Monopattini, la stretta in arrivo: vietati ai minori, casco obbligatorio e stop la sera

Tra i contenuti in discussione, anche il limite di velocità a 20 km/h e la possibilità di circolare solo sulle strade urbane con un limite di 30 km/h

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Nell’ultimo decennio, se n’è scritto più sui media che sulla Gazzetta Ufficiale.

La riforma del Codice della strada si fa attendere dal 2010, l’anno in cui fu introdotto l’ultimo corposo pacchetto di modifiche (legge 120). Da allora sono stati approvati solo interventi parziali, che non hanno inciso molto. Un po’ perché scritti in modo generico, come negli ultimi tre anni è accaduto con le norme che hanno legalizzato la circolazione di monopattini elettrici e simili. Un po’ perché occorre tempo per arrivare a regime, come sta accadendo con la “liberalizzazione” degli autovelox fissi nei centri abitati introdotta a settembre 2020.

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Sul monopattino in sicurezza: il video tutorial della regione Emilia Romagna

Allarme Asaps: nel 1° trimestre 2021 morti 44 ciclisti

Se ci aggiungiamo la carenza di investimenti sulla sicurezza stradale (finora assenti anche dal corposo Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato dalla Ue per il post pandemia), non stupiscono dati preoccupanti come quello fornito nei giorni scorsi dall’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale): nel primo trimestre 2021, i ciclisti morti in incidenti stradali sono stati ben 44, contro i 37 dello stesso periodo 2019 e i 33 del 2018. Certo, il dato va letto alla luce del crollo complessivo degli incidenti con lesioni a persone dovuto alle restrizioni per l’emergenza Covid (nella stima preliminare Istat sul periodo gennaio-settembre 2020, sono stati 90.821, -29,5% sul 2019), ma non c’è da stare tranquilli: proprio l’emergenza ha fatto sì che nelle aree urbane molti abbiano abbandonato i mezzi pubblici per muoversi con monopattini e bici.

I dubbi per un Codice a misura della mobilità «dolce»

È anche per questo che, nel pressoché abituale stallo dei lavori sulla riforma del Codice in commissione Trasporti alla Camera, si sta cercando di mandare avanti i disegni di legge presentati in entrambi i rami del Parlamento per chiarire le regole sui monopattini elettrici, almeno fino alla fine della sperimentazione in corso (che almeno in teoria è in scadenza e riguarda anche monowheel, hoverboard e segway). La sperimentazione introdotta dalla legge di Bilancio 2019 e regolata dal Dm Infrastrutture del 4 giugno 2019 ha presto avuto bisogno di integrazioni, arrivate un anno dopo (articolo 33-bis del Dl 162/2019) equiparando questi mezzi alle bici. Ma all’atto pratico l’equiparazione ha lasciato molti dubbi.

Monopattini: le novità del Ddl in discussione

Di qui il Ddl C 2675, su cui la commissione ha iniziato a discutere giovedì 15 aprile, mentre al Senato era stato appena presentato un ulteriore disegno (S 2140). Le novità più importanti sono la guida riservata ai maggiorenni, l’obbligo di casco e del giubbotto catarifrangente e il divieto di circolazione dopo il tramonto.

Tra i contenuti in discussione, anche il limite di velocità a 20 km/h (confermando quello del Dm) e la possibilità di circolare solo sulle strade urbane con un limite di 30 km/h, oltre che sulle piste ciclabili. Esplicitato il divieto di sosta sui marciapiedi, con possibilità di rimozione.

Ipotesi copertura assicurativa obbligatoria

Sullo sfondo si affaccia la possibilità che venga proposta anche una copertura assicurativa obbligatoria. Un’ipotesi valutata dai tecnici del ministero già nel 2019, ma scartata dalla politica e ora tornata possibile per gli incidenti riportati sempre più spesso dalle cronache (l’Asaps fino a febbraio scorso ne ha contati 125 gravi, con due morti, 11 feriti in prognosi riservata e 49 con prognosi superiore ai 40 giorni). Il testo iniziale del Ddl per ora si limita a confermare l’obbligo per i mezzi in sharing (che peraltro sono già assicurati).

Tutto questo va valutato anche alla luce delle novità introdotte nel 2020 per facilitare la circolazione delle bici, come le «strade urbane ciclabili» (con limite di velocità a 30 km/h e priorità a questi mezzi), «corsie ciclabili» (un ibrido tra carreggiata normale e corsia riservata), contromano autorizzabile dal sindaco anche sulle strade urbane con limite di velocità fino a 30 km/h o in parti di Ztl eccetera.

Novità anche per gli autovelox fissi in città

Considerando che le città italiane sono caotiche e non hanno spazi per far circolare tutti in modo agevole, diventa chiaro che automobilisti e motociclisti devono cambiare abitudini di guida e che la partita cruciale si gioca sui controlli. A settembre 2020 il Dl 76/2020 ha fatto cadere il divieto di installazione di rilevatori automatici di velocità sulle strade urbane ordinaria (dal 2002 erano consentiti solo sulle urbane di scorrimento). Resta immutato il principio generale secondo cui occorre l’autorizzazione prefettizia.

Ad oggi non è cambiato molto: tra pandemia e tempi per ottenere l’ok dalla Prefettura e procedure di appalto, le nuove installazioni sono pochissime. Tra queste, il Tutor che sta per essere autorizzato a Genova per il critico corso Europa, a Levante, escluso dalle vecchie regole che avevano consentito il controllo automatico della velocità solo sull’asse di Ponente.

Ztl : s top alle agevolazioni per veicoli ibridi

Tra le norme presenti nei disegni di legge sulla riforma del Codice della strada c’è l’abolizione delle condizioni di favore per i veicoli ibridi nell’accesso alle zone a traffico limitato: le agevolazioni legate al tipo di alimentazione sarebbero limitate ai soli mezzi totalmente elettrici, perché l’ibrido è considerato una tecnologia di transizione e nei prossimi anni si diffonderà molto, creando traffico

Per le sosta arrivano le strisce rosa

Proposta la possibilità di istituire spazi riservati alla sosta di veicoli condotti da donne in stato di gravidanza o accompagnate da un bambino di età non superiore a due anni, munite di contrassegno rosa. Per chi sosta senza autorizzazione su strisce rosa o spazi per disabili, sanzioni aumentate rispetto a quelle oggi previste per la sosta non autorizzata in spazi riservati

Telefonini: torna il tema della sospensione della patente

Rispunta il tema della sospensione della patente già alla prima violazione e non solo per i recidivi, per chi tiene le mani su cellulari, smartphone e altri dispositivi mentre guida. La stretta sarebbe completata da un rialzo dell’importo della multa. Resta da capire se la politica vuole davvero questo giro di vite dopo averne parlato per anni: pare sempre prevalere il timore di rendersi impopolari ai più

Multe, il noleggiatore non sarà più responsabile in solido

Per l’attuale articolo 196 del Codice, in caso di noleggio, non c’è responsabilità solidale tra conducente e proprietario (noleggiatore). Ma alcuni Comuni e gestori autostradali (per i pedaggi) argomentanoil contrario. Di qui richieste (potenzialmente per 240 milioni, secondo l’Aniasa) e contenziosi. Nella riforma la norma sulla solidarietà potrebbe essere riscritta.

 

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