L’intervista a Franco Previte (Associazione Cristiani per Servire) “Persone psichicamente instabili”

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La Redazione di “Sordi on line” in occasione del ricordo delle persone innocenti cadute sotto i colpi mortali di persone psichicamente instabili, ha richiesto al Presidente della Associazione “Cristiani per servire” Franco Previte notizie inerenti la malattia mentale e sulla emissione della  “ Dichiarazione dei Diritti dell’uomo” delle Nazioni Unite del 10 dicembre 1948.

 

  1. Presidente, a distanza di ben 69 anni della Dichiarazione, quali vantaggi e quali migliorie ha subito la malattia mentale ; inoltre il famoso “budget del ricoverato”  è stato risolto ? Ci domandiamo quali vantaggi hanno usufruito le persone colpite da malattia mentale con la “ Convenzione sui diritti delle persone con disabilità” dell’ONU del 13 dicembre 2006, Documenti che tutte destano nelle famiglie tanta curiosità ?

 

  1. Prima di tutto vorrei proporre 30 secondi in ricordo delle persone innocenti cadute sotto i colpi mortali di persone psichicamente instabili, ma se dovessi dare un titolo sulla problematica di questo disagio mentale e sociale in Italia, nonché in Europa, senz’altro scriverei : solidarietà = dovere umano e morale della società e delle Istituzioni che non pongono rispetto.

 

Vorrei ricordare, brevemente, che il 10 dicembre di ogni anno ricorre l’Anno della emissione della “Dichiarazione dei diritti dell’Uomo” del 1948, che ha continuato la difesa dei diritti fondamentali delle Nazioni e che fissa precisi diritti di comportamento della persona umana : quali l’art.3 “Ogni individuo ha diritto alla vita”; l’art. 15 “La persona umana ha dignità e funzione meritevole di riconoscimento ed aiuti ; l’art.16 “La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società ed ha il diritto di esser protetta dalla società e dallo Stato ; l’art.25 “ La famiglia è la cellula primaria di ogni aggregazione sociale, dove la maternità e l’infanzia hanno diritto di cure ed assistenza”.

Ringrazio di cuore, specialmente la Vostra Redazione, nonché l’amico Mario per l’opportunità datami di “parlare” di questo disagio sociale e quanti “ascoltano” per aver dato voce a chi voce non ha e Voi che avete la pazienza di ascoltarmi, sgombrando il “campo” da ogni formalismo e da ogni inutile e cerimonioso convenevole, apparendomi una maniera amichevole di interloquire.

Sul  “budget del ricoveratoe laPetizione 2013”, (clicca sulle due virgolettate espressioni), ancora vergognosamente giacenti nelle singole Commissioni Parlamentari, viene richiesto e chiarito che se le risorse della Sanità Pubblica sono modeste e pertanto si impone il criterio del risparmio selezionando le prestazioni sanitarie per età anagrafica condizioni di salute persone disabili, dobbiamo dire che grande è lo spreco e la disorganizzazione non legate all’aspetto sanitario-assistenziale. Non si tratta di malasanità, ma di una Sanità malata e lontana dalle necessità della gente !

Col vostro permesso, mi faccio domande onde poter chiarire questa “invenzione economica” che se tale, comporta una grande e grave ingiustizia a svantaggio del bene comune ed a detrimento della salute e della vita, specie delle persone disabili , in parole povere : eutanasia mascherata, che non ho nessuna remora a dichiarare che potrebbe essere paragonata all’uccisione di persone per motivi economici, eugenetici o per perversa idea di pietà !

Intanto nei Principi Fondamentali della Costituzione Italiana :

a.)  all’art.2 “diritti inviolabili dell’uomo”-( diritto alla vita);

b.)all’art.3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale” ( uguaglianza della legge che non può ignorare il debole);

e nei Rapporti etico-sociali ;

c.)  all’ art. 32 comma 3° “ la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”( nessuno può arrogarsi il diritto di impedire ad una persona di far udire la propria voce ).

