Terremoto e allerta tsunami in Nuova Zelanda, possibili onde 3-5 metri

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Scossa di magnitudo 7.8 non distante da Christchurch, dove nel 2011 si contarono 185 morti per un sisma

epa05630021 A motorway sign warning of a possible tsunami after an earthquake based around Cheviot in the South island hit the capital Wellington, New Zealand, early 14 November 2016. According to reports, a 7.8 magnitude earthqauke has hit New Zealand overnight, triggering a tsunami warning for the east coast of the country.  EPA/ROSS SETFORD
epa05630021 A motorway sign warning of a possible tsunami after an earthquake based around Cheviot in the South island hit the capital Wellington, New Zealand, early 14 November 2016. According to reports, a 7.8 magnitude earthqauke has hit New Zealand overnight, triggering a tsunami warning for the east coast of the country. EPA/ROSS SETFORD

La protezione civile della Nuova Zelanda ha diramato su Twitter un nuovo allarme tsunami alla popolazione che vive sulla costa orientale, specialmente nella sua parte centrale sulla South Island, e sull’arcipelago delle Chatham Islands di allontanarsi dal mare per la possibilità di onde di tsunami “dai 3 ai 5 metri di altezza”, aggiungendo che la prima onda, che è stata misurata a Kaikoura in circa 2 metri, non è stata necessariamente la più potente

Lo tsunami è stato segnalato dalle autorità della Nuova Zelanda dopo il potente terremoto di magnitudo 7.8. Migliaia di persone sono state evacuate dal centro della capitale, Wellington, e da tutte le aree di costa bassa nella parte est della South Island

La forte scossa è stata avvertita in tutta la Nuova Zelanda. “Chiunque si trovi in quella zona, si sposti immediatamente verso l’interno”, aveva già scritto la protezione civile sul suo account Twitter precisando di avere problemi sul sito e quindi che avrebbe continuato a fornire informazioni sui social media. In un primo momento, l’allerta tsunami era stata esclusa.

La scossa è di magnitudo 8.1 secondo i calcoli dell’Ingv, 7.9 secondo le reti giapponesi, ben più forte di quanto segnalato inizialmente a 7.4. Sentito dalle reti sismiche di tutto il mondo, è localizzato nella South Island della Nuova Zelanda. L’epicentro è in terra, ma data la grandezza della faglia attivata il terremoto ha dislocato il fondale oceanico con la generazione di uno tsunami. Calcolata un’onda di circa due metri, ha spiegato il sismologo dell’Ingv Alessandro Amato. Il Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’INGV, che opera istituzionalmente per i terremoti del Mediterraneo ma che effettua anche il monitoraggio a scala globale, ha determinato per questo evento un magnitudo di poco superiore a 8. Gli altri centri di monitoraggio terremoti e tsunami al momento forniscono valori di poco inferiori a 8. Tutti i principali centri di allerta tsunami hanno emanato un’allerta per la Nuova Zelanda. I primi dati dei mareografi sulla costa pacifica dell’isola indicano dei forti disturbi del livello del mare, come ad esempio a Kaikoura , con valori di più o meno 2 metri.

L’epicentro del terremoto, avvenuto poco dopo la mezzanotte locale, è stato localizzato a 91 km a nord di Christchurch, a 16 km di profondità nei pressi della località di Hanmer Springs.  Secondo le informazioni diffuse dalla stampa locale, il sisma è avvenuto poco la mezzanotte, e l’epicentro è stato individuato a 16 km di profondità, nei pressi della località di Hanmer Springs. La magnitudo della scossa è più alta di quella che nel 2011, con i suoi 6.3 gradi sulla scala Richter, causò ingenti danni a Christchurch.

La città neozelandese di Christchurch, vicina all’epicentro, si trova in una zona ad alto rischio sismico: il 22 febbraio del 2011, una scossa di magnitudo 6,3 causò 185 morti, oltre mille feriti, e gravi danni a molti edifici cittadini. Cinque mesi prima, il 3 settembre 2010, una scossa più forte (7.0) aveva provocato solo qualche ferito. L’alto numero di vittime e i danni ingenti nella scossa del febbraio 2011 furono causati anche dal fatto che molti edifici erano stati lesionati dal terremoto precedente.

http://www.ansa.it/

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