Israele, la battaglia di Shirly Pinto alla Knesset: non sente, parla con i segni

Ma vuole "pari opportunità per tutti"

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Una nuova parlamentare israeliana, Shirly Pinto, ha di recente prestato giuramento alla Knesset.

Si è trattato di una cerimonia molto diversa dalle passate: dagli scranni della Knesset, ha infatti giurato nella lingua dei segni. Parla con le mani, mentre la sua traduttrice dà voce ai suoi gesti: “Giuro, a nome mio e a nome di tutti i cittadini e cittadine disabili”. Per dire “Giuro”, solleva due dita unite verso l’alto.

di Meir Ouziel

In un’intervista poco dopo, si sente una voce femminile, che non è la sua. L’interprete siede di fronte a lei e traduce in simultanea le domande del giornalista, e a lui le risposte di Shirly Pinto, trasformando i segni in parole. Lo spettatore quasi non realizza che non è la voce di Pinto che sta ascoltando.

Alla domanda se l’interprete traduca proprio tutto quello che viene detto alla Knesset (“forse meglio di no”, osserva scherzosamente il giornalista), Pinto risponde: “Non lascio ad altri filtrare e decidere per me cosa ascoltare. Sono io a scegliere. L’interprete traduce tutto, parolacce e insulti compresi”.

Pinto è sordomuta, una definizione che lei corregge sempre: “Non sento, ma posso esprimermi. La mia voce è la lingua dei segni. Muto è chi non può esprimersi”.

Al termine del suo giuramento, la Knesset è esplosa in un tripudio di applausi e non poche lacrime. Diversi parlamentari applaudono nella lingua dei segni, alzando in aria le mani e agitando rapidamente i palmi con le dita distese, in un movimento che evoca l’immagine di decine di uccelli che sorvolano la Knesset (dove peraltro il regolamento vieta di applaudire).

Quando scende dal podio, tutti i parlamentari le vengono incontro, e tra loro il primo è Benjamin Netanyahu, lo storico premier fino a poco fa, nonostante Pinto appartenga al partito Yamina del primo ministro Naftali Bennett, che ha sostituito Netanyahu. Sotto la prima foto postata sui social da parlamentare eletta, Pinto ha scritto: “Anche se non tutti partiamo dallo stesso punto di partenza, mi impegno a fare il possibile perché tutta la popolazione abbia uguali opportunità”.

Una delle prime iniziative di Pinto è indirizzata al ministro della Salute perché approvi l’uso di mascherine trasparenti negli ospedali, di modo che i pazienti sordi possano leggere il labiale.

Pinto è entrata in carica in un momento in cui la Knesset richiede presenza giorno e notte: la nuova coalizione, sotto il governo Bennett, è sostenuta solo da 61 parlamentari su 120, rendendo impossibile mancare una sola votazione per non perdere all’opposizione, e i dibattiti si prolungano fino alle prime ore del mattino. Shirly Pinto è lì, nella plenaria, con la sua interprete, tutto il tempo, come tutti.

Nata 32 anni fa da padre sordomuto e madre sordomuta e cieca, ha un fratello udente. Nonostante i suoi limiti, si è arruolata nell’esercito come ogni giovane israeliano, prestando servizio nell’aeronautica. Al termine del servizio è stata premiata con un certificato di eccellenza dall’allora presidente Shimon Peres. Nel 2011, dopo il congedo, ha studiato giurisprudenza all’università.

La politica non è una novità per Pinto: a 29 anni aveva già partecipato alle comunali a Ramat Gan, una grande città nel centro del Paese. Ha aderito al partito Yamina (“A destra”) di Naftali Bennett, ed è entrata nella Knesset nonostante fosse decima in lista e il partito avesse ottenuto solo 7 seggi, grazie alla legge che consente ai ministri di dimettersi da parlamentari, dando l’opportunità ai partiti di fare entrare nell’assemblea legislativa più rappresentanti.

Pinto è sposata con Michael, anche lui sordo, e hanno un figlio. Non è solo la prima parlamentare sordomuta della Knesset, ma anche la parlamentare più giovane dell’attuale legislatura.

I lavori parlamentari intensivi la occupano tutto il giorno, ma in un breve colloquio con La Repubblica, ricorda di un viaggio in Italia. “Qualche anno fa ho fatto un viaggio di 12 giorni con mio marito in Italia: da Roma al Nord. All’ottavo giorno siamo arrivati sul Lago di Garda e abbiamo affittato una casetta. Porto con me un ricordo stupendo di questo viaggio, aldilà dei panorami pastorali e del cibo eccellente, mi è rimasta impressa la generosità degli italiani, la loro consapevolezza della nostra sordità e la disponibilità ad aiutare in qualsiasi cosa. Torneremo presto”.

I programmi di viaggio sono posticipati per ora e Pinto al momento è occupata dai lavori parlamentari: anche alle 1:15 di mattina, posta video nella lingua dei segni per spiegare agli elettori l’andamento delle votazioni.

(Traduzione di Sharon Nizza)

 

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