L’intervista a Franco Previte (Associazione Cristiani per Servire) “Dal momento che si “parla” della Comunità Europea”

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Dal momento che si “parla” della Comunità Europea, la Redazione Sordi on line ha intervistato Franco Previte Presidente dell’Associazione “Cristiani per servire” sugli eventuali Provvedimenti Legislativi inerenti la malattia mentale in Europa.

La Corte Europea – Bruxelles

D. Qual è l’importanza della salute mentale della popolazione negli obiettivi strategici dell’Unione Europea.

R. Tutti sappiamo che la tutela della salute è l’obiettivo di ogni Nazione, specialmente la tutela di quella mentale in Europa dove i disturbi sono in continuo aumento e secondo le stime attuali le persone che soffrono sono quasi 50 milioni, cioè circa l’11% della popolazione, dove la depressione ed il suicidio costituiscono la più alta prevalenza in molti Stati Membri della UE.

Nonostante queste, direi emergenze, si tratta di un Ambito Sanitario ancora poco assoggettato alla Legislazione Comunitaria, in quanto l’organizzazione e l’erogazione dei Servizi Sanitari sono di competenza degli Stati membri, come mi ha comunicato la Commissione Europea alla mia richiesta al Parlamento Europeo tendente ad una Legislazione Comunitaria uguale e con la stessa valenza in tutti gli Stati UE ( CM/896443IT.doc PE 485.999vo1-00 16 marzo 2012).

I problemi Sanitari non conoscono frontiere, dato il molto elevato grado di mobilità dei cittadini all’interno del territorio e questo comporta un persistente continuo variare di trattamento da uno Stato all’altro, che ha aperto un contenzioso sul trattamento applicabile in questi casi sia in Italia come in Europa.

Per risolvere alcune situazioni che ho potuto costatare proprio nel campo della disabilità mentale, da diversi anni ho inoltrato Petizioni al Parlamento Europeo per una Direttiva Comunitaria Unica, che per il momento non è stata accettata.

D. Alla luce delle ripartizioni delle competenze tra Stati Membri, è possibile formulare una Direttiva Comunitaria ?

R. Le famiglie che vivono il disagio mentale, spesso percepiscono o vengono a conoscenza di Normative Comunitarie emanate a favore dell’inclusione sociale degli handicappati mentali, come delle Norme utopiche che restano solo parole sulla carta, infatti, nella maggioranza dei casi che insistono nel territorio dell’ UE, in specie nel territorio Italiano, le famiglie sono lasciate sole ad affrontare una così difficile malattia senza nessun sostegno morale, senza mezzi, senza leggi incisive, specialmente da parte della Comunità Europea che obblighino, pena sanzioni pesanti, a promuovere da parte dei Centri Salute Mentale il vero benessere psicofisico delle persone.

Sono del parere e ritengo che la Commissione Europea intende attuare ed imporre “ a rispettare gli obblighi della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità” dell’ONU” non a parole, ma con fatti .

Allora per esempio se una persona “cade” nella depressione non dovrebbe essere lasciata sola o trattata come un animale “senziente” ( come definisce la Costituzione Europea gli amici a 4 zampe oggi molto protetti a differenza del “rispetto” per un qualsiasi essere umano malato !), ma sia “protetto” sotto il profilo della sicurezza psico-sociale, che in questi ultimi anni e venuta meno, proprio a causa di alcune cattive ideologie che aleggiano in maniera invisibile sopra la testa dei cittadini degli Stati Membri UE, proprio da chi vorrebbe destabilizzare l’Unità Europea e che vorrebbe negare il diritto di identità personale specialmente verso disabili mentali ed alle loro famiglie.

Se la Commissione Europea procederà nel senso inteso di promuovere l’idea che la disabilità mentale è una risorsa ( non intesa come quella dove attingere a fondi finanziari per poi sperperarli o sanare Bilanci a scapito dei buoni interventi di natura comunitaria verso chi soffre di patologie mentali ), ma risorsa come “collante solidaristico”, sarà un atto inteso a ri-unire tutti gli esseri umani della comunità Europea per un fine comune per aiutare i disabili mentali, per incominciare ad osservarli non come esseri da rinchiudere ma come esseri bisognosi d’aiuto.

