“Pregare perché il Signore mandi Preti e Suore liberi da idolatria, vanità, potere e denaro”

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“ Pregare”, questa è l’esortazione data da Papa Francesco il 3 marzo 2014 durante la Messa a Santa Marta in Vaticano e noi aggiungiamo, Reverendissima Madre Generale e porgiamo di cuore unito a quello delle persone ricoverate, affettuosamente il n/s filiale benvenuto .

Papa Francesco durante l’udienza generale in piazza San Pietro, Città del Vaticano, 13 maggio 2015.
Pope Francis during the general audience in St Peter square, in Vatican City, 13 May 2015.
ANSA/ANGELO CARCONI

Ci sono tante bravissime, attentissime, magnifiche Reverende Suore Figlie di San Camillo che qui voglio ricordare, le quali hanno lasciato le loro Nazioni per venire, quali novelle Missionarie, in questa n/s Italia, a diffondere l’amore, servire la Fede con quella solidarietà veramente notevole secondo i 10 Comandamenti e guidate da quello della Carità :  ama il prossimo tuo come te stesso .

Papa Francesco mentre ricorda quel passo del Vangelo, osserva che l’uomo ricco e vanitoso si mette in ginocchio davanti a Gesù per domandargli quali cose si devono fare per avere in eredità la vita eterna .

Ma non contento chiede ancora se “quest’uomo, buono fin dalla sua giovinezza, aveva osservato i Comandamenti” e tutto quello che il Signore ha dato all’uomo e se quest’ultimo ha tenuto con Fede sempre i principi cristiani .

Allora il Signore, prosegue Papa Francesco, fa una Sua proposta sempre all’uomo buono, “ vendi tutto e vieni con me a predicare il Vangelo”, ma l’uomo buono sentendo questa affermazione “si fece scuro in volto e se ne andò rattristato, perché possedeva molti beni”, perché “era legato ai soldi e non aveva la libertà di scegliere” e restò infelice.

“Anche oggi”, continua Papa Francesco “ ci sono tanti giovani che hanno la vocazione, ma a volte c’è qualcosa “che li ferma”: ed allora fa propria una invocazione “ Signore mandaci, Suore, Preti, difendili dall’idolatria dalla vanità, dalla superbia, dal potere”.

Ecco per quanto abbiamo “ sentito” nella Omelia con il riferimento a questo passo del Vangelo, guardiamo con grande interesse quello che ha esposto Papa Francesco con grande coraggio, schiettezza, sincerità sempre e come affronta questo delicato agglomerato di riferimenti, di personaggi, di considerazioni derivanti che ci lasciano con un minimo momento di interrogare le n/s coscienze, ma nel contempo diventando motivo di partecipazione e condivisione .

Ricordo l’Italia che ha avuto un grande merito per il passato e cioè quello di aver inviato schiere di Missionari che hanno “impiantato” in maniera fedele il proprio carisma un po’ in tutto il mondo portando la Fede, la Parola di Gesù e la solidarietà cristiana.

Lo stanno facendo in questa Casa di Riposo, queste Reverende Suore Figlie di San Camillo venute da terre lontane ! 

Noi “ragazzi” durante la guerra 1940/45, abbiamo cercato nel Signore, veicolati da buoni Sacerdoti, il significato del Vangelo in quei tempi di guerra tempestosi, carichi di odio, di insidie, di pericoli, ma la devozione alla Madonna della Misericordia ( Genova Parrocchia di Santa Fede) ci ha concesso quell’aiuto e ci ha indicato la strada da percorrere, quella strada che ci ha portato a risolvere situazioni assai gravose .

Oggi il contesto sociale è diverso, pieno di difficoltà, di insidie e le vocazioni sono un po’ aride, ma ci auguriamo che i giovani Sacerdoti  trovino sempre quella “strada” ed abbiano la stessa vocazione di quei Missionari, mentre le giovani donne attingano sempre alla ricchezza della Parola di Dio ed “infiammare” di amore pastorale la loro opera missionaria, allontanando quel imborghesimento di cui fa riferimento, giustamente, Papa Francesco.

Per queste motivazioni cito e non dimentichiamo le Reverende Suore Figlie di San Camillo che oggi sono in questo Istituto, in questa Casa di Riposo, che si dedicano con devozione, amore e senso della carità a tutto quel mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore degli infermi, servendo i malati come una madre che assiste il suo unico figlio infermo .

Con la stessa tenacia, pazienza, dedizione, superando ostacoli che ha avuto sempre con costante, vigile, attenta verso questa Casa di Riposo, ricordiamo riconoscenti la Superiora Su0r Kudukamthadathil Chandy Sobhi (Suor Sofia) destinata ad altro incarico .

La ringraziamo e La ricordiamo sempre nelle n/s preghiere !

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza

Previte

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