Disagio psichico: troppi silenzi? Tutto questo preoccupa l’opinione pubblica? Ma chi protegge il mondo della disabilità?

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Dimenticati nel silenzio delle Istituzioni, abbandonati al loro disagio sociale e sanitario, scaricati sulle spalle delle famiglie, ecco come ancora oggi luglio 2017, “vivono” i disabili fisici, specialmente gli handicappati psichici.

La patologia mentale, tanta bistrattata, è una gravità intensa, perché colpisce a vari livelli, dalla depressione, primo disordine funzionale della persona alla schizofrenia, fino alle patologie più gravi.

Storie di abusi, fisici o psicologici

E’ un “fenomeno” riscontrabile quasi ogni giorno dalla cronaca che impietosamente ci ammonisce, che negli ultimi tempi ha colpito con sempre maggior incidenza  anche i giovanissimi, ma costituita da una serie di patologie, che restano troppo avvolte nel silenzio dell’opinione pubblica, delle Istituzioni ed anche del mondo medico.

Di fronte a numerosi episodi di violenza efferata, anche in Europa, occorre riconoscere l’esistenza di ragionevole certezza intercorsa tra le esplosioni gravi di follia e la drammatica carenza di strutture volte alla prevenzione e cura del disagio mentale.

Anche il nostro Paese non fa eccezioni, specie là dove le Istituzioni, ormai “votate al diverbio politico inefficace”, non trovano il “tempo” per ridurre o annullare questo grave ed urgente disagio sociale, lasciando i “malati” in carico alle famiglie, dimenticando, soprattutto, la sicurezza dei cittadini.

Ma la cosa ancor più grave, non ritenuta tale dalle nostre Istituzioni, che di fronte ai disagi ed alle sofferenze dei cittadini affetti da handicap mentale, assistiamo a tentativi di introdurre, l’eutanasia, l’applicazione dell’aborto selettivo, la sterilizzazione, limitazione delle nascite ( artt.23 e 25 sulla riproduzione e pianificazione familiare), tutte queste “metodologie”  della “Convenzione per i diritti delle persone con disabilità” voluta dall’ONU, in alcune parti sono “ignorate” dai mass media cristiani : speciale dossier  ( pag.12).

Questa “Convenzione” adottata da 191 Paesi aderenti all’ONU, ha elaborato molto bene e giustamente i diritti delle  persone con disabilità ed alla partecipazione di diritto alla salute, al lavoro , alla protezione sociale.

 

Per le 2000/3000 famiglie che si tengono e curano da anni i loro parenti in stato vegetativo, il dovere istituzionale non ha tenuto conto di quanto abbiamo affermato ed affermiamo con le Petizioni  a mia firma del 28 maggio 2007 e del 15 aprile 2008 (Atti Parlamentari prot. n. 3362/S del 18.07.2007 e prot. n. 2007/002131/GEN/TN del 10.07.2007; prot. n. 231/S del 30.5.2008 e prot. n. 2008/0015270/GEN/TN del 28.5.2008), con  l’applicazione dell’art.25 lettera f) dove si afferma che alle persone disabili, in qualunque condizione si trovino non è possibile rifiutare l’alimentazione e l’idratazione.

Ma queste “metodologie”, ( che offendono la dignità della persona, in contrasto con l’art.10 dove “viene garantito il diritto inalienabile alla vita”, con l’art.15 dove “nessuno dovrà essere sottoposto ad esperimenti medici o scientifici” e con l’art.16 dove “nessuno deve subire sfruttamento violenza od abuso”,) venissero applicate tutti i disabili fisici, specie gli handicappati psichici, potrebbero correre il rischio di subire quelle “misure” che offendono la dignità della persona e che negano il diritto alla vita.

Così non si combatte contro la malattia, ma si discriminano, per non dire si eliminano, disabili fisici, handicappati psichici, anziani non autosufficienti, malati terminale :   “budget del ricoveratoe laPetizione 2013”, (clicca sulle due virgolettate espressioni), ancora vergognosamente giacenti nelle singole Commissioni Parlamentari .

L’opinione pubblica si interroga su ciò che si può fare per rispondere alle necessità delle persone handicappate e di coloro che condividono tali circostanze.

Ma allora si chiede il cittadino, quali sono i benefici derivanti dalla ratifica della “Convenzione” e cosa otterranno i destinatari diretti ( i malati) e quelli indiretti (la società italiana) e quando verranno risolti i problemi inerenti la patologia mentale ?

E cn le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II°: “ Andiamo avanti con speranza” !

Previte

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