Purtroppo si deve constatare che molto spesso l’aiuto alle famiglie è lasciato in mano alle associazioni di volontariato che con pochi mezzi economici ma con una grande conoscenza nel campo di certe patologie si trovano costretti a sopperire alle mancanze delle Regioni o dei Comuni .

D. Cosa si aspetta dalle Sue Petizioni al Parlamento Europeo inoltrate da tempo .

R. Bisogna andare a ritroso. La legge italiana n. 180/1978, quella che ha deciso la chiusura dei “manicomi” priva del Regolamento d’Applicazione, non ha adeguatamente previsto un insieme di misure e strutture atte a tutelare la salute mentale dei cittadini, specie quelli affetti da gravi psicosi e aiutare le famiglie dei malati, il sottoscritto ha preconizzato con Petizioni alla Commissione Europea una serie di misure volte a rimediare ai gravi disagi prodotti da persone con problemi psichici nel pieno rispetto dei diritti e della dignità degli handicappati mentali.

Se ho inoltrate Petizioni, ( debbo dire con orgoglio primo in Europa) al Parlamento Europeo in passato, sono state alla ricerca di quei Provvedimenti Legislativi uguali e con la stessa valenza in tutti gli Stati UE.

Oggi giugno 2018, quale Presidente vi è l’On. Antonio Tajani persona, che abbiamo interessato su questo disagio sociale, senza aver avuto alcuna risposta, come “ Sordi on Line “ ha pubblicato qualche tempo or sono .

Non mi voglio dilungare ed approfittare dell’occasione per fare appello alla solidarietà di tutto l’Europarlamento, comunque chiedo al Consesso all’unisono che possa esaminare la possibilità di adottare una Normativa d’Adeguamento Comunitario con l’adozione di Linee Guida utili alla riorganizzazione di questo Settore Sanitario ritenuto necessario ed urgente per aprire il cuore alla speranza delle famiglie transfrontaliere “ lasciando l’organizzazione e la prestazione dei servizi sanitari alle persone con disabilità mentali, essere di competenza diretta della rispettiva autorità dello Stato membro UE”.

D. La malattia mentale dimenticata dalle Istituzioni necessita di una vera riforma ?
R. Per i malati mentali “desaparecidos della nostra civiltà”, ho inoltrato da moltissimo tempo numerose Petizioni al Parlamento Italiano ed Europeo, per una maggiore valutazione e sollecito esame di una legge-quadro di riordino dell’assistenza psichiatrica in Italia ed in Europa .

D. Signor Presidente, sappiamo che la Sua Organizzazione è sul “campo” da parecchi anni insieme ad altre che si occupano del mondo della disabilità . E’ contento del Suo operato ?.

R. Certamente, lavorare per il bene di tutti dà soddisfazione. Da prima del 1994 e tutt’ora senza alcuna “ricompensa finanziaria” da parte di nessuno, come invece alcuni fanno e lo facciamo per il n/s prossimo e per adempiere al n/s dovere di cittadino e di cattolico. Non gradiamo l’avvicinare della n/s Associazione, ripeto senza scopo di lucro, con coloro che dicono e non fanno, quello che facciamo in concreto e volentieri è documentato nelle Istituzioni Italiane ed Europee ( con orgoglio primi in Europa con Atti e non chiacchere) con lo scopo del bene comune .

D. Signor Presidente, Le chiediamo scusa e siamo lieti di queste precisazioni, che fanno onore, in questi tempi di relativismo aberrante, a Lei ed a tutta la Sua Associazione. Il 2013 è stato dichiarato dalla Decisione del Parlamento Europeo e dal Consiglio il 23 novembre 2012 “Anno Europeo dei cittadini “, dove viene richiamata, tra altre, la solidarietà, la parità tra uomo e donna, il rispetto reciproco . Quale è il Suo pensiero ?

