I grandi doni di Dio ad un prete non vedente

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Chi ci separerà dall’amore di Cristo? (Rm 8, 35). Si dice che il mondo di oggi condizioni la vita di ciascuno di noi. Credo però che quanto ci circonda abbia sempre attratto e distratto ogni creatura umana. Forse oggi, più che mai, non troviamo il tempo per ascoltare, ascoltare gli altri, ascoltare Dio. Ma il suo amore continua a compiere meraviglie, le più inimmaginabili.

Don-Gerardo-Balbi-_3_CMYKQuanto Dio abbia fatto in me è veramente fuori di ogni logica umana e mai avrei immaginato ciò che Lui preparava per la mia vita. Da bambino ho studiato presso l’Istituto serafico di Assisi allora specializzato per ciechi e sordomuti, gestito dai Padri Rogazionisti. A volte, in modo molto garbato, mi sentivo dire che mi avrebbero visto bene come futuro Sacerdote, ma allora non davo mai alcun peso a queste parole.
Dopo gli studi classici ho intrapreso quelli musicali e per molti anni ho svolto l’attività di insegnante nella scuola pubblica, dedicandomi anche, per quanto il tempo me lo consentisse, all’attività concertistica.
Pur essendo privo della vista dalla nascita, ho sempre lodato Dio, senza mai chedere la grazia di vedere, senza mai rimpiangere ciò che la gente pensava mi mancasse, ma di cui non ho mai sentito una vera mancanza. Dio sa sempre riempire certe carenze e, se a volte sembra che ti tolga qualcosa, in realtà supplisce con altri doni a ciò che ti manca. Nella mia vita, ricca di tante attività, ho sempre cercato di privilegiare i rapporti umani che ritengo debbano essere lo stimolo di ogni persona. Ho accolto con gratitudine i numerosi doni di Dio in tutto ciò che la sua bontà mi ha permesso di fare. La scuola, il contatto con i giovani, con le famiglie, con le parrocchie, dove ho profuso sempre e con gioia impegno e collaborazione, hanno costituito la gioia di vivere e di donare.
Non posso tacere la gratitudine che ho verso il Padre celeste per avermi chiamato ad un’avventura incredibile, impensabile, che mai avrei immaginato. Non ho assolutamente alcun merito: nessuno di noi è chiamato per i suoi meriti, ma solo per il grande amore, per la misericordia di Dio che fa cose grandi con chiunque e le ha fatte anche con me. Penso spesso e dico a Gesù: Un prete dovrebbe essere luce per gli altri; perchè vuoi servirti di me, per illuminare tante anime, io che non ho la luce degli occhi? Ma se questa è la tua volontà, ho cercato e cerco di rispondere come Maria: Eccomi, avvenga di me quello che vuoi.
Svolgendo i miei incarichi in parrocchia, prima al fianco del compianto Don Antonio Fanucci, parroco della Collegiata in Umbertide, poi con S. E. Mons. Pietro Bottaccioli, allora Don Pietro, successivamente con Don Luigi Lupini, a Cristo Risorto, sempre in Umbertide, veniva maturando una chiamata che inizialmente cercavo di respingere, ma che via via si faceva sempre più netta e dirompente, fino a vincere le mie resistenze, le mie paure, le mie preoccupazioni.
Devo anche essere grato per il sostegno di tutte le comunità parrocchiali con le quali ho sempre collaborato e soprattutto la fiducia e lo stimolo dei parroci, e l’aiuto di Don Pietro Vispi, succeduto a Don Antonio Fanucci. Tutto questo mi è stato di grande aiuto e stimolo per iniziare una nuova vita, una nuova avventura, una vita e un’avventura scommesse su chi si è degnato di chiamarmi a collaborare con Lui.
Ordinato Sacerdote il 28 Giugno 1997, ho avuto da subitol’incarico di Vicario di Cristo Risorto in Umbertide. Dal 2006 ho anche quello di Parroco di Camporeggiano e da due anni quello di Vicario zonale e da molti anni coordino insieme ad alcune coppie gli incontri di preparazione al matrimonio.
Spesso, pensando di essere in Italia l’unico Parroco privo di vista, sento quanto immenso sia l’amore di Dio, quanto grande la sua misericordia e quanto vera quella parola che dice: ”I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie”. Mi domando come abbia mai potuto pensare di servirsi di me per un impegno così grande. Ma mi ha dato e continua a darmi tanta forza, tanto slancio, permettendomi, nonostante tutto, di svolgere tutto quanto un parroco debba fare e di farlo con disinvoltura: Celebrazioni Eucaristiche, Battesimi, Matrimoni, Esequie, tanto ascolto di persone, direzione spirituale e tutto ciò che mi mette davanti.
Mai, come quest’anno, anno della misericordia, sento che tutto questo è solo amore, bontà, misericordia di Dio, misericordia verso di me. Prego che io possa sempre rispondere con la stessa generosità con la quale Lui si è fidato di me. Grazie e in eterno grazie, Dio grande e misericordioso. Chi ci separerà dall’amore di Dio?

Don Gerardo Baldi

http://www.lavoce.it/

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