Questa è la mano che devo affrontare

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di Erika Castro

«Questa è la “mano” che devo affrontare, e tutto quello che posso fare è andare avanti»: lo ha detto, paragonando la propria vita a una partita a carte, Heather Schneck, unica persona al mondo che con un solo braccio svolge il ruolo di mazziere e arbitro (“dealer”) nei tornei di poker dal vivo. E come lei, sempre nel mondo del poker, non hanno mollato nemmeno persone sorde come Florian Tirnovans, non vedenti come Hal Lubarsky o colpiti da una paralisi cerebrale come Jonathan Bredin. Tutti loro, infatti, continuano a giocare e a ottenere prestigiosi risultati

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Nei tornei di poker, il “dealer” è il “mazziere”, che ha anche la funzione di arbitro di gioco e di calcolare i piatti e le vincite. Heather Schneck è l’unico dealer al mondo con un solo braccio ed è capace di distribuire un giro di carte in un tavolo completo in 22 secondi

Il mondo del poker non è solo fatto di lunghi tornei, vincite stellari e divertimento, ma ci sono tanti appassionati che proprio grazie al gioco si sono presi una bella rivincita nella propria vita. L’americana Heather Schneck è una di questi.
Per lei il poker è stato sempre una grande passione e per caso ha scoperto di avere un vero talento naturale. Dopo essersi trasferita in Florida nei primi Anni Duemila, ha iniziato a partecipare a tornei di poker locali, dove trascorreva le serate chiacchierando con gli amici. Ben presto la gente che frequentava i tavoli da gioco divenne la sua famiglia. Poi all’improvviso una tragedia nel 2008 le ha cambiato la vita.
Mentre rientrava da un torneo con un amico, la loro auto si è schiantata contro un camion in panne. L’amico che guidava è morto sul colpo, lei ha perso conoscenza e molto sangue. Solo dopo qualche tempo ha scoperto che il suo amico aveva bevuto a sua insaputa.

A causa di quel brutto incidente, dunque, la giovane ha perso il braccio destro, i medici non hanno potuto fare molto per salvarlo. Ma gli amici, quelli del circolo di poker, le sono stati sempre accanto, supportandola nei numerosi momenti di difficoltà che ha avuto.
Per diversi giorni era incredula e non riusciva a capire come improvvisamente e drasticamente la sua vita fosse cambiata. Non poteva più tirare i capelli in una coda di cavallo, guidare un veicolo, tagliare le verdure, tutte cose semplici che per il resto del mondo sono scontate.
E tuttavia la determinazione di Heather è stata più forte dello sconforto. Non ha voluto lasciare che la sua improvvisa disabilità le cambiasse la vita e cosi ha cominciato a ritornare alla sua vecchia routine. Tredici giorni dopo l’incidente, seduta in sedia a rotelle, si è fatta accompagnare dalla sorella a un torneo di poker live, dove ha stupito tutti i partecipanti per il suo coraggio e la sua immutata abilità di gioco.
La passione per le due carte [specialità americana del gioco del poker, N.d.R.] è stata fondamentale per aiutarla a superare le difficoltà e le ha anche permesso di non mollare gli studi, concludendo nel 2010 il suo percorso universitario in Network Administration, per essere poi regolarmente assunta da un’azienda nel settore della tecnologia informatica.

Hal Lubarsky

Divenuto non vedente a causa della retinite pigmentosa, l’americano Hal Lubarsky è riuscito a tornare a giocare dal vivo nei tornei di poker, grazie all’aiuto di un “suggeritore”

Nel frattempo l’amore per il poker non è svanito e infatti Heather ha trovato un secondo lavoro come dealer, ovvero il “mazziere”, che ha anche la funzione di arbitro di gioco e di calcolare i piatti e le vincite, proprio in uno dei circoli dove aveva cominciato a giocare. Tutto merito della sua carismatica personalità e della sua passione per il gioco, che hanno conquistato subito i suoi datori di lavoro.
Mescolare le carte è il suo unico ostacolo, in quanto dev’essere fatto in modo tale da produrre delle mani di gioco sufficientemente casuali ed eque; per questo motivo ha inizialmente utilizzato una macchina mescolatrice portatile, ma dal momento che i giocatori hanno cominciato a fidarsi di lei, lascia spesso questo compito a qualche collega dealer, che spiritosamente si definisce il suo “braccio destro”.
Dal canto suo, Heather, persona molto ironica e simpatica, riesce a sorridere e a prendersi gioco di se stessa, facendosi spiritosamente chiamare Lefty [in inglese “lefty” significa sinistra, N.d.R.], soprannome che dovrebbe derivare proprio dal suo unico braccio sinistro, e per questo motivo attira tanti giocatori che rimangono soddisfatti anche della sua grande efficienza al tavolo.

Oggi, dunque, Heather Schneck è l’unico dealer al mondo con un solo braccio, capace di distribuire un giro di carte in un tavolo completo in 22 secondi. La velocità con cui fa tutto è davvero impressionante. E tuttavia, il suo “arto fantasma” le causa alcuni problemi fisici ed economici. Si ritrova spesso ad avere a che fare con terribili mal di schiena e inoltre, non avendo avuto la possibilità di essere riconosciuta invalida dallo Stato, deve spesso affrontare ingenti spese mediche. Il suo sogno rimane quello di acquistare un braccio protesico, i cui costi, però, sono davvero proibitivi.

La storia di Heather è certamente unica nel suo genere, ma sui tavoli da gioco ci sono numerosi personaggi che hanno superato alla grande le limitazioni imposte dalla loro disabilità.

Jonathan Bredin

Pur colpito da una paralisi cerebrale, l’australiano Jonathan Bredin è riuscito addirittura a vincere un evento dell’”Australian and New Zealand Poker Tour” di Queenstown, prendendo le decisioni attraverso l’aiuto di uno speciale strumento simile a un iPad

È il caso ad esempio di Florian Tirnovans, giocatore svedese sordo e appassionato di poker, a lungo discriminato perché utilizza la Lingua dei Segni al tavolo do gioco o di Hal Lubarsky, giocatore statunitense che ha perso la vista nel 2005 a causa della retinite pigmentosa, ma che grazie all’aiuto di un “suggeritore”, è riuscito a tornare a giocare dal vivo, classificandosi 192° nel corso del Main Event delle World Series of Poker.
Anche la storia dell’australiano Jonathan Bredin è molto particolare e toccante. Rimasto infatti vittima di una paralisi cerebrale, è riuscito addirittura a vincere un evento dell’Australian and New Zealand Poker Tour di Queenstown, prendendo le decisioni attraverso l’aiuto di uno speciale strumento simile a un iPad.

Come tutti loro, Heather non ha mai mollato: «Questa è la “mano” che devo affrontare, e tutto quello che posso fare è andare avanti», ha detto paragonando la sua vita a una partita a carte (in una sua pagina web raccoglie fondi per riuscire ad acquistare il braccio artificiale).
Heather, Flora, Hal e Jonathan stanno ancora combattendo con i loro problemi fisici, ma nel frattempo il poker ha dato loro la possibilità di rimettersi in gioco.

http://www.superando.it/

 

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