Nella “Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità” dell’ONU Art. 25 lettera f) favorisce l’assistenza sanitaria ed i servizi sanitari ed impedisce il rifiuto agli alimenti o liquidi.

Con il disegno di legge n.2121 del Governo Berlusconi il 20 febbraio 2009 ha ratificato quella “Convenzione”, senza tener conto del richiamo della Santa Sede ai Paesi che ratificano, di cui anche l’Italia, precise riserve da escludere ogni riferimento all’aborto sia come diritto che come modalità e metodo della salute riproduttiva, reintroducendo di fatto con l’art.2 in conformità con l’Ordinamento Giuridico italiano l’aborto, in riferimento alla salute riproduttiva di cui all’art.25 lettera a) e per converso l’eutanasia . Purtroppo qualche mass media cattolico non ha capito coloro che fanno il doppio gioco !

Infatti con le n/s Petizione al Senato della Repubblica ed alla Camera dei Deputati abbiamo richiesto precise riserve, ai sensi dell’art.47 della “Convenzione” e tali da escludere ogni possibile riferimento all’aborto, all’eutanasia ed a ogni metodologia di sterilizzazione o modalità della salute riproduttiva di cui agli artt.23 e 25 che non abbiamo riscontrato nei 4 articoli del disegno di legge n.2121. Questo è grave !

Inoltre in contrasto con l’art.10 della “Convenzione” dove viene garantito il diritto alla vita, con l’art.15 “dove nessuno può essere sottoposto ad esperimenti medici o scientifici” e con l’art.16  dove nessuno deve essere sottoposto a sfruttamento, violenza od abuso

Sul “budget del ricoverato”, questo sta suscitando un grande interesse nell’opinione pubblica italiana. Ma di che cosa si tratta ?  vorrei spiegare, in breve, questa strana “invenzione economica”, che ci chiediamo se è veramente gestita dalle Aziende Sanitarie Locali .

Questa dizione del “budget del ricoverato” è una espressione da me “improntata”, su episodi che, pare, siano avvenuti in certi Ospedali del nostro Paese, ma se tali, sono una triste realtà e, pare, voler imporre, nel nome del risparmio, limitazioni al diritto alla vita ed alla salute dei cittadini, possibilmente portando alla disumanizzazione del rapporto sociale.

 

E’ una possibile “forma” che, però, non trova riscontro nelle regole statutarie, comunque , pare, che si possa trovare in alcune politiche sanitarie regionali italiane e questa “innovazione” preoccupa un po’ la gente.

 

Nelle leggi finanziarie, nelle ripartizioni delle spese sostenute dalle singole Regioni e nelle Convenzioni stipulate con Ospedali, Cliniche e Case di Cura Pubbliche, pare, che la parola d’ordine sia quella di spendere meno, restringendo i tempi di degenza del “paziente” perfino per fasce di età ed in qualunque condizione di salute si trovi il malcapitato, sia esso un normale paziente (considerato malato acuto), oppure disabile, in età avanzata ed ancor più terribile se si trova in stato agonizzante, come , pare, avvenga e considerato malato cronico.

 

Certamente maggiormente penalizzate vengono a trovarsi quelle persone, come i disabili fisici, handicappati psichici, malati terminali, in possesso di una patologia di cui essi sono soggetti e bisognosi, a volte, di prestazioni sanitarie molto costose ed in nome del superiore concetto del risparmio, è spontaneo pensare che per costoro le speranze di vita sono molto residue.

 

E proprio perché potrebbe “colpire”, anche, questi sofferenti, abbiamo inoltrata una urgentissima Petizione ai due Rami del Parlamento Italiano perché ci devono dire la verità. Ma le Istituzioni Legislative tacciono !!!

