Spese sanitarie per disabili detraibili dal 730

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Non ha torto chi dice che il 730 non si fa solo in primavera ma tutto l’anno. In effetti, è da gennaio a dicembre che si devono mettere via tutti i documenti da portare in detrazione sulla dichiarazione dei redditi.

 

Scontrini, fatture e ricevute saranno determinanti per poter recuperare almeno una parte di ciò che abbiamo speso durante l’anno. Tra le detrazioni più richieste ci sono quelle che riguardano la sanità, specie quando c’è una persona disabile in casa: farmaci, visite mediche specialistiche, esami di laboratorio, assistenza, acquisto di protesi o di ausili. Quali sono le spese sanitarie per disabili detraibili dal 730? E quali sono anche le deduzioni su questa voce di spesa che ci fanno risparmiare qualche soldo in tasse?

Spese sanitarie per disabili sul 730: detrazioni o deduzioni?

Partiamo dalla distinzione tra questi due termini, che spesso si confondono. La detrazione dal 730 delle spese sanitarie per disabili riguarda una sorta di «sconto» del 19% del costo sostenuto in visite, medicine, esami o assistenza sia per il contribuente sia per i suoi familiari a carico. Dal totale di questa spesa, però, bisogna togliere la franchigia di 129,11 euro. Che cosa significa? Vuol dire che se il totale delle spese sanitarie non supera quella cifra, non sarà possibile portarle in detrazione sul 730. Se, invece, il costo è superiore alla citata franchigia, si applica la detrazione del 19% sulla parte eccedente. Facciamo un esempio

Quest’anno ho avuto 800 euro di spese mediche, tra quelle per me e quelle per i miei familiari a carico. A quale detrazione avrò diritto? Devo togliere la franchigia dal totale, quindi: 800 – 129,11. Mi restano, quindi, 670,89 euro da portare in detrazione. Applico il 19% su questa cifra e ottengo 127,47 euro. Questo sarà l’importo che riesco a recuperare come detrazione dalle spese sanitarie di quest’anno.

La deduzione, invece, viene applicata sul reddito, pertanto la sua consistenza dipenderà dall’aliquota Irpef. Per quanto riguarda le spese mediche, si applica su quelle generiche e di assistenza specifica, quando c’è un handicap o una menomazione grave e anche sulle spese sostenute per familiari non a carico.

Spese sanitarie per disabili: detrazioni per mobilità

La detrazione del 19% è riconosciuta per le spese sanitarie generiche, come analisi, esami, visite specialistiche, farmaci o prestazioni chirurgiche. Ma anche per l’acquisto di mezzi di ausilio senza applicare la franchigia di 129,11 euro. Questi ausili possono essere per la deambulazione, di accompagnamento, di locomozione o di sollevamento. Parliamo, ovviamente, di sedie a rotelle, girelli, stampelle, ecc.

La franchigia non viene sottratta nemmeno sulle spese detraibili legate ai sussidi tecnici ed informatici per l’autosufficienza e l’integrazione dei disabili, come computer, telefono fisso, ecc.

Detraibile al 19% anche il costo per l’acquisto di un’auto per disabili, anche se non adattato. Ha quest’agevolazione, dunque, chi compra una macchina per il trasporto di persone non vedenti, sorde, con handicap psichico o mentale per cui viene riconosciuta l’indennità di accompagnamento, con grave limitazione della deambulazione o con pluriamputazioni. La detrazione sull’acquisto di un veicolo ha un tetto massimo di spesa di 18.075,99 euro ed è «spalmabile» su quattro anni. La detrazione non può essere usufruita più volte nell’arco di un quadriennio a meno che il veicolo non venga cancellato dal Pra. Stesso discorso per il cane guida dei ciechi: l’acquisto gode della detrazione del 19% ma una volta sola nell’arco di quattro anni tranne in caso di perdita dell’animale. C’è anche un bonus forfettario di 516,46 euro per il mantenimento del cane

Chi non è autosufficiente o ha una patologia esente dalla spesa sanitaria pubblica ed ha bisogno di assistenza personale ha il diritto alla detrazione del 19% (anche per familiari non a carico se fossero loro ad avere questa limitazione) con un tetto massimo di spesa di 2.100 euro per ogni contribuente ed un limite di reddito di 40mila euro

Spese sanitarie per disabili: detrazione per l’assicurazione

Tra le spese sanitarie per disabili detraibili dal 730 c’è anche la polizza assicurativa. La detrazione del 19% sui premi pagati interessa questi contratti in misura diversa a seconda della tipologia. Ad esempio, per le polizze vita e infortuni il tetto massimo di spesa agevolata è di 530 euro, mentre per l’assicurazione contro il rischio di non autosufficienza si arriva a quasi 1.300 euro

Sono, invece deducibili (e non detraibili) dal reddito Irpef e per un massimo di 3.1615,20 euro i contributi versati ai fondi integrativi del sistema sanitario nazionale.