R. E’ stata richiamata la consapevolezza dei Cittadini Europei in relazione ai loro diritti di cittadinanza ed alle loro agevolazioni in questo “Anno Europeo dei cittadini” di beneficiare una serie di diritti tra i quali quelli per stimolare un dibattito sulle conseguenze e sulle potenzialità, quale aspetto inalienabile della loro cittadinanza nell’Unione Europea.

Ma restando nel campo della solidarietà, non si deve dimenticare le persone anziane e quanto ha detto Papa Francesco “bambini ed anziani costruiscono il futuro dei popoli” (Capocabana – Brasile 26 luglio 2013).

Sulle persone anziane, secondo i dati Istat, le persone con più di 65 anni, oggi 2018, sono in Italia il 15% della popolazione anziana e nel 2025 saranno del 25%, eppure mancano Case di Riposo in grado di garantire una adeguata civile assistenza alla popolazione autosufficiente e non, le cui condizioni di arretramento dei servizi sociali e sanitari sono notevoli lasciando al lucro attivissimo ed alla speculazione dell’iniziativa privata.

Non dimentichiamo, con riferimento alla solidarietà, che l“Anno della Fede” voluto dalla Chiesa Cattolica, ha indetto la “Giornata della Famiglia” che si è svolta a Roma dove Papa Francesco ha definito le famiglie“ motore della storia” anche quelle famiglie che vivono in situazioni di maggiore difficoltà ed anche quelle dove insistono disabili fisici ed handicappati psichici .

D. Signor Presidente, il disagio psichico in Italia non è “valutato” dalle Istituzioni. Quali sono, a suo avviso, i Provvedimenti più urgenti da prendere ? Quanto succede, a seguito dei fattacci che avvengono nella società quasi giornalmente, sono episodi, disattesi e per i quali nessun provvedimento legislativo viene adottato. Che ne pensa ?

R. Il disagio psichico in Italia è totalmente ignorato ! Quegli episodi cui Lei si riferisce sono ghiaccianti e restiamo attoniti e sconvolti. Per questi motivi con le n/s Petizioni, tutt’ora giacenti nel Parlamento lo abbiamo ri-cordato e ri-proposto a tutti i Governi dal 7 ottobre 1998 assieme all’Opera don Orione, don Guanella a tutt’oggi 2018.

Il disagio psichico non è riconosciuto “argomento” prioritario ! Comunque resta urgentissimo rivedere la legge 180 e 833, ( quelle che hanno abolito i “manicomi”), almeno in due punti :

1.) l’autorizzazione al trattamento sanitario obbligatorio anche in assenza del consenso del paziente, almeno in determinate condizioni, altrimenti ritorniamo all’infelice struttura “manicomiale” ;
2.) la realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi difficili, onde evitare che sulle famiglie gravi un carico insostenibile di disagio, costi e pericoli, inoltre la prevenzione di disturbi di comportamento e di psicopatie in età evolutiva ( bambini), a tutt’oggi non adeguatamente valutata.

In sostanza sono passati anni da quel 7 ottobre 1998 da quando, ripeto, con l’Opera don Guanella e con l’Opera don Orione abbiamo presentato una Petizione al Parlamento Italiano ( anche a quello Europeo ) per la riforma dell’assistenza psichiatrica, chiedendo una legge-quadro per sopperire alle esigenze delle famiglie in cui insistono sofferenti il disagio psichico ed una Direttiva Comunitaria con uguale valenza in tutti gli Stati membri della Unione Europea . Sono passati moltissimi anni dalla chiusura dei “manicomi” (legge 180/1997 e 833/1997 e tutto, ripeto, è rimasto allo stato “brado” ed ancora attendiamo una risposta definitiva da parte della Commissione Europea. Secondo stime recenti, circa l’11% della popolazione europea, vale a dire 50 milioni di persone, soffrirebbe di patologie psichiatriche, mentre in Italia sono circa 10 milioni i sofferenti .

