“In 22 uomini, violenza su 12enne sordomuta”. Un caso oltre ogni squallore umano

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Come si può stuprare una ragazzina? E ancora: come è possibile che 22 individui lo facciano senza che uno, almeno uno, manifesti la propria contrarietà? In che mondo viviamo e come vorremmo che sia quello a cui aspiriamo? Siamo in India, dove almeno (almeno, avete letto bene, Ndr) 22 uomini hanno violentato per oltre sette mesi una ragazzina di 12 anni con problemi all’udito.

A renderlo noto il Times of India. La polizia ha arrestato 18 sospetti e sta dando la caccia agli altri. I violentatori, che lavoravano come operai e guardie di sicurezza in un complesso di appartamenti nella città di Chennai, hanno prima stordito la bambina praticandole iniezioni, costringendola a bere alcolici e a inalare delle altre sostanze stupefacenti. Durante le violenze sessuali gli uomini si sono anche filmati costringendo la ragazzina al silenzio con la minaccia di diffondere i video. Stando a quanto riferito dalla polizia i genitori non hanno sospettato nulla neanche quando la ragazzina ha iniziato ad entrare in ritardo a scuola per giorni e giorni.

Quello delle violenze sessuali è uno dei problemi più importanti dell’India: il governo ha inasprito le pene, ma i risultati tardano ad arrivare soprattutto nelle zone rurali. Alcuni giorni fa la Corte suprema indiana ha confermato la condanna a morte per i quattro uomini che nel dicembre 2012 hanno abusato di una giovane studentessa di fisioterapia, mentre si trovava in compagnia del fidanzato su un autobus della capitale Delhi. La scorsa settimana i magistrati hanno stabilito che non ci sono i presupposti giuridici per rivedere la sentenza dello stesso tribunale emessa nel maggio 2017, contro cui tre degli imputati avevano fatto ricorso. I quattro, di età comprese tra i 22 e i 31 anni, verranno quindi giustiziati

Un quinto accusato che al momento del crimine era minorenne ha scontato una pena di tre anni; il sesto, Ram Singh, si è tolto la vita nel 2013 nel carcere di Tijar. Il caso del feroce stupro della studentessa provocò profonda indignazione e accese i riflettori sul tema della violenza contro le donne in India. La ragazza di 23 anni è morta dopo due settimane di agonia in un ospedale di Singapore. Tuttavia qui parliamo di un caso ancora più aspro e oscuro: non una manciata, ma 22 uomini almeno sono coinvolti in una delle atrocità più gravi degli ultimi anni, almeno nell’ambito delle violenze sessuali di genere.

Una vicenda che dovrebbe ancora una volta farci riflettere su un mondo malato, probabilmente da sempre, che fatica ad accettare che non c’è distinzione tra l’importanza di una vita: che sia di un uomo o di una donna poco cambia. Sembra scontato, ma in effetti non lo è. C’è ancora speranza tuttavia: solo qualche giorno fa l’Islanda ha imposto la parità salariale per legge. Tutto il mondo dovrebbe prenderne spunto

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