 

Non voglio pensare che si faccia come Lucrezio, Poeta Latino, che suggeriva ai Medici per convincere pazienti riluttanti a bere una medicina amara cospargendo il bordo del calice con miele in maniera che il malato imbevesse il farmaco.

 

Ma tutto ci sembra una “forma mascherata di eutanasia” , la quale in nome del risparmio, è un atto teso ad eliminare persone inabilitate, come avveniva nell’Antica Grecia, dove bambini e persone invalidate venivano scaraventate fuori dalle mura delle città .

Aggiungo che non vorrei che si mettesse in pratica quel detto : Dont’ resuscitate order ( ordine di non rianimare).

 

  1. Ma quali conseguenze potrebbe portare, questa “invenzione”?
  2. Questa “invenzione economica” ci porta ad una profonda riflessione :

 

a.)                      se spendiamo una certa cifra per un 30/40enne, dobbiamo per la stessa malattia utilizzare la metà per un 70/80enne ? Certamente si pensa  in maniera precipua per un 30/40ettenne. Ma può avvenire che il 30/40enne abbisogna di cure costosissime, mentre il 70/80enne necessita di poche medicine e gode un’ottima salute.

 

b.)                      se un medico si trova di fronte ad una donna che sta per partorire ed al momento della nascita del bambino/a si verificano delle difficoltà e deve prendere una decisione : chi salva : il bambino/a o la madre ? Certamente si pensa alla madre ! Ma può avvenire che il bambino/a sia malformato, non riconosciuto dagli accertamenti clinici e, sia in pericolo di vita : perché salvare il bambino/a quando la madre, per ogni possibile ragione, è fuori pericolo ?

 

c.) se un medico si trova di fronte ad un 30/40enne ed un 70/80enne, ambedue malati, chi salva ? Certamente si pensa il 30/40ettenne. Ma può avvenire che il 30/40enne sia minato da una malattia posseduta dalla nascita, oppure non riconosciuta o all’ultimo stadio, perché salvarlo quando il 70/80enne gode un’ottima salute ?

 

Mi domando e richiedo: dove è scritto, quale è la legge che attesta, impone, obbliga, sanziona dove sono, come sono e quali devono essere le persone da salvare ? Mi par di capire che, ora, ci vogliono imporre come morire, dove morire e quando morire.

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  1. E’ accettabile una politica contro la natalità, la vita, la manipolazione genetica fino a permettere l’eliminazione di esseri umani ?
  2. No! In maniera assoluta. La vita è un dono di Dio e ritenuta tale per il cristiano . Per il laico e per il genere umano, il desiderio di vivere resta impellente, direi pressante.

 

Significativa è la “lezione” che ci viene dal Manzoni nei “Promessi sposi” e dove pone in risalto il concetto del vivere, mentre avviene la morte di Don Rodrigo, l’uomo potente, ricco e temuto che viene “abbandonato” dai suoi Bravi quando è colpito dalla peste e nonostante le minacce e le suppliche rivolte a “coloro” che gli stavano attorno, muore nel “lazzaretto dei dimenticati”.

 

Oggi, nell’era della trasgressione più sfrenata e dell’egoismo più marcato,  è vero quel budget del ricoverato” ?

Domando : perché “spegnere la vita” a coloro che sono di fronte a disagi ed a sofferenze infinite, mentre si cerca di legalizzare, con un escamotage, la “eliminazione” di disabili fisici, anziani non autosufficienti, malati terminali. presupponendo in nome del risparmio di farli morire nel “lazzaretto dei dimenticati”.

 

Questa, per noi, se risponde a verità, costituisce, ripeto, pura eutanasia, una mina vagante nella cultura popolare, che comincia ad immaginare che cinismo ed egoismo si va insinuando nelle Istituzioni e fa pensare che la vita, è un bene solo se siamo sani e che i malati, a qualunque condizione di salute si trovano, sono da eliminare dal contesto civile !