D. Ma ritornando alla legge che ha chiuso i manicomi, cosa è cambiato in questo Ambito Sanitario !

R. E’ cambiata la tipologia di curare i malati prevedendo una serie di poche strutture tra le quali il Centro di Ricovero per le malattie acute ( non croniche !), l’ambulatorio per le terapie farmacologiche ( quattro pillole e…vai!), i Centri Diurni, le Case Famiglie .Queste strutture devono essere organizzate in sinergia dai Dipartimenti di Salute Mentale che a loro volta dipendono dalla ASL. In ultima analisi le critiche alla legge Basaglia riguardano proprio il funzionamento, a volte non adeguato, di tali strutture territoriali che lasciano senza assistenza larghe fasce di malati, ricordando che il Basaglia voleva la cura dei malati psichici, ma, giustamente, non in quelle Strutture Manicomiali .
Nei trascorsi 40 anni sono state “scaraventate” centinaia di migliaia di famiglie e di sofferenti nella disperazione e nell’angoscia a vivere giorno dopo giorno e notte dopo notte direttamente il rischio ed il dramma conseguente con la presenza in esse di un malato di mente, subendo sulla propria pelle le conseguenze di preannunciate lucide follie. Anche l’uomo della strada ed il cittadino subiscono danni anche in certi “episodi” che avvengono ancora oggi quasi quotidianamente, “costringendo” alcune famiglie, in alternativa, ad accollarsi onerosi costi di ricovero in strutture private, rimedio che è peggiore del male. La famiglia italiana e la pubblica opinione è turbata, indignata, preoccupata. Lo scriva, ma è la verità !

E lo abbiamo detto in ogni dove : al Governo Prodi prima, più e più volte all’On. Berlusconi, al Governo Monti, Letta, Renzi .
Forse non sono stati bene informati i Presidenti, ma questa non è giustificazione !

Ancora una volta , bisogna ripeterlo fino alla noia, ci sono cittadini che non devono essere più lasciati soli al loro destino. Sono anch’essi cittadini, come pure le famiglie dove insistono questa tipologia di malati. La famiglia vorrei aggiungere, non può esprimere la propria protesta, il proprio dissenso, il proprio rammarico, né con dimostrazioni di piazza bloccando Pubblici Servizi, né alzando bandiere in cortei vocianti od in pseudo proverbiali “digiuni” per rivendicare problemi di enorme rilevanza, come il disagio psichico, che a volte, purtroppo, altera l’equilibrio della famiglia stessa. Sarebbe opportuno dirimere questo grave ed urgente disagio sociale, dal momento che si “predica” riforme su riforme per il bene dell’Italia (?) .

D. Cosa deve fare lo Stato Italiano ?

R. A meno di interpretare l’attuale assenza di una legge-quadro, da me e dalla pubblica opinione da molto tempo auspicata come una normale carenza di interpretazione da parte degli Organi Legislativi, questo atteggiamento non deve e non può impedire che si possa “suggerire” eventuali miglioramenti o adeguamenti .
Con molta umiltà, ma fermezza, vogliamo “consigliare” al Governo in atto ( Quale ? ) l’apertura di un Tavolo Tecnico a Palazzo Chigi per iniziare l’iter per una Legislazione adeguata ed efficace, chiara e libera da forme burocratiche che ne sviliscono l’applicazione, non “diluendo” la responsabilità sia degli Enti Locali che dei “soggetti”, provvedendo al ruolo integrativo a livello economico qualora l’Ente Locale risultasse inadempiente per carenza di fondi.

D. Come affrontare la malattia mentale ?

R. Ripeto, con una legge-quadro per incarnare quei principi innovativi delle Conclusioni di quella “Indagine conoscitiva” del 16 luglio 1997, sopra citata, da troppo tempo “dimenticata”.
E’ necessaria una legge-quadro per :
a.) tutelare la dignità e la salute dei sofferenti psichici ;
b.) adottare servizi specifici in strutture adeguate;
c.) garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
A mio parere l’Ente Pubblico, che dovrebbe porre in essere quella legge-quadro nazionale di riordino dell’assistenza psichiatrica, è la Regione nei modi che in breve suggerisco :
1.) censire i “soggetti”, poi costruire idonee strutture sia per accogliere i “malati” e sia per elargire le terapie;
2.) secondo il principio di sussidiarietà dovrebbero essere coinvolti gli Enti Locali Territoriali, come attesta al punto 40, la Risoluzione n. 2006/2058 INI del Parlamento Europeo ;
3.) si è indicata la Regione solo per motivi di funzionamento, in quanto gli Enti Territoriali non possono essere in grado di svolgere un compito così delicato;
4.) il coinvolgimento della Regione si formalizza a livello economico, sociale, assistenziale e decisionale ;
5.) al primo posto vanni indicate le cure terapeutiche, affidate a specialisti di comprovata esperienza, coadiuvati da personale ausiliario;
6.) la Regione deve programmare la creazione di Strutture di Accoglienza degne della persona-malata nel rispetto della sua dignità. Quindi nessuna delega a Strutture Alternative per la funzione di cura ed assistenza. L’eventuale delega per necessità a strutture private, deve sottostare al controllo degli Organismi di tutela.

