La dignità umana è per il bene comune?

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Dignità dell’uomo, economia al servizio del bene comune, inclusione sociale, lotta alla fame : sono questi i temi di Papa Francesco inviati al 44° Forum Economico Mondiale a Davos in Svizzera, per una più approfondita riflessione sulle cause della crisi economica che avvolge il mondo, con l’intervento di rappresentanti politici ed economici al fine di discutere anche di salute ed ambiente.

E’ vero che la povertà è stata ridotta in molte parti nel mondo, ma non basta perché persiste ancora “una diffusa esclusione sociale”, continua Papa Francesco, dove ancora oggi 2018 Anno del Signore “ la maggior parte di uomini e donne continua a vivere ancora una quotidiana precarietà, con conseguenze spesso drammatiche”. Ed è per questo che è auspicabile che la politica e l’economia devono tendere a portare una significativa promozione di “un approccio inclusivo che tenga in considerazione la dignità di ogni persona umana ed il bene comune”, parole che svolgono una tematica che oggi avvolge anche l’Italia . “Papa Francesco considera, come è nella Sua Pastorale Missione ed ammette essere “ consapevole che queste parole sono forti, persino drammatiche” tuttavia esse intendono sottolineare quel “ senso di responsabilità rinnovato, profondo ed esteso da parte di tutti ” per “servire con più efficacia il bene comune”, in maniera che si possa raggiungere “una più equa distribuzione delle ricchezze, la creazione di opportunità di lavoro e una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo”.  Il  pensiero di Papa Francesco si conclude con un forte appello: “Vi chiedo di fare in modo che la ricchezza sia al servizio dell’umanità e non la governi”, nell’ottica di “un’etica veramente umana”, portata avanti da persone “di grande onestà ed integrità”, guidate da “alti ideali di giustizia, generosità e preoccupazione per l’autentico sviluppo della famiglia umana”.

Ma tornando, come sempre, alle “cose” di Patria nostra, costernazione ed indignazione ha pervaso l’opinione pubblica nell’apprendere l’annuncio fatto dai mass media circa la sobria situazione reddituale e patrimoniale dei componenti della Politica, perché ciò è un’offesa ed un insulto nei riguardi dei cittadini ai quali si chiedono continuamente dei sacrifici, non riuscendo a capire quali sono, in termini pratici, le privazioni alle quali si sottopongono questi n/s Amministratori Pubblici.

Ci chiediamo e domandiamo spesso, perché non porre la stessa attenzione verso situazioni davvero drammatiche e prioritarie che avvolgono il n/s Paese, come Papa Francesco avverte ch’esse avvengono nel mondo ? Perché non attivare quei “fondi”, verso il bene comune, prelevati anche in parte dalla tassazione cui il cittadino “soggiace” giustamente ai sensi dell’art. 53 della Costituzione dove “ tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” Ma ogni “cosa” ha un limite !

Quelle “dettate” dai n/s Politicanti, ci domandiamo e domandiamo, servono per abbattere le molte barriere fisiche e psicologiche e permettere l’integrazione del mondo della sofferenza, dei malati terminali, delle persone anziane, dei disabili fisici, degli handicappati psichici, dei disoccupati, dei senza tetto, dei terremotati per citarne alcuni, affinché siano in grado di aver assicurato un livello cure, di indipendenza, di sicurezza per il bene comune ? Le famiglie quelle povere ed anche quelle che la povertà le ha “aggredite” recentemente (e non quelle che fanno le settimane bianche od i viaggi turistici esotici), lasciate nella loro grande solitudine, perché non ammettere che possono “crollare” di fronte ai problemi per cui a volte si assiste ad estremi rimedi e tragedie che quasi quotidianamente apprendiamo increduli e sbigottiti dai mass media ?La n/s società sta perdendo la fiducia, anche, nelle Istituzioni, perché anziché parole, parole, parole ! la Politica ed i Politicanti non ricordano che ci vogliono fatti, fatti, fatti e che le ingiustizie sociali hanno spesso originato, come la storia insegna  ampiamente, eversione da precisi codici etici e sociali.

Visto che la speranza non costa niente, continuiamo a sperare che il Governo che è in fase di varo e la Politica giri l’angolo per accorgersi che lontano dalle luci della ribalta degli annunci fatti a norma di legge dei “volontari sobri guadagni” di cui sopra accennati, “vive” una gran parte della società che alla sofferenza fisica ed economica aggiunge un grave disagio sociale, un mondo sommerso di cittadini quasi ignorato. Vorrei terminare questo nostro dire con la coraggiosa frase di Papa Francesco che ha inviato nel Messaggio al Forum Economico Mondiale : “Non si può tollerare che migliaia di persone muoiano ogni giorno di fame, pur essendo disponibili ingenti quantità di cibo che spesso vengono semplicemente sprecate” ed io vorrei aggiungere un grazie ai NAS dei Carabinieri, alle Forze dell’Ordine che non ci fanno “mangiare” quel cibo avariato, deteriorato, puzzolente che ci viene “servito” ! 

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con speranza

 

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