruzione solo ha speso 6,4 miliardi di euro per gli insegnanti di sostegno, mentre ulteriore 700 milioni di euro vengono spesi ogni anno per gli assistenti educativi e di comunicazione per gli studenti con disabilità.
De Martino ha annunciato che un modello innovativo di intervento nazionale in favore di una vita indipendente per le persone con disabilità sarà lanciato nel 2017, mentre il secondo piano d’azione per le persone con disabilità, sarà approvato a metà settembre: proseguirà le azioni del piano precedente e aggiungerà azioni sulla raccolta di dati sulla condizione delle persone con disabilità (un punto su cui l’Italia è debole).

 

Visitare Ginevra in un Giorno
Visitare Ginevra in un Giorno

Questo è quanto comunicano i mass media. Ma i rilievi della n/s Associazione sono molti ed in favore del mondo della disabilità !
La “ Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità ” dell’ONU ( Distr. General 6 december 2006 sixty-first Session A/61/611 ), è stata una conquista di diritti a vantaggio di una parte della disabilità non riconoscendo , però, quella relativa all’handicap psichico che nel mondo annovera secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ( da Atti 1° Conferenza Internazionale Vaticana Dolentium Hominum n.34 Anno XII 1997 n.1 “Disagio della mente Umana Chiesa e salute nel mondo) :
450/ 1500 milioni di persone soffrono di disordini neuropsichiatrico
450/ 500 milioni di persone soffrono d’ansai
200/ 350 milioni di persone soffrono di tono dell’umore
60 /83 milioni di persone sono ritardati mentali
0/ 30 milioni di persone sono epilettici
22/ 29 milioni di persone soffrono di demenza
18/ 22 milioni di persone soffrono di schizofrenia grave

In Europa, una persona su 4 è affetta da patologie mentali gravi, 18,4 milioni di persone fra i 18 e i 65 anni sono colpiti da forme gravi di depressione ( Parlamento Europeo John Bowis PPE/DE.UK Relazione sul miglioramento della salute mentale della popolazione. Verso una strategia sulla salute mentale per l’Unione Europea Strasburgo 6 settembre 2006).

La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – www.superando.it FISH, che ha avuto una notevole ed incisiva parte nella stesura delle norme, ha chiesto alla Santa Sede di rivedere la decisione di non firmare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità : speciale dossier .
Il Vaticano in sede ONU ha contestato, solo, quella parte inerente la riproduzione e pianificazione familiare ( artt.23 e 25 “Convenzione”) ed i servizi riproduttivi perché possono introdurre l’eutanasia, l’aborto, la sterilizzazione e la negazione al diritto alla vita.

Condivido ampiamente le giuste “riserve” del Vaticano aggiungendo che “queste normative” sono in contrasto con l’art.10 per “l’inalienabile diritto alla vita”, con l’art.15 dove “nessuno dovrà essere sottoposto ad esperimenti medico-scientifici” e con l’art.16 dove si è contro “ogni forma di sfruttamento, violenza od abuso”, e con l’art.25 lettera f) onde “impedire il rifiuto dell’assistenza sanitaria o dei servizi sanitari nonché di alimenti o liquidi a causa della disabilità”.

Ritengo sempre, com’è nella normalità, che la vita va difesa per la sua assoluta e suprema dignità, anche quando è debole ed indifesa specie quando avvolge il mondo della sofferenza e della disabilità..

Queste sono “forme” di sostegno vitale eticamente e deontologicamente dovute, non considerati interventi terapeutici né rientranti nella volontà itinerante del testamento biologico.

2.) Ora si va affermando in Italia, anche nel campo della disabilità in genere, il “budget del ricoverato”, vale a dire che superato l’intervento finanziario predisposto dal SSN, il paziente, in qualsiasi condizione di salute si trova viene dimesso dalla struttura ospedaliera, ancor più grave, se agonizzante, in fase terminale ed in età avanzata come si va “ventilando” nelle corsie ospedaliere e come pare avvenga nell’era tecnologicamente civile in Inghilterra ( Doldi – SIR 7 settembre 2009). Questa sarebbe pura eutanasia che sconvolgerebbe non solo il mondo della sofferenza indifesa.

Come avevo più e più volte temuto e “denunciato”con le mie Petizioni alle Istituzioni ( soprattutto Governo e Parlamento) se le “proposte” di quelle metodologie edite dalla “Convenzione”, che è stata ratificata in toto con il disegno di legge n.2121 il 20 febbraio 2009, venissero applicate, poteva subentrare la possibilità che tutti i disabili, specie gli handicappati psichici, potevano correre il rischio di subire quelle “violenze”, tipo quel “budget del ricoverato”, ( che ne ho personale e profonda constatazione e conferma) , tutto ciò offende la dignità della persona e nega il diritto alla vita. Siamo per la vita, dono del Creatore!

