Il mondo della disabilità è ancora abbandonato?

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Certamente! Lo diciamo sempre e da lungo tempo, in maniera molto marcata alla Politica, alle Autorità competenti, alle Istituzioni Legislative, ma tutte sono fortemente sorde!

E la stessa domanda se la pone il mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza ! Oggi luglio 2016 si preferisce riservare ampiamente una dedizione al mondo degli animali ( che fanno parte, giustamente dei diritti e dei doveri riconosciuti dalla “ Carta dei diritti degli animali domestici “ e sanzionati dall’art.III-121 della Costituzione Europea), ma dobbiamo ricordare che esistono degli esseri umani, dei disabili, degli anziani, dei sofferenti di patologie croniche.

Le persone disabili fisicamente nel corpo e quelle handicappate nella psiche sono totalmente ignorate dalle Istituzioni e dalla Politica e lasciati allo “sbaraglio”, benché la Costituzione Italiana all’art.32 è molto chiara nel “rispetto della persona umana”.

33illuminotecnica-candela01Fin oggi, verso il mondo della disabilità è stato fatto molto poco ed il futuro è oscuro !

Cosa fanno i cristiani ? Anche Papa Francesco avverte in twet e domanda “ Non basta di essere cristiani, bisogna vivere la Fede non con le parole, ma con le opere” ( 20 gennaio 2014 da Radio Vaticana)

Forse la patologia più aggressiva che distrugge l’umano essere è la malattia mentale, che colpisce il pensiero i comportamenti i sentimenti della persona inducendola ad una sua condotta asociale ed anomala nelle relazioni umane.

La sofferenza della persona è sempre esistita, ma, forse quella mentale nella storia antica indica che si è sviluppata fin dai tempi di Ippocrate, considerato il padre della medicina, mentre Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund fu il fondatore della psicanalisi e fu uno dei primi ad interpretare il disagio mentale, cioè quella “forma” che insiste tra comportamenti normali e devianti della persona .

In medicina sono diverse le “ spiegazioni ” di questa “malattia” che può colpire la mente della persona, suddivisa in due grandi categorie : quella della psicosi e della nevrosi e secondo i dati Istat nella psicosi la più importante e grave è la schizofrenia, “forma” di sofferenza psichica data da una lesione molto profonda della personalità, che rende difficile il rapporto con se stesso ed il mondo esterno, mentre la nevrosi, sul cui sistema nervoso possono a volte agire delle concause, è più frequente e meno grave in quanto l’individuo mantiene il contato con il mondo esterno, anche se in maniera relativa.

Ora, dopo queste povere e modeste disquisizioni “prelevate” dalla medicina abbreviata, è necessario considerare un atto di giustizia e di etica urgente “voltar pagina” per questi sofferenti psichici, carenti di ogni riconoscimento dei loro diritti, emarginati dalla mancata distinzione del loro delicatissimo problema costituito da quel disagio sociale che tanto danno apporta, lasciati in una completa indifferenza da troppo tempo, situazione che preoccupa, sconcerta, spaventa l’opinione pubblica.

Il segnale molto evidente che si continua a vedere nella lacuna legislativa di riordino di questo trascurato ambito sanitario, resta quello della tanto decantata parola “riforma”, in un uso, riuso ed abuso dalla politica, sopratutto nel constatare una assoluta “dimenticanza” nel considerare urgente e prioritario quel necessario Provvedimento Legislativo diretto ad una concreta assistenza psichiatrica, che si riscontra assai presente, quasi giornalmente, negli episodi di lucide follie in cui i protagonisti sono componenti le famiglie, spesso adolescenti, giovani, mariti, mogli, compagni e compagne secondo la liturgia sociale.

Lo diciamo sempre in maniera molto marcata alla Politica, alle Istituzioni Legislative e lo ripetiamo per ricordare quante persone vengono uccise da questi “malati”. Dobbiamo continuare ad assistere a questa mattanza ? E su quali coscienze essa pesa ora ?

E’ orami troppo lampante il vedere questo nostro Paese “andare” verso la cultura sfrenata dell’ indifferenza, del maggiorato egoismo, del relativismo vergognoso molto dilagante ?

Le famiglie, poi, di questi “desaparecidos della n/s civiltà” sono sfinite per le situazioni davvero gravi ed insostenibili provenienti da queste “malattie” che isolano e spremono ogni risorsa fisica ed economica, dove il sostegno etico non è sufficiente a far emergere la sofferenza e la emarginazione.

“Lottiamo contro lo stigma della malattia mentale”, è l’invito che sentiamo dire da troppo tempo !

Troppo spesso questa enunciazione viene reclamizzata da “quanti” dovrebbero difendere i “malati” e le famiglie di questi “sfortunati della vita, “dimenticando”, molto spesso, le inefficienze sociali esistenti nel campo della disabilità.

Ma la vergogna veramente da stigmatizzare è nelle leggi 180 e 833, che hanno chiuso i “manicomi”, i vari “Progetti-Obiettivi” che si sono succeduti in Italia e la evidente “dimenticanza” di provvedimenti legislativi inerenti l’handicap in genere, anche in campo europeo.

Il Legislatore Italiano non ha garantito assistenza, strutture adeguate, finanziamenti programmati atti alla prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale, prevedendo solo l’obbligo di cura  solo quando il “ malato” diventa pericoloso per sé e per gli altri ed è per questo che mi sono rivolgo al Parlamento Europeo per una Direttiva Comunitaria uguale e con la stessa valenza in tutti gli Stati UE.

“Lottare contro l’emarginazione di chi soffre di disturbi psichici e sostenere cure e prevenzione con stanziamenti e risorse umane adeguate”, è la sintesi dell’invito del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon nel 2010 nella “Giornata Mondiale della Salute Mentale” dedicata al rapporto tra benessere psichico e malattie mentali, mentre secondo l’OMS sono 450 milioni le persone che soffrono di disordini mentali, dei quali circa la metà dei casi, iniziano prima dei 14 anni e dove schizofrenia e depressione sono le patologie più diffuse.

Ma questo “invito” è esteso anche all’Italia, Stato componente ed “obbligato”a sostenere i vari settori di attività delle Nazioni Unite, fondamentale indirizzo della politica estera italiana. Ma è possibile che si “dimentica” con troppa facilità queste priorità ?

Chiediamo alle Istituzioni, anche a nome della pubblica opinione e delle famiglie costrette a “vivere” ogni notte ogni giorno ogni ora ogni minuto ogni secondo, i pericoli di cui tutti noi dovremmo prendere coscienza e conoscenza, questi benedetti Provvedimenti Legislativi .

Ma quali di questi, ripeto, sono in “itinere” data la scarsità di risorse economiche investite nella cura di disturbi psichici in Italia e nell’evidente aumento delle patologie per dare a questo delicatissimo “problema” una definizione concreta ?

Attendiamo una risposta dalle Istituzioni, visto che si vuole fare un Decreto Legge ogni mese su svariati “argomenti”, ma non quelli sopra esposti !

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° : “Andiamo avanti con speranza !”

Previte

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