Aerobility: diventare piloti pur essendo disabili

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L’autorità civile aeronautica in Europa, come in vari altri paesi e continenti, permette, come nelle auto, la configurazione di controlli “alternativi” per agevolare persone con varie tipologie di disabilità a pilotare un aereo

Purtroppo però, questi controlli devono essere adatti alla particolare necessità, cosa non solo difficile da regolare, ma difficile da trovare. Come farebbe quindi un disabile a pilotare un aereo, se lo desidera? In Inghilterra ci hanno già pensato, e da parecchio tempo. Si tratta di Aerobility.

L’associazione “Aerobility” nasce nel 1993 in Inghilterra, nella Contea di Hampshire, presso l’Aeroporto di Blackbushe. Con già 25 anni di attività, ha come scopo aprire il mondo dell’aviazione ai disabili permettendo non solo l’esperienza ma addirittura la possibilità di conseguire il brevetto da pilota. Questo diventa possibile grazie alla loro flotta specialmente configurata per permetterne l’uso ai disabili. L’affluenza è di circa 1000 partecipanti all’anno, tra disabili e malati terminali. È una iniziativa che riceve fondi di beneficenza da privati cittadini, piccole aziende, o altre beneficenze per i costi di mantenimento (dei veicoli e del corpo insegnante). Il costo del volo è notevolmente basso, 70 euro per mezz’ora nel cielo. Provare l’ebrezza del volo è un’esperienza straordinaria che permette ai partecipanti di cambiare la loro prospettiva sulle loro condizioni e relative limitazioni.

Non esistono patologie che limitino le capacità del personale Aerobility: problemi di mobilità, patologie neurologiche ed autoimmuni (come la sclerosi), difficoltà di apprendimento oppure di percezione. Naturalmente non tutte le patologie permettono l’aquisizione di un brevetto di volo, ma gli istruttori fanno in modo che chiunque riesca almeno a provare a pilotare un aereo.

Le disabilità più frequenti che Aerobility affronta sono la paraplegia (paralisi nella parte inferiore del corpo, quindi la impossibilità nell’operare i pedali che controllano il timone ed i freni), paralisi cerebrale infantile, amputazioni varie (che non permettono l’uso di certi comandi o strumenti), poliomelite, spina bifida, sclerosi multipla, distrofia muscolare, difficoltà acustica o visiva ed ancora altre.

La cosa straordinaria è che il sito internet dell’associazione descrive, per ogni disabilità, quali aerei nella loro flotta sono più adeguati, quali sono le maggiori difficoltà (e come vengono affrontate), la possibilità di indipendenza (cioè se un disabile potrà o no essere indipendente con l’aereo) ed il livello di speranza nel riuscire a completare un brevetto. Sono perfettamente equipaggiati, da sistemi di comando innovativi a mini-gru per facilitare l’entrata dei partecipanti in cabina.

L’Aerobility mantiene attualmente tre aeromobili da due a sei posti che operano tra Tatenhill, Liverpool, Skye, e naturalmente Blackbushe. Hanno a disposizione un Piper PA-28 Warrior, un Piper PA-34 Cherokee Six, ed un Tecnam P2002 JF. Il primo è modificato con una manopola configurata per controllare i pedali (quindi per chi non ha la possibilità di muovere correttamente le gambe). Il secondo è specialmente accessibile per la gru (per chi deve entrare in cabina per mezzo di sollevamento) ed è appositamente più spazioso per ospitare equipaggiamento medico o mezzi di locomozione (carrozzine, scooter, ecc.). Infine il terzo è modificato strutturalmente per permettere l’accesso facilitato montando sull’ala, l’aggiunta di maniglie, l’apertura estesa dalla cabina, ed un sistema di controlli particolare che permette di operare la cloche ed i pedali simultaneamente.

Ma non è tutto. L’associazione riconosce che non hanno un aereo in particolare che sia accessibile a tutte le disabilità. Per questo, un team (tra cui anche disabili) sta costruendo un aereo “kit”, cioè un aereo che viene comprato in singole parti e poi costruito privatamente “da amatori”: il Zenithair STOL CH 750. Un kit richiede meno pratiche per modifiche ed è quindi più facilmente personalizzabile. L’idea è di configurare questo veicolo con tutti i sistemi necessari per permettere a qualsiasi disabile di pilotarlo: una specie di “jolly”. L’aereo è stato esibito, anche se ancora in fase di costruzione, al Farnborough International Air Show in Inghilterra nei giorni scorsi ed è riuscito a strappare non solo sorrisi, ma anche meraviglia dai comuni passanti.

http://www.ilgiornale.it/

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