Young jazz, a Foligno concerto per non vedenti e non udenti: pedana sensoriale e video per raccontare la musica

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Le “alterazioni” di Young Jazz sono pronte a stupire, anche perché il festival punta ad una musica che sia soprattutto un’esperienza inclusiva.

Anche quest’anno torna infatti la consolidata sezione ‘Jazz Community’, visto che l’impegno nel sociale è da sempre quello che più identifica e rende diverso dagli altri festival Young Jazz. Per la 13/a edizione (Foligno, 5-8 ottobre) i giovani di Young Jazz hanno puntato quindi ad un festival il più possibile accessibile creando anche un evento, il concerto ‘Alteraccessibile’, che supera gli ostacoli derivanti da possibili barriere architettoniche, visive, uditive, sensoriali e cognitive.

Quello in programma il 6 ottobre con il Gabriele Evangelista 4et è quindi uno degli eventi più attesi.

Uno spazio privo di barriere architettoniche, una pedana sensoriale che amplifica le vibrazioni sonore e materiale cartaceo stampato in braille, una traduttrice LIS, un video che con i colori racconterà le musica, renderanno possibile la fruizione del concerto anche a persone con difficoltà di deambulazione e sensoriali (non vedenti e non udenti).

Alterazioni Ampliare i propri orizzonti, i propri sensi, per vedere con altri occhi e attraverso nuovi canali, per trasformarsi ancora una volta. Young Jazz Festival è tutto questo e come in passato rimane un grande contenitore, che assorbe, elabora ed altera i propri contenuti. Ecco allora che il tema scelto per questa 13/a edizione è proprio “Alterazioni”. Per un viaggio che continua a far incontrare varie identità, generi e situazioni, a livello musicale, culturale, sociale, etnico e generazionale.

Concerto ‘Alteraccessibile’ In questo modo Young Jazz ha pensato ancora una volta, dopo le esperienze degli anni passati, ad un concerto diverso dai soliti. Young Jazz e l’Associazione Festival per le Città Accessibili (insieme ad Ormesa, Contattodedo e Usl Umbria2 con il centro Ausili del dipartimento di riabilitazione) si sono uniti nel comune obiettivo di organizzare un festival con particolare attenzione ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione. Il concerto ‘Alteraccessibile’ sarà il risultato di questo impegno. Il nome dell’evento nasce dall’unione dei termini “Alterazioni” (tema del festival 2017) e “Accessibile”. Per questo appuntamento il quartetto di Gabriele Evangelista regalerà al pubblico un susseguirsi di ambienti sonori differenti.

L’accostamento di vibrafono e chitarra elettrica punta a crea poi una varietà timbrica inusuale. Oltre ad Evangelista (contrabbasso), suoneranno Pasquale Mirra (vibrafono), Gabrio Baldacci (chitarra elettrica) e Bernardo Guerra alla batteria (venerdì 6 ottobre, ore 18.30, Auditorium Santa Caterina). Il contrabbassista Evangelista si avvale dell’esperienza e dell’apporto creativo di tre musicisti dalla forte identità come Mirra, Baldacci e Guerra per l’esplorazione e il conseguente sviluppo del materiale compositivo che si articola nella ricerca di un quasi utopico equilibrio tra scrittura ed improvvisazione. La gestione degli spazi e la varietà timbrica, data dall’inusuale accostamento di due strumenti armonici come il vibrafono e la chitarra elettrica e dagli effetti di quest’ultima usati sapientemente, danno vita ad un processo improvvisativo basato sull’organico susseguirsi di forti escursioni dinamiche.

Pedana sensoriale Per questo evento, Young Jazz ha individuato l’Auditorium Santa Caterina come location priva di barriere architettoniche e facilmente raggiungibile, adatta a persone con difficoltà sia motorie che visive. Partendo dal presupposto che un evento musicale escluda la partecipazione del pubblico non udente, si è pensato di superare questo limite attraverso l’utilizzo di una speciale pedana sensoriale che permette di sperimentare le vibrazioni sonore attraverso il corpo. Grazie alla sensibilità e il supporto di Ormesa (azienda che da anni è leader nel settore della progettazione e realizzazione di ausili tecnici per la riabilitazione motoria e posturale) Young Jazz è riuscito a coinvolgere l’Associazione Contattodedo che metterà a disposizione una pedana sensoriale brevettata da Alfredo Di Gino Puccetti. Per la prima volta la pedana sensoriale sarà utilizzata per un concerto Jazz, in questo caso quello appunto del quartetto del contrabbassista Gabriele Evangelista. Durante l’evento ci sarà anche la distribuzione di materiale cartaceo di presentazione stampato in Braille.

Progetto Multikulti La musica poi proseguirà il 6 ottobre con altri live. Il progetto Multikulti del Cristiano Calcagnile ensemble costruisce un percorso che possa “visitare” alcuni dei momenti più interessanti della carriera artistica di Don Cherry, lasciandoci attraversare, piuttosto che possedere, dalla sua musica. Don Cherry ha le fattezze di un folletto africano, associabile alla figura del matto dei tarocchi. Un grande musicista che ha percorso e segnato sentieri capaci di creare nuove relazioni e connessioni tra culture ed etnie in tutto il pianeta, alla ricerca di una dimensione universale e ritualistica della musica. In collaborazione con Novara Jazz, a Foligno si esibiranno quindi Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni, arrangiamenti), Massimo Falascone (sax alto, baritono e sopranino, tugombuto, ipad, cracklebox), Giancarlo Nino Locatelli (clarinetto basso, melodica, campane), Paolo Botti (viola, violino di Stroh, banjo, salterio ad arco, er-hu, percussioni), Gabriele Mitelli (tromba, pocket trumpet, flicorno, genis), Pasquale Mirra (vibrafono, percussioni), Gabriele Evangelista (contrabbasso) e alle percussioni, xalam, calebasse, djembe, effetti, voce, Dudù Kouate (venerdì 6 ottobre, ore 21.30, Spazio ZUT).

Giannini e Manzo In Digital Desert, Marcello Giannini (chitarra, synth, live electronic) costruisce tutto sulla base dell’improvvisazione. Il suono della sua chitarra viene poi lavorato e stravolto in brani che variano andando sia verso l’elettronica sia verso la forma di canzone grazie alla collaborazione con Ludovica Manzo (voce, live electronic). Insieme a loro anche Salvatore Rainone alla batteria e live electronic (venerdì 6 ottobre, ore 24, Supersonic Music Club). “Digital desert” è un po’ la continuazione del lavoro fatto con il precedente disco “Frammenti”: l’approccio, in quasi tutti i brani, è sempre quello dell’improvvisazione estemporanea, successivamente rimontata in modo da potergli dare una forma e costruirci un brano sopra. Un disco molto più elettronico del precedente dove la programmazione è più presente e più lavorata. Young Jazz poi proseguirà fino all’8 ottobre. Per info: www.youngjazz.it.

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