Questa nuova ed inconcepibile situazione è contro la Costituzione Italiana ( art. 1, 2, 3, 32), i Trattati Internazionali e la Costituzione Europea che ribadisce che l’individuo è persona, un essere umano a qualunque età e condizione esso si trova.

Riteniamo doveroso, essenziale e non procrastinabile che il Servizio Sanitario Nazionale o meglio il Ministro della Salute chiarisca il diritto inalienabile alla vita di ogni paziente disabile, “budget o non budget del ricoverato”!

3.) Mi permetto allegare le Petizioni inoltrate ai due rami del Parlamento per una chiara risposta sull’ipotesi di questo “budget del ricoverato”che, pare, serpeggi nelle corsie degli ospedali : budget del ricoverato Petizione 2013

La Convenzione, approvata dall’Onu il 13 dicembre 2006, è stata ratificata dall’Italia nel febbraio 2009.
Domanda : perché con la“ Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità ” ’ONU non si sono apportate norme migliorative agli handicappati mentali ?

In Italia abbiamo un sistema sanitario troppo lento nell’aiutare le persone affette da gravi forme di malattie mentali e da un sistema socio-legislativo troppo lontano dalla realtà !

Il dr. Lee Jong Wook Direttore Generale dell’OMS qualche tempo fa ha affermato : “Ogni giorno si verificano casi di violazione dei diritti umani nei confronti di individui affetti da deficit mentali” e proseguendo ha affermato,“ purtroppo, troppo spesso a causa di mille altri impegni, queste problematiche si dimenticano e finiscono per essere completamente ignorate, nonostante che esistono diverse proposte per cambiare tale situazione, sia nei Paesi maggiormente industrializzati che in quelli del cosiddetto Terzo Mondo”.

Perché ri-porto questa frase, perché ancora non è stato ben recepito,( anche e soprattutto in certi “ambienti” per aver fatto il mio dovere mi hanno bannato,) il significato e le conseguenze che sono state incautamente ingenerate con la ratifica compiuta dal Parlamento Italiano nell’approvazione in toto della “ Convenzione “ e di quanti, soprattutto cattolici, hanno influito nella “divulgazione” a mezzo stampa di questo importante documento e dei loro sostenitori, senza apportare e richiedere quelle modifiche auspicate dal mondo della sofferenza e dalle famiglie (speciale dossier ) (osservare molto attentamente la pag.12 del n/s dossier ) .

Il 6 dicembre 2016 p.v. ricorre il decimo anno dall’adozione della “ Convenzione” ( Distr. General A/61/611 sixty-first Sessione ) ratificata dal Parlamento Italiano il 20 febbraio 2009 ed incarnata nella legge 3 marzo 2009 n. 18, mentre appare giusto rievocare quel periodo per la verità e la giustizia .

Nel 2006 la Santa Sede, dopo aver partecipato ai lavori per la stesura del TESTO durata 5 anni, si è rifiutata di firmarlo in quanto la stessa non prevedeva un esplicito divieto nei confronti dell’aborto.

Questo primo “rilievo” fu svolto da parte dell’Osservatore Permanente nell’ONU della Santa Sede dell’epoca Mons. Celestino Migliore il 13 dicembre 2006 .

La n/s Associazione ha già manifestato con una Petizione al Parlamento Italiano il 28 maggio 2008 ed a quello Europeo le riserve e le preoccupazioni sulla “confusione involontaria culturale” che si era determinata circa le modalità e le interpretazioni che il “Documento” poteva introdurre, non valutando la evidente discriminazione nei confronti delle persone con disordini psichici.

Ho inoltrato Ricorso n.44330/06 ( che non è stato accettato) alla “Corte Europea per i Diritti dell’Uomo” di Strasburgo per una Direttiva Comunitaria con la stessa valenza in tutti gli Stati UE, per incompetenza legislativa della UE nel settore della sanità pubblica compreso l’ambito della infermità mentale” in quanto la Costituzione Europea non ha specificatamente riconosciuto quale persona quella relativa ai portatori di handicap psichici .

Nel Preambolo della “Convenzione “ i 191 Stati aderenti hanno convenuto, fra altre, il “ riconoscere la diversità delle persone con disabilità”, ma includendo all’articolo 1 “ coloro che presentano menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali di lunga durata, che nella loro interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società in condizioni di parità con gli altri” e all’art.3 lettera b) quale principio generale “la non discriminazione”, impegnando all’art. 4 gli Stati “ad adottare appropriate misure legislative”.

