Loano: sordi e udenti per un silenzio pieno di storie

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Loano. Ha fatto registrare una grande affluenza di pubblico e un grande interesse “That’s Silence”, la giornata di informazione e sensibilizzazione per udenti e non udenti organizzata dall’associazione “Non parto di testa” con il patrocinio del Comune di Loano. Durante la manifestazione, tenutasi sabato 26 maggio, si sono confrontate due comunità spesso distanti, quella dei sordi e quella degli udenti, che così facendo hanno dimostrato concretamente “come sia possibile comunicare, imparare e divertirsioltre le barriere linguistiche e culturali”.

L’evento, svoltosi con il patrocinio del consigliere alle pari opportunità della Regione Liguria, del Comune di Loano e del Comitato Italiano Paralimpico, è stato ideato dalla designer Silvia Cappuccio e organizzato grazie all’associazione “Non Parto di Testa”. La manifestazione ha registrato grande affluenza sin dal mattino, con l’incontro accessibile alla biblioteca civica “Silenzio e musica nella crescita”, e ha coinvolto nel pomeriggio numerosi sordi e udenti, adulti e bambini, con cinque laboratori tematici presso la pagoda: lingua dei segni, consapevolezza corporea, arti manuali, musicoterapia e pedana sensoriale.

“La sordità è un tema ancora poco conosciuto – ha spiegato durante l’incontro del mattino il vice sindaco ed assessore alle politiche sociali Luca Lettieri – e leggendo uno dei manifesti ho scoperto una cosa che non sapevo: i sordi non vogliono essere chiamati con tanti giri di parole, ma vogliono essere chiamati semplicemente sordi. Credo che questo modo di essere semplici e diretti abbia molto da insegnare a tutti, anche nella politica.”
All’incontro era presente anche il presidente provinciale dell’Ente Nazionale Sordi Bruno Palliola, che ha sottolineato l’importanza di eventi di questo tipo per la conoscenza e la sensibilizzazione verso le cosiddette disabilità invisibili.

Al pomeriggio gruppi di sordi e udenti di tutte le età hanno sperimentato nei laboratori a rotazione come poter “sentire” in un modo diverso. All’aperto adulti e bambini, in un silenzio quasi magico, ascoltavano storie in lingua dei segni e iniziavano a muovere le mani per capirsi, altri si impegnavano nella meditazione, imparando ad ascoltare il proprio corpo e i suoi segnali. Anche la musica era per tutti: perché la musica è un movimento che si può vedere e sentire con gli occhi e con il tatto. Mentre ci si scatenava con la musicoterapia, tra palloncini, strumenti mai visti e “massaggi a ritmo”, un’area specifica è stata dedicata alla pedana sensoriale, che ha permesso alle persone di fare un’esperienza inedita e travolgente.

“Il progetto ‘That’s Silence’ vuole essere un modo per riscoprire la corporeità, spesso dimenticata o guardata solo da un punto di vista estetico. E’ importante tornare ai sensi, al mettersi in gioco anche fisicamente, a giocare un po’ e cercare linguaggi universali come anche quello delle arti manuali proposte da Non Parto di Testa. È così che si crea l’empatia, anche se si parlano lingue diverse. Sono contenta che l’evento abbia funzionato” dice Silvia Cappuccio.

Il progetto è stato portato a Loano da Lara Catanese, psicoterapeuta e presidente di “Non Parto di Testa”, che ha spiegato: “Nelle nostre attività cerchiamo di dar valore a realtà sommerse, al conoscere e all’inclusione. Questo progetto ha reso possibile in modo delicato un’integrazione attraverso il silenzio e alla fine della giornata ho visto comunicare sordi e udenti, senza inibizioni e paure di ciò che è diverso e ciò che non conosciamo. Certo c’è molta strada da percorrere, ma ci stiamo già attrezzando per un corso Lis (Lingua Italiana Segni) per bambini e adulti a Loano presso la nostra sede a partire da settembre”.

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