Il 29 aprile ricordiamo P. Odoardo Spisni della Piccola Missione

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Il ricordino di lutto ce lo presenta sinteticamente così:

“L’amore dei fratelli e l’amore del Signore è la ricchezza che dobbiamo cercare. Vivere il Vangelo e osservare le regole della vita religiosa nella semplicità e nella serenità”.

Odoardo Giulio Maria Spisni, Figlio di Leo e di Cerè Olimpia, è nato ad Ozzano dell’Emilia (BO) il 7 febbraio 1910, nel I922 a Roma entra nello studentato della Piccola Missione per i Sordomuti, dove lo aveva preceduto suo cugino p. Aldo Natali.

II 15 agosto 1928 emette la sua prima professione e nel I932 quella perpetua. È ordinato sacerdote il 1° luglio 1934, dopo avere conseguito la licenza in filosofia e in teologia all’Università Urbaniana di Propaganda Fide. Preso il diploma magistrale all’Istituto Giannina Milli di Teramo, alla scuola di Metodo Girolamo Cardano di Milano nel 1939 ottiene il Diploma di Abilitazione al Magistero ai Sordomuti. Il suo apostolato lo svolge nelle varie case della congregazione, passando oltre 25 anni a Mogliano Veneto nell’Istituto Provinciale di Venezia, (1940-1958 e 1968-1975) e altri 25 anni nell’Istituto Gualandi di Giulianova (TE) (1935-1940 e 1975-1994), con brevi intervalli in tutti e due i periodi a Roma, a Bologna e a Firenze, sempre presente e molto attivo nell’insegnamento fino agli ultimi giorni.

Spisni é tomato al Padre venerdì 29 aprile 1994 nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Giulianova. Ha così preferito celebrare il suo sessantesimo di sacerdozio in Paradiso.

I funerali si sono svolti il giorno successivo nella cappella dell’Istituto Gualandi con una solenne concelebrazione presieduta da P. Antonio Loreti, Superiore Generale della Piccola Missione, e la partecipazione di sua ecc.za Mons. Antonio Nuzzi, vescovo di Teramo, di numerosi parroci e religiosi della zona e di alcuni confratelli venuti da altre città. Hanno fatto corona a P. Odoardo le suore, gli alunni con le loro famiglie, gli ex alunni, i sordi del Movimento Apostolico Sordi e dell’Ente Nazionale Sordomuti, parenti venuti da Bologna, amici e fedeli. «La nostra celebrazione – ha spiegato P. Vincenzo Di Blasio, Direttore del Gualandi – vuole essere l’estremo saluto a P. Odoardo, ma anche un rendere grazie a Dio per aver dato alla Chiesa un sacerdote “saggio e fedele”, un religioso esemplare e zelante, un apostolo che ha speso eroicamente la sua vita per i sordomuti».

«La sua dipartita ci addolora certamente, ma ci consola il pensiero che la sua vita, spesa interamente per il bene delle anime, gli abbia aperto le porte del Paradiso. P. Odoardo lascia un vuoto nelle comunità del Gualandi, ma anche nella comunità cristiana di Giulianova, la sua città elettiva…». «Ora lo pensiamo nella gloria dei santi. Preghiamo per la sua anima, preghiamo soprattutto lui, affinché si faccia nostro avvocato presso il trono dell’Altissimo». All’omelia P. Antonio Loreti ha tracciato un profilo della figura di P. Odoardo, ricordando le tappe più significative della sua vita, mettendone in luce la bontà, la dedizione all’Opera dei Sordomuti, lo zelo per le anime, il servizio per l’ascolto delle confessioni e l’impegno per le vocazioni.

«P. Odoardo – ha detto ancora – ci ha insegnato che l’amore dei fratelli e l’amore del Signore sono la ricchezza che dobbiamo cercare». «P. Odoardo quasi si aspettava la chiamata del Signore. Poco tempo fa mi aveva scritto: – Per me è bene distaccarmi non solo dalla bicicletta, ma anche da tutto il resto perché non può essere lontano il giorno in cui dovrò lasciare tutto. Il mio desiderio è Dio-». Al termine della santa Messa Sua Ecc.za Mons. Antonio Nuzzi ha ricordato «il caro P. Odoardo» esprimendo la sua partecipazione al dolore del Gualandi, unitamente a quella della diocesi intera. «Ringraziamo il Signore – ha concluso – per aver suscitato questo uomo di Dio, per le opere da lui fatte, per il contributo da lui dato alla crescita spirituale del presbiterio… Lo ricordiamo con la sua corona del rosario in mano e ora che abbiamo un avvocato in Cielo speriamo che ci ottenga dal Signore nuovi operai per la sua messe».

«Caro P. Odoardo, ha continuato il vescovo, tu speravi che il Signore ti dicesse «vieni servo buono e fedele, entra nel gaudio del tuo Signore». Ora che sei stato esaudito non ti dimenticare di noi, come noi non dimenticheremo la tua semplicità, il tuo amore a Dio e alla Madonna, il tuo impegno per il bene delle anime. ». Riportiamo le parole di P. Salvatore Stragapede dal Brasile: «Ringrazio il Signore per i suoi ottantaquattro anni di vita, per il suo grande esempio di umiltà e di obbedienza, di amore e fedeltà al Regno e alla Piccola Missione. I giovani hanno da imparare e abbiamo da imparare tutti. Senza onore e senza gloria, ma pieno di meriti. Adesso interceda per noi, per i sordomuti e la sua morte sia benedizione per i nuovi sacerdoti e la loro perseveranza. Le sue preghiere ci ottengano nuove e sante vocazioni. Non sto triste. Sento quasi un orgoglio di essere confratello di P. Odoardo e di avere lavorato vari anni con lui».

Toccante e pieno di riverente ammirazione il messaggio inviato da Padre Arturo Elmi, che ha avuto per anni P. Odoardo come collaboratore. Ampiamente ricordato nella rivista Effeta, nelle pagine dell’Araldo Abruzzese e della Tenda di Teramo, Padre Odoardo riposa ora nel cimitero di Giulianova, nella “Cappella dei Sordomuti”.

Caro Padre Spisni riposa in pace e aiutaci a percorrere la via che conduce al Regno di Dio.

P. Vincenzo Di Blasio

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