Cosa prevede il ddl sulla Lingua italiana dei segni (ora al Senato)

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ROMA (Public Policy) – Lunedì pomeriggio in aula al Senato è ripresa la discussione generale sul ddl che prevede il riconoscimento della lingua italiana dei segni (Lis) e della Lis tattile.

Il testo che sarà discusso è quello unificato approvato dalla commissione Affari costituzionali il 20 giugno, composto da 14 articoli. Riferirà il relatore Francesco Russo (Pd).

IL PROVVEDIMENTO

Lo scopo della norma è promuovere la prevenzione e l’uso di strumenti vari per ridurre le condizioni di svantaggio delle persone con disabilità uditive, oltre che incoraggiare la ricerca sulle patologie legate a sordità e sordocecità in campo scientifico.

Il testo attribuisce molta importanza anche alla non discriminazione delle persone con disabilità uditiva e auspica il loro coinvolgimento in percorsi educativi e inclusione sociale grazie all’uso della Lis. Si incoraggiano anche le indagini preventive in gravidanza e lo screening neonatale per diagnosticare il prima possibile difetti audiologici o uditivi e procedere di conseguenza a fornire protesi uditive e oculari precoci, fornendo anche assistenza psicologica e pedagogica per le famiglie.

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ELI

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