Intervista al Presidente dell’Associazione “Cristiani per servire”sulla malattia mentale

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Francesco Felice Previte Presidente dell’Associazione “Cristiani per servire” ha sempre svolto fin dal 1994 una solidale attività in favore dei malati mentali che definisce “desaparecidos della nostra civiltà”.

In occasione della “ 26°Giornata Mondiale del Malato, abbiamo posto alcune domande al Presidente, che ha inoltrato varie Petizioni al Parlamento Italiano ed Europeo, per una maggiore comprensione ed un sollecito esame di una legge-quadro di riordino dell’assistenza psichiatrica in Italia ed in Europa .
D. Cosa pensa di questa “Giornata” che pone in evidenza e ne celebra la ricorrenza dove il malato psichico, come quelli ricoverati con altre patologie, tutti che vengono ricoverati nelle Strutture Ospedaliere, oggi entrano da vivi ed a volte per noncuranza ne escono morti ?
R. Questa “Giornata” voluta dal Santo Wojtyla era quella di sensibilizzare il cristiano, la società laica, i fedeli alle necessità di “donare” agli infermi una efficiente assistenza e voleva far capire al credente che il compito che gli spettava era quello di stare sempre vicino a chi soffre, sull’esempio, appunto di Maria la madre di Gesù ai piedi della Croce .
Lei ha ragione, purtroppo 0ggi le Strutture Ospedaliere sono un po’ basculanti e traballanti ed il cittadino non si sente sicuro, comunque ne celebriamo la ricorrenza la 26°ma per ricordare alle Istituzioni il cittadino malato che necessita di assistenza e cure come dispone la n/s Costituzione, in special modo quanto necessita al mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore .
Ma andiamo con ordine considerando che ci occupiamo di malati mentali, quale prima necessità, lo abbiamo detto nelle n/s Petizioni e lo avevamo raccomandato in una intervista alla Radio Vaticana :
a.) Fondo Speciale Economico (Dopo di noi) il cruccio delle famiglie, dove confluire tutti i beni che in eredità andranno al “malato” ;
http://it.radiovaticana.va/

 

b.) Attivazione della ricerca scientifico-farmacologica sulle malattie mentali;
c.) Aggiornamento degli assegni di assistenza, collegati agli indicatori dell’inflazione e del costo della vita, in quanto con euro 282,55 mediamente al mese consentono ai disabili psico-fisici solo la sopravvivenza.

