In Italia il mondo della disabilità necessità di una urgente, necessaria, valida Riforma, non valutata dalla Politica

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Quando succedono quasi ogni giorno episodi di violenza su una minorata mentale, quando una madre uccide il proprio nascituro, un padre che sopprime la propria famiglia “fattacci” che avvengono nella n/s Italia anche da parte di persone psichicamente instabili, il mondo della disabilità si sente depresso, umiliato, abbandonato .

La malattia mentale, la cui malattia anche in casa diventa incurabile a causa di carenza di valide strutture atte alla prevenzione cura ed eventuale reinserimento sociale, dunque, è diventata il calvario per i familiari “schiacciati” dal peso di una grossa croce che  non riescono più a portare.

I mass media mettono in risalto il “nefasto episodio”, avvenuto nel n/s Bel Paese, dopo aver quasi esaltato la “notizia” per arricchire il carnet dello share, visto che l’audience e lo scoop scandalistico primeggiano, purtroppo oggi queste brutte notizie restano i parametri di valutazione di avvenimenti riguardanti la società civile.

Gli episodi in cui sono protagoniste persone con problemi psichici, non possono che essere dettati da menti sconvolte innaturali, divenendo segni evidenti ed indiscutibili di un disagio interno di tipo patologico che va riconosciuto, capito, curato con interventi ad alta Protezione Sanitaria e Legislativa, “revisione” che in Europa avviene ogni 3/4 anni, a differenza dell’Italia “ferma” da ben 39 anni, mentre sono carenti le strutture per i disabili fisici .

E’ un vero e proprio scandalo in Italia la mancata risoluzione di questi gravi ed urgenti disagi sociali, dove la politica molto impegnata in inutili litigiosità, si comporta come i galli nel pollaio a beccarsi l’un l’altro per ogni cosa trincerandosi dietro ipocrite parole !

Ci meraviglia sempre più l’interesse della stampa nell’evidenziare gli “effetti” dell’avvenimento, senza soffermarsi ad approfondire, mettere in evidenza e denunciare le “cause” che possono determinare questi episodi, invece di ignorare una realtà  molto evidente.

Quello che sconcerta sempre più è la poca attenzione ed il disinteresse delle Istituzioni che riconfermano, in negativo, quei Provvedimenti Legislativi adottati oltre 39 anni or sono che hanno “scaricato” le responsabilità sulle Opere Caritative Cattoliche, sulle cliniche psichiatriche private, su quelli Ospedali Psichiatrici Giudiziari ancora “aperti” , oggi 2017 diventati REMS ( Strutture Sanitarie gestite dalla Sanità Territoriale ) dopo infinite discussioni, sugli “ospiti” delle carceri, soprattutto sulle spalle delle famiglie, quest’ultime, ripeto, non in grado di tenere in casa malati di questo “genere.”

E si fanno Commissioni Parlamentari di Inchiesta sulla Sanità, con quali risultati ?

Per il momento il mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza è fortemente deluso, indignato, bbandonato per l’incoerenza dell’agire !

Restano, inoltre, scandalosamente ancora “aperte” alcune cliniche private, la cui funzione è stata agevolata dalla legge 180; così come non sono verificate le condizioni nelle sovraffollate carceri dove insistono detenuti con forme di malattie mentali e tutto questo in contrasto con la legge 180, con il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, con i dettami della Costituzione Italiana e, soprattutto, con l’etica civile.

E’ necessaria una nuova legislazione, una legge-quadro che garantisca e tuteli i diritti di tutti i membri della comunità sociale affinché venga rispettato ogni diritto inviolabile dell’uomo” che richiede “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà ” come recita la Costituzione. ( art.2° Costituzione ).

E’ auspicabile che la Politica,  prima delle probabili elezioni politiche , realizzino omogeneità d’intenti mirati ad una Riforma di quella legge che tanto danno ha apportato, perché il malato psichico anche in momenti drammatici diventa nocivo per sé, per gli altri e turbi la sicurezza dei cittadini.

Riteniamo che deve essere più approfondita la capacità di interpretazione e di ascolto delle necessità e della priorità che questa patologia porta in seno alla società, per ottenere risposte confacenti dalle Istituzioni,che per la verità a tutt’oggi, non hanno saputo o voluto dedicarsi con umiltà e sensibilità ai problemi connessi a questo “popolo di sofferenti”, forse, perché distratti dalle contrapposizioni interne nonché dalle continue inutili litigiosità!

 

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II°: “ Andiamo avanti con speranza”!

 

Previte

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