Lingua dei segni all’anagrafe centrale: la proposta al Comune di Torino per i cittadini sordi

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La Circoscrizione 1 ha discusso un ordine del giorno relativo all’istituzione del servizio LIS in via della Consolata. Ora serve l’approvazione dell’amministrazione comunale

di Manuela Marascio 22 ottobre 2017

Ha le stesse caratteristiche delle normali lingue parlate, con uguale dignità e struttura. È tutelata dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con diasabilità, che prevede la sua piena promozione e diffusione da parte di tutti gli Stati membri. È il mezzo che permette di comunicare e sentirsi parte integrante della società laddove è impossibile esprimersi oralmente. La Lis, Lingua Italiana dei Segni, potrebbe presto mettere piede all‘anagrafe centrale di Torino, all’interno dello sportello “priorità”.

Questo il contenuto dell’ultimo ordine del giorno presentato al consiglio della Circoscrizione 1 da Angelo Catanzaro, che auspica un’attuazione in tempi brevi del servizio come ulteriore spinta all’abbattimento delle barriere mentali e fisiche con cui costantemente i disabili si scontrano in città. Un servizio che avrebbe costi ridotti per l’amministrazione comunale, che ha già all’attivo delle convenzioni con i traduttori LIS per alcuni servizi.

Questo documento”, spiega Catanzaro, “servirà ad aiutare le persone sorde di madre lingua Lis e chi usa il sistema bimodale a potersi esprimere liberamente e con efficacia pratica, senza percepire quel disagio psicologico che la diversità può provocare se non adeguatamente compresa e rispettata”.

Prima di avviare la sperimentazione del nuovo sistema, sarà necessaria una comunicazione tra i dirigenti dell’anagrafe centrale e il Servizio Passepartout del Comune di Torino, che si occupa di disabilità.

Ma le iniziative per allargare ai disabili la partecipazione alla vita di comunità non si fermano qui. Angelo Catanzaro – che, tra le altre cose, ha anche fondato, alla fine dello scorso anno, l’Associazione Accessibile a Tutti – presenterà a breve un ordine del giorno per chiedere l’istituzione del Charge Battery, che permetterà, se approvato, alle persone con disabilità o agli anziani di ricaricare la loro carrozzina e gli scooter elettrici nelle ciclostazioni del servizio ToBike.

Per una Torino sempre più inclusiva, che rispetti la singolare “diversità” di ogni individuo, nell’ottica di creare unità e coesione tra cittadini alla pari.

http://www.torinoggi.it

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