Per una possibile legge-quadro di assistenza” ai “malati” psichici “suggeriamo” alle Istituzioni :
1) Ogni cittadino, in attuazione dell’art. 32 della Costituzione Italiana, ha diritto alla tutela della salute ed al pieno rispetto della sua dignità di persona malata psichicamente, quale cittadino ad ogni effetto globalmente riconosciuto nella sfera giuridico e personale di uomo.
2) Per i malati psichici, viene autorizzato il trattamento sanitario obbligatorio, (TSO) anche in assenza del consenso del paziente riconosciuto malato mentale, almeno in determinate condizioni con le garanzie di rispetto dello stesso considerato persona non padrona delle proprie azioni i cui familiari , in caso di crisi, non sono in grado di interagire.
3) Devono essere realizzate strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi più difficili da riabilitare, onde evitare che sulle famiglie gravino un carico insostenibile di disagio, costi e pericoli. La competenza di istituire Servizi di Riabilitazione Territoriali, che consentono di rilevare precocemente comportamenti anormali di pazienti conosciuti od ignoti, è una competenza regionale, ma l’aspetto sanitario è solo una parte perché quello sociale è altamente importante per i sostegni economici alle famiglie che si gravano dell’assistenza ai pazienti con handicap mentale.
4.) I punti 1,2,3 si applicano anche nella prevenzione in età scolare dei disturbi del comportamento e delle psicopatie onde consentire di affrontare le psicosi ed in particolare la schizofrenia in modo migliore ed efficace.
5.) Dovrebbe essere istituito il Fondo Speciale Economico (Dopodinoi) nel quale confluire quelle parti di patrimonio, risparmi o beni che in eredità andrebbero ai malati psicofisici che restano soli. Anche se la legislazione italiana prevede il curatore, tutore, amministratore di sostegno che si assumono l’onere di amministrare i beni del malato psichico, viene autorizzata l’amministrazione da parte di un Ente Pubblico, in quanto quest’ultimo sarà sempre operante ed attivo con una naturale continuità che la persona fisica non è in grado di garantire.
Per i pazienti indigenti occorre una prestazione di natura assistenziale da parte dello Stato, Regione-Provincia-Comune .
6.) Fatto salvo quanto previsto da punto 2 , viene autorizzato un Servizio di Pronto Intervento a domicilio anche se richiede un notevole sforzo organizzativo, ma forse meno oneroso rispetto alla degenza ospedaliera ed una diminuzione del costo economico-sociale.
7.) Viene attivata la ricerca scientifico-farmacologica sulle malattie mentali.
8.) Aggiornamento degli assegni di assistenza collegandoli all’inflazione e del costo della vita .
9.) Riconoscimento della deducibilità dal reddito complessivo agli effetti IRPEF delle spese socio-alberghiere sostenute dalle famiglie i cui familiari dimessi dagli ex- O.P. sono stati ricoverati in strutture religiose, cattoliche e private.
10.) Sono stati chiusi gli O.P. Giudiziari, sostituiti dalle REMS ( Strutture Sanitarie gestite dalla Sanità Territoriale ) .
11.) Chiusura delle cliniche private per malati mentali .
12.) Attivazione d’interventi nel disagio psichico nelle carceri.
13.) E’ proibito il ricorso all’elettroshock, allo shock insulinico, alla lobotomia, ai psicofarmaci in particolare di quelli “retard” che hanno prodotto tragedie umane inaccettabili e lesive della persona, ai legacci, cinghie di contenzione e braccialetto elettronico.
14.) Aumento dei posti letto da 15 a 30 anche per i minori, nelle strutture ospedaliere .
15.) Riqualificazione Operatori Sanitari.
16.) Come è stato utilizzato il finanziamento per le RSA e quello per le vendite delle ex aree O:P:
17.) L’uso di parte del gettito dell’8 %o dell’IRPEF a sostegno di progetti di strutture moderne capaci di accogliere e curare i malati mentali con, oltre i finanziamenti previsti dal SSN, l’utilizzazione di una parte dei proventi derivanti dalle gare di appalto per le licenze UMTS i telefonini di generazione.
18.) Indagine Parlamentare per conoscere lo stato in atto di questo grave ed urgente disagio sociale.
19.) Dotazione di strutture oltre gli spazi verdi interni, anche di quelli esterni
20.) L’immissione di un Testo Unico per raccogliere le diverse normative sull’handicap oggi troppo frammentarie.
21.) Richiesta Relazione trimestrale del Ministro della Salute sulle iniziative a livello Nazionale e Regionale.
22.) Indizione di una “Giornata Nazionale di Informazione sulla malattia mentale.

Non si deve dimenticare, secondo i dati Istat, nel campo della solidarietà, che le persone con più di 65 anni, oggi 2013, sono il 15% della popolazione anziana e nel 2025 saranno del 25%, eppure mancano Case di Riposo in grado di garantire una adeguata civile assistenza alla popolazione autosufficiente e non, le cui condizioni di arretramento dei servizi sociali e sanitari sono notevoli lasciando al lucro attivissimo ed alla speculazione dell’iniziativa privata, notizie che il Presidente ha evidenziato nelle Petizioni giacenti nel Parlamento Italiano ed Europeo.

D. In campo Europeo è stato proclamato “ Anno Europeo dei Cittadini “, iniziativa atta a stimolare i diritti di cittadinanza dei singoli e delle famiglie. Qual è il Suo commento.

R. Rafforzare la consapevolezza dei cittadini europei in merito al loro diritto di beneficiare una serie di agevolazioni, è stato stabilito in quel 2013 “Anno Europeo dei cittadini“ dalla “Decisione” del Parlamento Europeo e dal “ Consiglio” del 23 novembre 2012 dove viene decretata la parità tra uomo e donna, il reciproco rispetto, la solidarietà. Ma nell’ “Anno della Misericordia” voluto dalla Chiesa Cattolica, non si può dimenticare nella solidarietà quelle numerosissime famiglie dove insistono disabili fisici e handicappati psichici, che anch’esse costituiscono famiglia ( poco conosciuta dalle Istituzioni) e dove Papa Francesco il 27 ottobre 2013 ha definito tutte come “voi siete il motore della storia”, cioè l’essere famiglia vuol dire essere uniti nonostante tutto, con un chiaro riferimento a queste famiglie dove insiste, anche, un disabile fisico e un handicappato psichico.