Se questa “forma economica” o “teoria finanziaria” prendesse piede, sarebbe un “meccanismo” incivile, una “forma”, ripeto, legalizzata di eutanasia passiva, come omissione di soccorso e non attiva come azione diretta e pertanto è essenziale, doveroso, non procrastinabile che le Autorità Sanitarie e Politiche adottino opportuna vigilanza al fine di garantire ad ogni persona il diritto a continue e specifiche cure fino al compimento naturale della propria vita negli Ospedali, Cliniche o Case di Cura prescelti.

 

Inoltre potrebbe subentrare la possibilità che tutti, specialmente i disabili psico-fisici, possono correre il rischio di subire “violenze”, come pare avvenga con quel “budget del ricoverato” che se vero, ripeto, offende la dignità della persona, nega il diritto alla vita e costituisce un crudele abbandono del malato, ancor più grave se disabile, agonizzante ed in stato di età avanzata.

 

  1. Perché una Petizione al Parlamento Italiano su questo “budget del ricoverato” ?
  2. Come ho detto all’inizio di questa conversazione, abbiamo presentato una urgentissima Petizione al Senato della Repubblica ed alla Camera dei Deputati, per conoscere la verità.

 

Interpretando il pensiero dell’opinione pubblica, abbiamo ritenuto urgente, non appena si “vociferava che nelle Corsie Ospedaliere si restringessero i tempi di degenza del paziente, di “lanciare” un appello alle Autorità Pubbliche ( Camera, Senato, Governo, Ministro della Salute e Servizio Sanitario Nazionale) onde chiarire se quanto supposto sia vero e, pare, che avvenga nelle Corsie Ospedaliere e se rispondesse al vero, si tratterebbe di un’azione ancor più grave, ripeto, se il ricoverato è un disabile, in tarda età od in condizione agonizzanti.

 

Purtroppo l’appello “lanciato” alle Istituzioni ha trovato un silenzio assoluto, tuttora in itinereo 2017, che non piace alla logica dell’etica pubblica e che ci ha indotto a supporre che se tale è la “circostanza”, allora abbiamo ritenuto urgente, non prorogabile, di ricorrere allo strumento della Petizione, che la Costituzione ci consente in base all’art.50, onde conoscere la verità!

Dobbiamo ricordare che la Petizione è espressione della volontà dei cittadini, che in tale maniera esercitano il principio della sovranità popolare nell’art.1 della Costituzione, mediante la democrazia diretta ( referendum, plebiscito, petizione ) e il Parlamento che la riceve ha l’obbligo di una democratica attenzione, valutazione, risposta, ripeto, che non concede !

 

Il diritto di Petizione spetta ad ogni cittadino maggiorenne ed è un mezzo di collaborazione di tutto il popolo all’opera legislativa esplicata dalle Camere Legislative, perché permette a chiunque di segnalare le necessità, le esigenze e le aspirazioni della gente ed aggiungo per il bene comune.

 

Infine per chiarire, secondo l’art 109 Capo 25° del Regolamento, l’esame della Petizione che avviene nella specifica Commissione, può concludersi con una Risoluzione diretta ad interessare il Governo alle necessità esposte, oppure con una decisione di abbinamento con un eventuale  disegno di legge, oppure con un Ordine del Giorno che deve “suggerire” al Governo di prendere dei provvedimenti.

 

Aspettiamo una urgente risposta dai due Consessi Legislativi, per il bene comune !

 

In definitiva il “budget del ricoverato” è una significativa indicazione drammatica ed inquietante, poiché tende, se vera la notizia, ripeto, ad abbandonare al loro destino per lo più ammalati anziani, disabili o persone in fin di vita, dimettendoli anzitempo dalle Strutture Ospedaliere, senza una adeguata “protezione alternativa”. Si deve dedurre che tale risparmio, considerato troppo elevato, si preferirebbe devolvere ai casi acuti di soggetti più giovani.Questo è un cinico sistema di inciviltà al quale ci opponiamo, con l’opinione pubblica !

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