Si “parla” di sanità malata solo per gli interventi chirurgici sbagliati!

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“Investire nella salute, costruire un futuro migliore”, è stato l’invito che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivolto agli Stati di tutto il mondo nella “Giornata Mondiale della Sanità”. Ma questa non è musica per le n/s Istituzioni !

Senza avere la pretesa di fare della dietrologia sulle Nazioni per conoscere le intenzioni che vogliono compiere, ci chiediamo cosa può impedire alla comunità nazionale di iniziare nella maniera concreta un “Piano Sanitario” che partendo dalle aree di maggior disagio necessita di una grande attenzione per dare voce a coloro che non possono esprimere, per promuovere la cultura della disabilità e per difendere il malato dal silenzio e dal disinteresse generale .

 

Manca una volontà politica intesa ad affrontare il problema ed a risolvere con norme quadro sulla materia e ad adeguarla ai valori fondati sulla n/s civiltà giuridica.

In Italia il 3% della spesa sociale è destinato alle politiche familiari a fronte di una media europea che ha una percentuale almeno il doppio, nonostante promesse di riforme e di politiche familiari poco realizzate, tanto meno si è legiferato dove si riscontrano carenza di programmi di sostegno alle famiglie dove insiste il disabile fisico e l’handicappato psichico, non certo salvabile con in media 279,47 euro mensili di assegno di assistenza, né indirizzi da apportare sul piano legislativo.

Alla fine ci troviamo con un sistema sanitario troppo lento nell’aiutare le persone affette da gravi forme di malattie e da un sistema sociale e legislativo lontano, troppo lontano, lontanissimo dalla realtà .

Ma i dubbi restano perché “quel criterio” maggiormente penalizza le persone malate croniche, i disabili fisici, gli handicappati mentali, i malati terminali, le persone anziane le cui patologie necessitano di prestazioni sanitarie molto costose, che nelle RSA sono scarse ed insufficienti .

Chiediamo una risposta chiara a questa terribile supposizione al fine di garantire ad ogni persona il diritto a continue e specifiche cure fino al declino terreno . “ La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” (Art.32 / 3° comma).

Questa è la sintesi di un più moderno concetto di libertà d’azione, di proposizione, di convivenza e connivenza civile, le quali costituiscono il senso della vita, il rispetto della dignità umana e della libertà in questa civiltà dell’individualismo e della indifferenza che si tenta di instaurare da troppo tempo.

Non si può continuamente  e filosoficamente pensare alla ben nota logica gattopardesca del voler cambiare tutto, purché nulla muti !

La gente non ha più fiducia Signori della Politica col P maiuscolo, come dice Papa Francesco, non ha più quella fiducia del “buon padre di famiglia” !

Con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II°: “ Andiamo avanti con speranza !”

Previte

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