D. Signor Presidente, il disagio psichico in Italia non è “valutato” dalle Istituzioni. Quali sono, a suo avviso, i provvedimenti più urgenti da prendere ? Inoltre il clamore, poi, dei fattacci che succedono nella società, specie oggi 2018 quasi giornalieri, sono disattesi e per i quali nessun provvedimento legislativo viene adottato. Che ne pensa ?

R. Il disagio psichico in Italia è totalmente ignorato ! Con le n/s Petizioni, tutt’ora giacenti nel Parlamento lo abbiamo ri-cordato e ri-proposto a tutti i Governi dal 7 ottobre 1998 assieme all’Opera don Orione, don Guanella. Ma purtroppo é un “parlare” tra sordi ! Comunque è prioritario rivedere la legge 180 e 833, ( quelle che hanno riformato l’ambito sanitario abolendo i “manicomi”), almeno in due punti :
1.) l’autorizzazione al trattamento sanitario obbligatorio anche in assenza del consenso del paziente, almeno in determinate condizioni, altrimenti ritorniamo all’infelice struttura “manicomiale” ;
2.) la realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi difficili, onde evitare che sulle famiglie gravi un carico insostenibile di disagio, costi e pericoli, inoltre la prevenzione di disturbi di comportamento e di psicopatie in età evolutiva ( bambini), a tutt’oggi non adeguatamente valutata.

Per valutare meglio la realtà del disagio psichico dobbiamo tornare indietro al 1997.
Bisogna considerare che le finalità e le conclusioni individuate dalla 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati su “Indagine conoscitiva sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici” del 16 luglio 1997, sono state “licenziate” al fine di assicurare uno strumento agile di controllo politico e parlamentare, ma sono state “dimenticati” troppo facilmente quegli indirizzi, così come non si conosce dove è andato a finire quel Comitato Permanente che doveva continuare l’azione iniziata con quella Indagine Conoscitiva e con il precipuo compito di “mantenere costante attenzione sui problemi connessi con disagio mentale” come aveva sottoscritto la stessa Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Tutto questo, per il momento, non è avvenuto e quanto affermo è attestato negli Atti Parlamentari della 12° Commissione Affari Sociali della 13° Legislatura .
In sostanza sono passati anni da quel 7 ottobre 1998 da quando, ripeto, con l’opera don Guanella e con l’Opera don Orione ho presentato una Petizione al Parlamento Italiano ( anche a quello Europeo ) per la riforma dell’Assistenza Psichiatrica, una legge-quadro, specialmente per sopperire alle esigenze delle famiglie in cui insistono sofferenti il disagio psichico ed una Direttiva Comunitaria con uguale valenza in tutti gli Stati membri della Unione Europea .
Sono passati 35 anni dalla chiusura dei “manicomi” (legge 180/1997 e 833/1997 e tutto, ripeto, è rimasto allo stato delle Conclusioni di cui sopra ed ancora una risposta definitiva da parte della Commissione Europea .

D. In breve, cosa chiede la v/s Associazione alle Istituzioni per la malattia mentale ?.
R: Per il disagio sociale costituito dalla malattia mentale, chiediamo : servizi specifici in strutture adeguate. Secondo stime recenti, circa l’11% della popolazione europea, vale a dire 50 milioni di persone, soffrirebbe di patologie psichiatriche, mentre in Italia sono circa 10 milioni i sofferenti .

D. Ma ritornando alla legge che ha chiuso i manicomi, cosa è cambiato in questo ambito sanitario !
R. Ha cambiato il modo di curare i malati prevedendo una serie di poche strutture tra le quali il centro di ricovero per le malattie acute ( non croniche !), l’ambulatorio per le terapie farmacologiche ( quattro pillole e…vai!), i centri diurni, le case famiglie .Queste strutture devono essere organizzate in sinergia dai Dipartimenti di Salute Mentale che a loro volta dipendono dalla ASL. In ultima analisi le critiche alla legge Basaglia riguardano proprio il funzionamento, a volte non adeguato, di tali strutture territoriali che lasciano senza assistenza larghe fasce di malati, ricordando che il Basaglia voleva la cura dei malati psichici, ma, giustamente, non in quelle strutture.

