Lingua dei segni, primo corso di laurea alla Sapienza di Roma. La rettrice Polimeni: “Non solo inclusione ma anche formazione”

Il percorso di studi è stato incardinato nel dipartimento di lettere e culture moderne e ha come finalità la formazione di laureati, con competenze linguistiche e metodologiche tali da consentire di trasmettere, attraverso canali comunicativi diversi, il messaggio linguistico dalla Lis all’italiano e viceversa

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La rettrice Polimeni

Dal prossimo anno accademico, all’Università “Sapienza” di Roma, inizierà il primo (e per ora unico) corso di laurea in Italia in lingua dei segni Lis e List.

di Alex Corlazzoli

Una novità che è destinata a riscuotere molto interesse dal momento che ad oggi non c’è nulla di simile nel Paese. L’obiettivo è quello di formare, con la collaborazione delle più importanti realtà pubbliche e private che si occupano di sordità e lingua dei segni, interpreti professionisti.

Per la nostra Università è un motivo di grande orgoglio – spiega la rettrice Antonella Polimeni – essere riusciti a costruire per primi questo nuovo percorso di laurea; gli iscritti acquisiranno specifiche competenze sia teoriche sia applicate che permettono di operare, in maniera critica e consapevole, nei vari ambiti della mediazione linguistica e culturale con la comunità segnante costituita da persone sorde e udenti e da persone con disabilità e comorbilità. Si tratta – secondo la rettrice – per l’università di un impegno che non è solo didattico e scientifico, ma anche, vorrei dire soprattutto, civile e sociale”. Il corso è stato incardinato presso il dipartimento di lettere e culture moderne e ha come finalità la formazione di laureati, con competenze linguistiche e metodologiche tali da consentire di trasmettere, attraverso canali comunicativi diversi, il messaggio linguistico dalla Lis all’italiano e viceversa. Il programma elaborato prevede di erogare corsi mirati a fornire una conoscenza della linguistica delle lingue parlate e segnate, della semiotica e della filosofia del linguaggio, della legislazione relativa alla disabilità; degli aspetti psicologici, antropologici delle teorie e tecniche della traduzione. Accanto a queste conoscenze teoriche in tutti e tre gli anni di corso sarà garantito un percorso di apprendimento pratico della Lis, anche con riferimento alla lingua dei segni tattile e nel secondo e nel terzo anno si attiveranno attività di stage e tirocini per un totale di 48 cfu.

I laureati, infatti, potranno esercitare la professione di interprete, consulente per servizi linguistici e di comunicazione, accompagnatore turistico o guida turistica in Lis. Nel settore pubblico potranno essere impiegati presso ministeri, ambasciate, regioni, tribunali, camere di commercio, forze dell’ordine organizzazioni internazionali mentre nel settore privato, potranno trovare lavoro presso uffici commerciali estero o uffici marketing e comunicazione di aziende di vari settori merceologi e ancora esperti di comunicazione presso aziende specializzate nel turismo (società di navigazione, compagnie aeree, agenzie di viaggio, villaggi turistici, tour operator), e presso società di organizzazione di eventi, studi legali. “Con l’istituzione di questo nuovo corso – sottolinea la rettrice – la Sapienza rafforza e conferma l’impegno volto a costruire un ateneo sempre più inclusivo ed accessibile, non solo tramite l’abbattimento delle barriere, ma anche formando professioniste e professionisti di alto profilo a servizio del Paese”.

 

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