Tassista eroe consegna lettera a Mattarella: “Caro presidente, aiutiamo le famiglie con figli disabili”

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Il tassista che durante il lockdown ha percorso 1300 chilometri per portare una bambina in ospedale il 20 ottobre è divenuto Cavaliere. Durante la cerimonia ha consegnato una lettera al presidente della Repubblica. Ecco cosa chiede

Ha deciso di approfittare del momento di notorietà per accendere i riflettori sulle famiglie che hanno in casa persone con disabilità. Alessandro Bellantoni, il tassista eroe che durante il lockdown ha attraversato intere regioni per portare in ospedale una bambina di Vibo Valentia, è stato insignito del titolo di Cavaliere.

La lettera per Mattarella

“Ho scritto una lunga lettera per il presidente Mattarella – ha spiegato a Romatoday – la consegnerò in occasione della cerimonia che si svolgerà in Quirinale il 20 ottobre. Ho pensato di approfittare del momento per chiedere maggiore attenzione per quanti, come me, trascorrono le proprie giornate dividendosi tra il lavoro e le particolari attenzioni che inevitabilmente richiedono i figli quando hanno delle disabilità”.

Gli eroi nella vita

Nella lettera Bellantoni prova a spiegare la differenza tra l’essere  “un eroe del web” ed un eroe per forza. La forza, ha chiarito il tassista, è dettata “dall’amore profondo e incondizionato per i propri figli disabili con il quale si combatte per consentire loro una vita dignitosa”. Un obiettivo da raggiungere “nonostante la sofferenza, il dolore, la fatica fisica e mentale”. E spesso, anche nonostante i tagli del governo e la burocrazia statale. Ma anche a dispetto del pensiero che angoscia i famigliari che, vedendo gli anni trascorrere, si preoccupano per il futuro dei propri figli. Non solo nel momento successivo all’inevitabile trapasso. Ma anche prima.

Il tema dei prepensionamenti

Come accudire una persona disabile quando si invecchia, se si va in pensione a 67 anni quando, pertanto, le proprie condizioni fisiche sono già fortemente provate? “I prepensionamenti anche di molti anni rispetto alla normale età pensionistica, sono simbolo di umanità e  civiltà nei paesi più sviluppati – ha ricordato il tassista, nel lungo messaggio consegnato al Quirinale – L’ Italia che tutti aiuta, aiuti i suoi figli, anche disabili”.

I tagli e la burocrazia

Poi ci sono i disagi causati dai tagli alla spesa pubblica che, ad esempio, “ rendono le ore di assistenza domiciliare sono sempre di meno e per ottenerle la burocrazia rende tutto quasi impossibile”. E’ quello un altro grande nodo su cui si chiede al presidente Mattarella di intervenire. La battaglia più importante è probabilmente quella contro la burocrazia perché “Chi assiste un disabile h24 non dovrebbe perdere tempo in pratiche farraginose nelle varie asl o uffici comunal”i. Al contrario, suggerisce Bellantoni, occorrerebbe “Semplificare, creare dei canali preferenziali, ridurre i tempi di attesa per una pratica di pensione o visita collegiale di rivedibilita’ della stessa”.

L’appello

Sono molte le cose che andrebbero fatte per mostrare la vicinanza dello Stato alle famiglie. Sono così numerose che, il tassista incoronato eroe dal web e insignito del titolo di Cavaliere dal Presidente della Repubblica, riesce solo sommariamente ad elencare. Ma vengono riassunte da un appello veicolato attraverso la lettera consegnata al Capo dello Stato: “L’Italia non deve gettare la spugna”. E’ la speranza delle tantissime famiglie che, lontano dai riflettori, lottano per garantireuna vita dignitosa  ai loro figli disabili.

 

 

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