D. Forse la politica non vuol “vedere, “ascoltare”, “sentire” ?
R. Certamente dimostra di essere, ripeto, molta sorda ! Nei trascorsi 39 anni sono state “scaraventate” centinaia di migliaia di famiglie e di sofferenti nella disperazione e nell’angoscia a vivere giorno dopo giorno e notte dopo notte direttamente il rischio ed il dramma conseguente con la presenza in esse di un malato di mente, subendo sulla propria pelle le conseguenze di preannunciate lucide follie. Anche l’uomo della strada ed il cittadino subiscono danni anche in certi “episodi” che avvengono ancora oggi quasi quotidianamente, “costringendo” alcune famiglie, in alternativa, ad accollarsi onerosi costi di ricovero in strutture private, rimedio che è peggiore del male.
La famiglia italiana e la pubblica opinione è turbata, indignata, preoccupata. Lo scriva, ma è la verità !
E lo abbiamo detto in ogni dove : al Governo Prodi prima, più e più volte all’On. Berlusconi, al Governo Monti, Letta, Renzi . Forse non sono stati bene informati i Presidenti e le Istituzioni Saanitarie, ma questa non è giustificazione !
Ancora una volta desidero dire al Signor Presidente X, ci sono cittadini che non devono essere più lasciati soli al loro destino. Sono anch’essi cittadini, come pure le famiglie dove insistono questa tipologia di malati. La famiglia, Signor X Presidente del Consiglio dei Ministri, non può esprimere la propria protesta, il proprio dissenso, il proprio rammarico, né con dimostrazioni di piazza bloccando pubblici servizi, né alzando bandiere in cortei vocianti od in pseudo proverbiali “digiuni” per rivendicare problemi di enorme rilevanza, come il disagio psichico, che a volte, purtroppo, altera l’equilibrio della famiglia stessa. Sarebbe auspicabile un Suo personale intervento per dirimere questo grave ed urgente disagio sociale, dal momento che “predica” riforme su riforme per il bene dell’Italia (?) .

D. Cosa deve fare lo Stato Italiano ?
R. A meno di interpretare l’attuale assenza di una legge-quadro, da me e dalla pubblica opinione da molto tempo auspicata, come una normale carenza di interpretazione da parte degli Organi Legislativi. Questo atteggiamento non deve e non può impedire che si possa “suggerire” eventuali miglioramenti o adeguamenti .
Con molta umiltà, ma fermezza, vogliamo “consigliare” al Governo X l’apertura di un Tavolo Tecnico a Palazzo Chigi per iniziare l’iter per una legislazione adeguata ed efficace, chiara e libera da forme burocratiche che ne sviliscono l’applicazione, non “diluendo” la responsabilità sia degli Enti Locali che dei “soggetti”, provvedendo al ruolo integrativo a livello economico qualora l’Ente Locale risultasse inadempiente per carenza di fondi.

D. Come affrontare il “bubbone” malattia mentale ?
R. Ripeto, con una legge-quadro per incarnare quei principi innovativi delle Conclusioni di quella “Indagine conoscitiva” del 16 luglio 1997, sopra citata, da troppo tempo “dimenticata”.
E’ necessaria una legge-quadro per :
a.) tutelare la dignità e la salute dei sofferenti psichici ;
b.) adottare servizi specifici in strutture adeguate;
c.) garantire la sicurezza di tutti i cittadini.

D. Come proseguire nell’applicazione di quella legge-quadro che Lei auspica ?
R. A mio parere l’Ente Pubblico, che dovrebbe porre in essere quella legge-quadro nazionale di riordino dell’Assistenza Psichiatrica, è la Regione nei modi che in breve suggerisco :
1.) censire i “soggetti”, poi costruire idonee strutture sia per accogliere i “malati” e sia per elargire le terapie ;
2.) secondo il principio di sussidiarietà dovrebbero essere coinvolti gli Enti Locali Territoriali, come attesta al punto 40, la Risoluzione n. 2006/2058 INI del Parlamento Europeo ;
3.) si è indicata la Regione solo per motivi di funzionamento, in quanto gli Enti Territoriali non possono essere in grado di svolgere un compito così delicato;
4.) il coinvolgimento della Regione si formalizza a livello economico, sociale, assistenziale e decisionale ;
5.) al primo posto vanni indicate le cure terapeutiche, affidate a specialisti di comprovata esperienza, coadiuvati da personale ausiliario;
6.) la Regione deve programmare la creazione di strutture di accoglienza degne della persona-malata nel rispetto della sua dignità. Quindi nessuna delega a strutture alternative per la funzione di cura ed assistenza. L’eventuale delega per necessità a strutture private, deve sottostare al controllo degli Organismi di tutela.