Spese sanitarie per disabili: posso detrarre le protesi?

Le spese sanitarie per disabili detraibili dal 730 comprendono anche le protesi. Che cosa si intende? Sono considerate protesi:

  • le sostituzioni di un organo naturale o di parti di esso;
  • i messi correttivi o ausiliari di un organo carente o non più funzionale al 100%.

Rientrano, pertanto, nella prima categoria una mano, un braccio, una gamba o anche una protesi collocata al posto di un’articolazione, come può essere un ginocchio o, ancora, una protesi all’anca

Nella seconda categoria, invece, si possono inserire tra le spese sanitarie per disabili detraibili dal 730 le dentiere, le protesi oculistiche, l’apparecchio per sentire meglio, i busti, i pacemaker, le stecche.

Spese sanitarie: altri dispositivi detraibili

Oltre agli ausili per i disabili, sono detraibili le spese sanitarie che riguardano i dispositivi medici. In questa categoria rientrano, ad esempio:

  • lenti oftalmiche e montature (gli occhiali, per intenderci);
  • lenti a contatto e liquido per la loro pulizia;
  • prodotti ortopedici come stampelle, tutori, ecc.;
  • prodotti per dentiere;
  • materassi ortopedici o antidecubito;
  • siringhe;
  • ausili per chi soffre di incontinenza.

Tra i dispositivi che danno diritto a detrazione ci sono anche quelli per le diagnosi in vitro, e quindi:

test di gravidanza, di ovulazione o di menopausa;

  • contenitori per urine e feci;
  • le strisce per la rilevazione del colesterolo o del glucosio.

 

Spese sanitarie: quali farmaci danno diritto alla detrazione?

Come sappiamo, non tutti i farmaci sono uguali. Quasi tutti, però, danno diritto alla detrazione del 19% come spesa sanitaria scaricabile dal 730. Per sapere se tale detrazione spetta o meno, basta controllare lo scontrino parlante rilasciato dalla farmacia: rientrano tra le spese detraibili le seguenti voci:

  • farmaco o medicinale (con le relative abbreviazioni): sono i farmaci tradizionali, prescritti dal medico o non, dall’antibiotico all’antistaminico, dall’antispastico alle pillole per dormire, ecc.;
  • aic: sta per autorizzazione all’immissione al commercio e sullo scontrino della farmacia viene riportato con un codice e non con il nome del farmaco per motivi specifici di privacy. Il nome, tuttavia, compare mediante la lettura ottica del codice a barre;
  • omeopatici: si tratta, ovviamente, dei farmaci omeopatici, ormai considerati medicinali veri e propri;
  • farmaco o medicinale preparazione galenica: sono i medicinali preparati in farmacia sulla base di una prescrizione medica per un certo paziente o su formule officinali in vigore in Europa. La spesa è detraibile se sullo scontrino è segnata la dicitura «farmaco» o «medicinale»;
  • SOP-OTC: questa dicitura corrisponde ai medicinali senza prescrizione medica, cioè quelli da banco o di automedicazione, come l’aspirina o una pomata per un’infiammazione;
  • medicinali fitoterapici: contengono soltanto sostanze attive vegetali o preparazioni vegetali. Sono detraibili quando sono medicinali.

 

C’è, poi, la parola ticket sullo scontrino parlante della farmacia ed è quella voce che da diritto alla detrazione sui medicinali erogati dal servizio sanitario nazionale.

Non danno diritto alla detrazione gli integratori alimentari (anche se acquistati in farmacia) ed i parafarmaci.

Spese sanitarie: quali documenti servono per la detrazione?

Per poter usufruire della detrazione del 19% sulle spese sanitarie per disabili, è necessario conservare la fattura della visita o dell’esame effettuato e lo scontrino parlante della farmacia, quello, cioè, che riporta in basso il codice fiscale del contribuente e che elenca le voci delle spese sostenute di volta in volta.

Nel caso di acquisto di un dispositivo medico o di protesi, lo scontrino deve riportare una di queste sigle:

  • Ad, cioè acquisto o affitto dispositivo;
  • Pi, cioè spesa protesica.

Queste sigle attestano la trasmissione della spesa al Sistema tessera sanitaria. Pertanto, se sullo scontrino trovate la dicitura «dispositivo medico» e basta, sappiate che non potrete detrarre la spesa dal 730.

Conviene sempre conservare la documentazione relativa ai dispositivi o alle protesi dalla quale risulte che su tratta di prodotti con marchio «Ce», quindi conformi alle normative europee

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