I giovani e le barriere architettoniche, intellettive, spirituali nel Seminario Internazionale sulla loro condizione!

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La Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, in preparazione della XV° Assemblea Generale in programma nell’autunno 2018, organizza un Seminario Internazionale dall’11 al 15 settembre a Roma sulla tematica : “ I giovani, la Fede ed il discernimento vocazionale “.

In un mondo in movimento  che modifica continuamente il sistema di vita , la società civile , spesso egoisticamente ripiegata su se stessa , non dà ancora la piena disponibilità a porre attenzione verso chi vive  in un sistema di vita giovanile, che dovrebbe essere vocazionale, ma che esalta l’irrequitudine del mondo moderno.

L’incontro, così si legge in un comunicato diffuso dal Settore Vaticano, si svolgerà presso l’Auditorium della Curia Generalizia dei Gesuiti, in Borgo Santo Spirito, a pochi passi da Piazza San Pietro.

Questo programma prevede interventi da esperti provenienti da tutto il mondo con l’obiettivo di “approfondire temi riguardanti il mondo dei giovani oggi”.

E’ in programma la partecipazione di alcuni giovani, che fungeranno da “portavoce dei loro coetanei dei diversi contesti socio-culturali e religiosi delle varie aree geografiche del mondo”, preannuncia il comunicato, che offrirà opportunità per dibattiti e approfondimenti in gruppi linguistici, dove riguarderanno spazi tematici sui giovani.

Anche , soprattutto , considerando che i giovani si trovano o sembrano disorientati, è necessario per non dire urgente riscoprire l’educazione integrale che resta non solo quella dell’apprendere scolastico , ma anche quella dei valori morali che trovano nelle radici etiche il loro riferimento fondamentale.

Nelle difficili situazioni in ambito sociale dei giovani ed anche, soprattutto degli adolescenti ( e questo è purtroppo “cosa quasi quotidiana”) , occorre promuovere l’educazione morale come affannosa ricerca della maturazione della coscienza e non del possesso dell’avere .

Decifrare le radici antropologiche da cui scaturiscono e si sviluppano l’accettazione od il rifiuto della promozione culturale in tema di solidarietà ed umanità , è difficile poterlo accertare, ma tutti sappiamo che la solidarietà sociale apre le porte alla speranza.

La solidarietà sociale è un concetto meritevole che induce ad essere non solo portatori di diritti , ma anche di doveri verso tutta la società , anche da parte dei “grandi”, soprattutto , verso quella vasta categoria di sfortunati che da anni aspettano risposte adeguate alle loro aspettative.

Ma ognuno aspira a star meglio, quasi disattendendo quella conclamata solidarietà verso quelle persone, deboli e bisognose, che hanno gli stessi diritti di quanti vivono in società

Al di là delle barriere architettoniche che non dovrebbero più esistere, ben più dure sono le barriere intellettive che offendono tutti, abili e disabili , ritorcendosi contro chi le continua a porre in atto , mentre la società civile può trovare su questo terreno interessi comuni di solidarietà  con un mondo che sembra sfuggire non solo al confronto , ma anche allo sguardo per timore di perdere.

Lo Stato esperto di umanità e socialità non ascolta, non sente, non vede, negando quindi intrinsecamente la necessità dell’incontro e del dialogo col mondo della disabilità, privo di ordinati intendimenti socio-pedagogici per ricercare e rimuovere i contenuti negativi di quelle necessità.

All’evidenza , pare , che le Istituzioni non posseggono più da tempo la capacità di captare le necessità del cittadino , restando molto ,significamente lontane , troppo lontane !

E’ proprio che in questi frangenti necessita l’intervento dei giovani verso un sistema vocazionale presente ed efficiente .

Dignità e speranza : questo è il binomio che si chiede per un rigoroso rispetto del loro essere e dei loro diritti, speranza perché questi diritti siano attentamente e finalmente valutati.

La semplice considerazione della dignità umana e della speranza, ci porta a pensare che non è sufficiente mettersi dalla parte di chi usa la vita , ma sembra essere necessario ed urgente una mobilitazione delle coscienze, quale strumento che dica non solo dov’è la necessità, ma anche dove può essere ricercato il modo od i possibili “piani terapeutici d’intervento” e quelli normativi da parte delle Istituzioni , per aiutare le famiglie coinvolte e succubi di queste difficoltà.

Est modus in rebus” (c’è una misura nelle cose) questo famoso detto di Orazio esprime l’ideale classico del giusto mezzo , perché i giovani e gli adolescenti possono ottenere esempi ed insegnamenti di vita dai “grandi”, dato che per il momento quel giusto equilibrio da tutti invocato resta alquanto precario.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza ! ”

 

Previte

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