D. Quale Organismo è necessario ?

R. Nel difficile processo di riorganizzazione un ruolo rilevante e molto importante potrebbe svolgere la famiglia, la quale dovrebbe impegnarsi a fornire al “congiunto bisognoso” tutti quei mezzi che giovano alla sua salute e nello sforzo di aiutare gli handicappati psichici non può essere assente la Comunità Ecclesiale sia a livello Diocesano che Parrocchiale.

In ultima analisi la n/s Associazione ha sempre cercato di considerare e far considerare il “problema” di primaria importanza nonostante si siano spente le luci e sia calato il sipario su quello che è e deve essere ritenuto un vero dramma in un clima di vera emergenza per la comunità tutta di fronte alla quale sono auspicabili opportune modifiche legislative.

I casi eclatanti che quasi giornalmente avvengono ad opera di soggetti mentalmente deboli, sono marcati ed evidenti segnali di allarme che dimostrano con i fatti, come appare inadeguata, specie nel sud d’Italia rispetto alla modernissima Lombardia. Vorrei aggiungere che i Politici, specie quelli veri di Fede Cattolica fedeli alla Dottrina Sociale della Chiesa, devono esercitare tutte le possibili iniziative affinché la dignità dell’uomo malato sia debitamente riconosciuta, rispettata, promossa e non ignorata, in ogni attività politica, specie in Parlamento che è la sede naturale per affrontare e riformare questo grave ed urgente disagio sociale.

Inoltre attendiamo che il Parlamento risponda ai nostri appelli più e più volte inviati, per considerare l’inalienabilità del diritto alla vita di ogni paziente disabile, ancor più grave se agonizzante od in fase terminale ed in età avanzata, come si va “ventilando” nelle corsie ospedaliere e chiarire quelle Petizioni : budget del ricoverato Petizione 2013 che con l’opinione pubblica attendiamo risposte da molto tempo : dal 30 ottobre 2009 e ripetuta il 18 marzo 2013 ( col n. 308 al Senato della Repubblica e col n.31 alla Camera dei Deputati. !

Il mondo della sofferenza deve trovare nella società e nelle Istituzioni un concreto sostegno per l’esercizio al diritto del riconoscimento delle loro reali condizioni, diritti ribaditi dalla Costituzione Italiana, nel Preambolo della Costituzione Europea e dalla recente “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità” dell’ONU e ratificata in toto dal Governo Berlusconi e divenuta legge 3 marzo 2009 n. 18, ritenendo doveroso, essenziale e non procrastinabile il chiarimento di quanto potrebbe essere nello spirito di quelle Petizioni che “denunciano” l’esercizio di una pura eutanasia, la negazione del diritto alla vita !

In conclusione mi piace ricordare che prima della preghiera dell’Angelus, recitata sul sagrato della Basilica, il saluto e il ringraziamento di Papa Francesco ( un vero papà ) è andato a tutti i pellegrini e alle famiglie venute da tanti Paesi per la “ Giornata della Famiglia” e la Benedizione su di loro, è stata in modo particolare su quelle che vivono situazioni di maggiore difficoltà, invocando la protezione di Maria “ la Vergine Immacolata”, ha concluso Papa Francesco,” protegga il vostro amato popolo e vi ottenga di progredire sulla via della conciliazione fra i popoli .

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