Quindi la “Convenzione” ha il precipuo obiettivo di affermare con notevole incisione che tutti i cittadini disabili, specialmente quelli più deboli, devono godere degli stessi diritti ! ( Art.1) .

Il Governo Italiano, rappresentato dal Ministro della Solidarietà Sociale e dal Sottosegretario dello stesso Dicastero, ha sottoscritto il “Documento”,“ impegnandosi a ridurre i tempi ed a promuovere le indispensabili misure legislative per la concreta applicazione dell’accordo” che disgraziatamente non è avvenuto da parte di quel Governo.

Ciò che non è condivisibile, ripeto, con la “Convenzione” è : ( vedi SIR 14.4.2008 e 1.10.2008 ) :

1.) sulla riproduzione e la pianificazione familiare [art.23 lettera b) e 25 lettera a)] in quanto l’accesso ai servizi riproduttivi o salute riproduttiva potrebbero promuovere le contraccezioni, favorire l’aborto, le limitazione della nascite, le sterilizzazioni, la non responsabilità dei rapporti sessuali che aumentano l’espandersi dell’epidemia dell’HIV/AIDS disattendendo la procreazione responsabile od altro, il tutto in contrasto con l’art.10 per “l’inalienabile diritto alla vita ”, con l’art.15 dove “nessuno dovrà essere sottoposto ad esperimenti medico-scientifici” e con l’art.16 dove si è contro “ogni forma di sfruttamento, violenza od abuso”.

Queste metodologie sembrano richiamare l’eugenismo ( la pratica biomedica che spianò la strada alle terribili selezioni della razza e del genere umano tentate dai nazisti; oppure allo sterminio in Unione Sovietica da parte “dell’Einsatzkommando 3” dei malati di mente, che registravano il passaggio dal massacro eugenetico allo sterminio genocidio vero e proprio), od alla teoria dell’economista britannico Malthus che attribuiva all’eccesso di popolazione i mali e le miserie sociali.

2.) è irragionevole ed antidiscriminatorio il voler associare il disabile con minorazioni fisiche, con l’handicappato mentale, in quanto per il primo sussistono possibilità di inserimento sociale e lavorativo, per il secondo si possono e devono essere attuate cure specifiche in strutture adatte, ma non si possono prevedere né tempi di recupero né proposizioni di intendimenti lavorativi, in “persone” che richiedono coesione di intelletto e responsabilità ( art.27) e questo è in contrasto con il punto E) nel Preambolo della “Convenzione” dove si “riconosce che la disabilità è un concetto in evoluzione”.

La comunità sociale dovrebbe essere il posto dove la persona umana in condizione di infermità, sia fisica che mentale, trovi solidarietà difesa e protezione, invece di quanti riconoscono più il valore degli animali e che in tale maniera pongono l’uomo allo stesso livello, se non sotto, come il recente provvedimento 2013 sulla “vivisezione”, sicuramente necessario, ignorando totalmente le esigenze del mondo della disabilità !

Il dolore, purtroppo, è una sensazione molesta ed una condizione afflittiva cagionato da un male che tormenta le parti del corpo umano e dobbiamo aggiungere e chiarificare la differenziazione che insiste con il termine generale di disabile :

a). disabile è colui che è privato di una forza fisica, sopravvenuta o congenita, di una certa incapacità fisica, ma conservante la lucidità mentale :per esempio :

1.) Beethoven la cui nota sordità non gli ha impedito di essere tra i più grandi musicisti del modo ;
2.) Omero pur cieco ha scritto problemi straordinari come l’Iliade e l’Odissea ;
3.) Franklin Rooselvelt dalla seggiola a rotelle ha guidato gli USA nella II° Guerra Mondiale ,

b). handicappato è colui che ha ricevuto uno svantaggio in partenza, od un sopravvenuto ostacolo, un intralcio, una inferiorità interna od esterna che impedisce il manifestare il massimo della potenzialità più psichica e meno fisica ; per esempio:

1.) Vincent Van Gogh grande pittore olandese impressionista ;
2.) Torquato Tasso poeta epico fu rinchiuso in manicomio da Alfonso 2° Duca di Ferrara ;
3.) Dostoevskij il grande poeta russo ;

personaggi descritti dal Prof.Antonio Fernandes da Fonseca dell’Università di Porto (Portogallo) “Fenomeni intellettuali dotati di degenerazioni bio-psicopatologiche” ( da Dolentium Hominum n.34 1996 Atti 11° Conferenza Internazionale in Vaticano Pontificio Consiglio Pastorale Operatori Sanitari ).

