L’anziano sordo, due imbroglioni e gli eredi americani: lieto fine di una storia da film

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Un ultranovantenne di Oratino raggirato da una famiglia Rom che si era impossessata della sua villa senza dargli un euro. Dopo otto anni di denunce, sentenze e ricorsi, e nonostante una condanna definitiva, due giovani di Campobasso avevano nuovamente violato i sigilli della casa. Dopo l’intervento della polizia però sono stati rintracciati gli eredi dell’uomo, ormai deceduto. Tre di loro vivono in America

Oratino. Un anziano quasi sordo raggirato, una famiglia di rom che prende possesso di una villa senza pagarla, l’intervento della polizia, la sentenza del giudice e gli eredi americani. Sembra una storia da film e invece è una vicenda tutta vera quella che arriva da Oratino.

Tutto comincia nell’aprile del 2009 quando un ultranovantenne di Oratino aveva denunciato alla polizia di aver subito un sopruso da parte di alcuni cittadini rom di Campobasso che lo avevano imbrogliato per appropriarsi della sua villa senza però versare la somma per la quale si erano accordati.

Secondo il suo racconto agli agenti di polizia, il vecchietto era stato avvicinato da alcune persone che poi aveva scoperto essere dei rom, i quali lo avevano abbindolato facendo cadere nel tranello persino il notaio che si era occupato delle pratiche di vendita della villa. In pratica i rom avevano sfruttato la quasi sordità dell’anziano, il quale nel riascoltare quanto scritto sull’atto di compravendita non aveva capito che i compratori avevano fatto scrivere sul contratto di aver già versato i soldi per l’acquisto, mentre nella realtà dei fatti questo non era mai avvenuto.

All’epoca infatti la legge non imponeva di specificare le modalità attraverso le quali veniva saldato l’acquisto. Così due giovani appartenenti a una nota famiglia rom del capoluogo in poco tempo si erano insediati nella casa rifiutando di pagarla. Erano scattate delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Campobasso e dirette dal pubblico ministero Rossana Venditti che portavano a scoprire prove inoppugnabili del raggiro. Il gip dell’epoca che era Giovanni Falcione aveva firmato il sequestro preventivo dell’immobile con tanto di sgombero degli occupanti e apposizione dei sigilli.

Nel frattempo andava avanti anche la vicenda giudiziaria che portava una sentenza di condanna più volte impugnata, ma nel maggio 2016 si è arrivati alla condanna definitiva degli autori del raggiro e il Tribunale di Campobasso ha disposto che i rom avrebbero dovuto restituire l’immobile all’anziano signore, tuttavia deceduto proprio in quei mesi così come sua moglie.

Ma la storia non era ancora conclusa. Nonostante la sentenza definitiva e vista l’assenza degli originari proprietari, i condannati si erano nuovamente appropriati della villa violando i sigilli.

Un tentativo però bloccato dagli uomini della Squadra Mobile che oltre a denunciarli hanno svolto ulteriori accertamenti per risalire agli eredi dei due anziani proprietari trovando 4 nipoti che hanno titolo a ottenere la villa. Tre di questi, fra le altre cose, sono residenti in America e avvisati delle necessità di provvedere alla restituzione del bene così come disposto dal Tribunale di Campobasso, hanno accettato l’eredità per la dichiarazione di successione.

La polizia rimarca di aver portato a compimento un’importante operazione che ha consentito di riaffermare la legalità e la giustizia in favore degli eredi dell’anziano deceduto che ora sono entrati in possesso della villa.

(Pubblicato il 20/07/2017)

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