Turismo accessibile, in giro per il mondo su una sedia rotelle

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Sull’ultimo numero del mensile Inail Superabile Magazine un’inchiesta alla scoperta di itinerari facili e “difficili”, di tour operator, attraverso le voci di turisti, operatori del settore, associazioni. Tra le altre cose, da segnalare l’intervista alla giornalista a rotelle Valentina Tomirotti, convinta che si possa essere sexy e femminili anche su una carrozzina

05 maggio 2016

547792ROMA – A che punto sta l’accessibilità dei viaggi dedicati alle persone disabili? Ne parla l’inchiesta del mensile SuperAbile Inail, sull’ultimo numero fresco di stampa. In otto pagine, la giornalista Michela Trigari conduce alla scoperta di itinerari facili e “difficili”, di tour operator organizzati, attraverso le voci di turisti, operatori del settore, associazioni, imprenditori con disabilità che sono entrati nel business.

L’intervista è dedicata alla giornalista a rotelle Valentina Tomirotti, convinta che si possa essere sexy e femminili anche su una carrozzina; ideatrice del blog pepitosablog.com, è stata notata dalla fotografa professionista Micaela Zuliani, con cui ha lanciato il progetto “Boudoir Disability” per provocare il grande pubblico con immagini forti, ma non volgari, di donne disabili in lingerie immortalate in pose sensuali. Un modo per dire che anche un corpo imperfetto prova e trasmette passioni, desideri ed emozioni (https://www.youtube.com/watch?v=N4TxgI5A35Q).

Fra i servizi, il mercatino dell’usato che ha fatto rinascere Salvatore, disabile dopo aneurisma: due anni di inattività e depressione, poi la “voglia” di aprire uno spazio per “salvare gli oggetti dalla discarica” e se stesso dalla marginalità. Oggi il mercatino è online, ma il Coordinamento famiglie disabili chiede al comune di Roma uno spazio fisico per “permettere a persone a rischio di disagio di riabilitarsi”. Ancora, la scuola torinese Circus ability, dove i disabili diventano giocolieri e acrobati: è nata all’interno dell’associazione Teatrazione, che dal 1992 si occupa di arti di strada. Nella palestra di via Artom decine di persone con disabilità motorie e sensoriali si allenano nell’acrobatica, nell’equilibrismo e nella giocoleria, lavorando in classi miste con i “colleghi” normodotati.

Nelle quattro pagine di portfolio, il fotografo Maurizio Di Pietro racconta in “Special life” la storia di Alessandro, 43 anni, con un ritardo mentale sin dalla nascita. La sua patologia si manifesta con una compromissione delle abilità a livello globale: cognitive, linguistiche, motorie e sociali. Impiega il suo tempo in tante attività ludiche, ricreative e formative supportato da onlus e cooperative sociali che per lui e i suoi genitori sono diventate un punto di riferimento. Inoltre ha accettato la proposta di lavorare in un bar gestito dall’associazione Come un albero, da cui quest’estate ha ricevuto il suo primo stipendio, e di suonare le maracas e fare il corista in un gruppo musicale, i Disabilié”. Spazio anche allo sport. Sono tre su otto le squadre di basket in carrozzina targate Inail in lizza per la serie A: Palermo, Trapani e Taranto, tutte e tre “sponsorizzate” dalle rispettive direzioni regionali. In altre parole, delle otto squadre del campionato di serie B che disputano i quarti di finali dei play off promozione, contendendosi l’unica promozione in serie A, quasi la metà vede la partecipazione dell’Inail.

Nelle pagine culturali, largo alla tv nostrana e britannica: una presentazione della seconda stagione di “Ho sposato un gigante”, in onda su La5, docu-reality italiano su Manuela (fotografa acondroplasica), il marito Fabio e i loro due figli. Sulla emittente inglese Channel 4, invece, è l’anno dei disabili. L’impegno della rete, infatti, è quello di aumentare la rappresentanza delle persone con handicap nelle sue trasmissioni, nonché raddoppiare il numero dei diversamente abili che appaiono nei suoi 20 show più popolari. Non è un caso che questa iniziativa ricada proprio nell’anno in cui la stessa Channel 4 trasmetterà le gare dei Giochi paralimpici, in programma in Brasile. Dulcis in fundo, una infografica sui parchi giochi inclusivi, senza barriere architettoniche, dotati di giochi accessibili e fruibili da parte di tutti i bambini. Qualche esempio? Rampe al posto delle scale per salire su castelli, navi e torri, pannelli sensoriali a un’altezza utile anche per chi è seduto, giostrine girevoli utilizzabili da tutti, tunnel giganti con accesso possibile anche alle sedie a ruote. Ma quanti sono quelli presenti in Italia? Claudia Protti e Raffaella Bedetti, le due mamme che hanno creato il blog Parchi per tutti (parchipertutti.blogspot.it) ne hanno contati 234 sparsi in tutta Italia. La maggioranza (152) ha solo un’altalena per sedie a ruote. Le regioni che hanno più parchi inclusivi sono la Puglia con 33, la Lombardia e la Toscana con 26, Emilia-Romagna con 24 e il Lazio con 23. Il Molise non ne ha.

Ecco dove leggere e scaricare il numero di maggio. (lab)

http://www.redattoresociale.it/

 

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