Ora la “Convenzione” non considera specificatamente l’handicappato mentale perché con la dicitura “menomazione mentale” (art.1) a n/s sommesso avviso non si chiarifica lo status delle condizioni del “soggetto nell’interazione”cioè nell’azione tra i due “fenomeni”, perché l’uso del termine malato mentale come sinonimo di persona con disabilità non è quello promosso dalla “Convenzione” stessa che segna un distacco molto chiaro da un approccio medico-assistenziale per un approccio di diritti umani.

Il legislatore italiano ha introdotto nella legge 104/1992 il termine handicappato ed in ottemperanza con l’art. 4 della “Convenzione” fra gli obblighi generali, l’Italia si era impegnata ad adottare appropriate misure legislative, che nella nostra legislazione sono carenti da ben 38 anni per la malattia mentale.

L’Italia non poteva esimersi dall’applicazione della “Convenzione sui diritti dei disabili”, ma “nell’interazione con le varie barriere” ed ”in condizioni di parità con gli altri “( art.1).

Per le diversificazioni tra disabile fisico e handicappato mentale, l’Italia doveva apportare quelle appropriate misure legislative a tutela del malato mentale ed in sede di ratifica del “Documento”, inoltre poteva e doveva avvalersi dell’art.47 lettera 1) della “Convenzione” per inserire un proprio emendamento e sottoporlo al Segretario Generale delle Nazioni Unite nel “Comitato sui diritti delle persone con disabilità” (art.34).

In Italia il 3% della spesa sociale è destinato alle politiche familiari, a fronte di una media europea che ha una percentuale almeno il doppio, nonostante promesse elettoralistiche, spese inutili ( quante ce ne sono !), queste politiche sono state realizzate in parte dai Governi, ma non si è legiferato sulla “materia specifica malattia mentale” e nell’ambito sanitario nel “Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 ( quello del Governo Prodi,) si riscontrano carenza di programmi di sostegno alle famiglie dove insiste l’handicappato mentale ( non certo risolvibile oggi, 2013, con 275,87 euro mensili di assegno di assistenza) , né indirizzi da apportare sul piano legislativo.

Il Piano Sanitario 2003-2005,( quello del Governo Berlusconi) rispetto a quello 2006-2008, considera impellenti, tra altre, tre necessità :

1.) la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Privati ( che è avvenuta : almeno si spera !)
2.) l’attivazione di interventi nel disagio psichico nelle carceri secondo quanto previsto dal DL 22 giugno 199 n. 230;
3.) programmi adeguati per il sostegno alle famiglie dei malati psichici .

In entrambi “Piani Sanitari” non veniva considerata la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari ( oggi 2016 chiusi !) che non solo contrastavano con la legge 180 e 833 del 1978, ma configgono addirittura con i dettami Costituzionali, non adeguando la normativa penale con quella civile e rinviando la loro definitiva chiusura a marzo/aprile 2014 (?).

Infine per quanto si riferisce la salute mentale, il Governo, le Istituzioni, ma soprattutto al Parlamento , la n/s Associazione ha inoltrato una Petizione :

1.) col n.5 alla 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica ( “Legge-Quadro in materia di assistenza psichiatrica”) ; e col n.6 alla 3° Commissione Affari Esteri (“Norme per il recepimento della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità” dell’ONU integrandola con provvedimenti specifici per i malati mentali ;
col n.9 alla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati (“Riforma dell’assistenza psichiatrica”) unendo con (“Norme per il recepimento della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità”).

Abbiamo ri-chiesto l’adozione di “leggi appropriate”, come sancisce l’art.4, riconoscendo i diritti e le necessità degli handicappati mentali per la tutela della loro salute, per le loro famiglie e per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, normative attese da ben 38 anni che non sono avvenute !

Ma non è vergognoso, Signori della Politica, tutto ciò mentre assistiamo quasi ogni giorno ad “esecuzioni” di persone innocenti, alla “mattanza” indiscriminata di esseri umani (per converso alla esaltazione degli amici a 4 zampe, che rispettiamo), perché le Istituzioni sono in continua litigiosità e “dimenticano” o sono “disinteressate” a questo problema sociale che è prioritario ?.

Non si può continuamente e filosoficamente pensare alla ben nota logica gattopardesca del cambiare tutto purché nulla muti, riforme comprese che ogni giorno si citano senza concretizzarle, ma quello che importa è un severo richiamo a quei tanti cattolici, anche quelli che dirigono mass media, che “usano Cristo per fare carriera “ come giustamente ha detto Papa Francesco ( Chiesa Santa Marta 28 maggio 2013), o sono “cristiani da salotto”, una tentazione radicata, purtroppo, nel cuore con arroganza, con buona pace di molti cattolici ! ).

Meno male che esiste Papa Francesco !

Con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza !”

Previte

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“Cristiani per servire

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