D. Quale Organismo è necessario ?
R. Nel difficile processo di riorganizzazione un ruolo rilevante e molto importante potrebbe svolgere la famiglia, la quale dovrebbe impegnarsi a fornire al “congiunto bisognoso” tutti quei mezzi che giovano alla sua salute e nello sforzo di aiutare gli handicappati psichici non può essere assente la comunità ecclesiale sia a livello Diocesano che Parrocchiale.
In ultima analisi la n/s Associazione ha sempre cercato di considerare e far considerare il “problema” di primaria importanza nonostante si siano spente le luci e sia calato il sipario su quello che è e deve essere ritenuto un vero dramma in un clima di vera emergenza per la comunità tutta di fronte alla quale sono auspicabili opportune modifiche legislative.

D. In questo campo sanitario esistono “aree di eccellenza” ?
R. I casi eclatanti che quasi giornalmente avvengono ad opera di soggetti mentalmente deboli, sono marcati ed evidenti segnali di allarme che dimostrano con i fatti, come appare inadeguata, non esistendo “aree di eccellenza”, specie nel sud d’Italia rispetto alla modernissima Lombardia. Vorrei aggiungere che i Politici, specie quelli veri di Fede Cattolica fedeli alla Dottrina Sociale della Chiesa, devono esercitare tutte le possibili iniziative affinché la dignità dell’uomo malato sia debitamente riconosciuta, rispettata, promossa e non ignorata, in ogni attività politica, specie in Parlamento che è la sede naturale per affrontare e riformare questo grave ed urgente disagio sociale.

D. Cosa direbbe, in breve, al Presidente X se lo incontrasse. Il Presidente X, è quello che verrà in questo maggio 2018 !!!
R. Signor Presidente, in mezzo alle Sue innumerevoli incombenze, Le chiedo per i malati psico-fisici, le loro famiglie e l’opinione pubblica, ci sarà il tempo per dare una risposta alle necessità delle persone disabili, tanto da lasciare un segno positivo dopo tanti anni di indifferenza ?.
Inoltre attendiamo che risponda ai nostri appelli più e più volte inviati, tramite “scrivi al Governo”, per considerare l’inalienabilità del diritto alla vita di ogni paziente disabile, ancor più grave se agonizzante od in fase terminale ed in età avanzata, come si va “ventilando” nelle corsie ospedaliere e chiarire quelle Petizioni : budget del ricoverato Petizione 2013 che con l’opinione pubblica attendiamo risposte da molto tempo : dal 30 ottobre 2009 e ripetuta il 18 marzo 2013 ( col n. 308 al Senato della Repubblica e col n.31 alla Camera dei Deputati, ripetuta il 20 marzo 2018. !
Il mondo della sofferenza deve trovare nella società e nelle Istituzioni un concreto sostegno per l’esercizio al diritto del riconoscimento delle loro reali condizioni, diritti ribaditi dalla Costituzione Italiana, nel Preambolo della Costituzione Europea e dalla recente “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità” dell’ONU e ratificata in toto dal Governo Berlusconi con il disegno di legge n.2121 art. 2° del 20 febbraio 2009 e divenuta legge 3 marzo 2009 n. 18 .
Col silenzio, Signori Politici tutt’ora in itinere, non si può che supporre di incamminarci sulla strada dell’imbarbarimento e dell’inizio della fine della nostra civiltà, in questo momento di perversione, di depravazione, di egoismo sfrenato, ritenendo doveroso, essenziale e non procrastinabile il chiarimento di quanto potrebbe essere nello spirito di quelle Petizioni che “denunciano” l’esercizio di una pura eutanasia, la negazione del diritto alla vita !
Mi piace ricordare che prima della preghiera dell’Angelus, recitata sul sagrato della Basilica, il saluto e il ringraziamento di Papa Francesco è andato a tutti i pellegrini e alle Famiglie venute da tanti Paesi per la “ Giornata della Famiglia”e la benedizione su di loro, in modo particolare, su quelle che vivono situazioni di maggiore difficoltà invocando la protezione di Maria “ la Vergine Immacolata”, ha concluso Papa Francesco,” protegga il vostro amato popolo e vi ottenga di progredire sulla via della concordia e della giustizia”.

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