Intervista all’autrice Eliana Zambito Marsala de “Colorami l’Anima”

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di Donio Nemico

Girando e girando sulla rete web mi apparve un libro con un titolo tondo e semplice, nella copertina dell’immagine mi attirava la sagoma per un atteggiamento riflessivo, e lessi alcune recensioni.  Lo acquistai anch’io il libro interessante, “COLORAMI L’ANIMA”, di una scrittrice sorda Eliana Zambito Marsala.

Una giovane scrittrice agrigentina nata con la sordità, che ha scritto un libro con delle emozioni forti e stimolanti, che ti fa “incollare” sul libro, che ti va venire la voglia di leggere e rileggere, riga per riga, senza staccarsi dall’opera letteraria. E’ cosi mi ha spinto queste curiosità e provai a contattarla tramite uno strumento adatto ai sordi, come WhatsApp, sul social network come il conosciuto Facebook o le email, le poste elettroniche. Gli inviai via email, una serie delle domande, all’autrice agrigentina, al suo primo esordio da scrittrice.

Domanda- Ciao presentati

Risposta- Mi chiamo Eliana Zambito Marsala, ho 23 anni e vengo da una provincia di Agrigento. E’ ancora presto per essere definita una “scrittrice”, però spero davvero di guadagnarmi, in futuro, tale parola.  Quindi dico solo che sono una persona semplice che ama scrivere.

D- E’ la prima volta che scrivi come hobby?

R- Scrivo da quando ero piccola. Più che hobby è sempre stato un modo per staccare dalla realtà e anche uno dei miei metodi per liberare ogni pensiero.

D- Da quanto tempo hai iniziato a pubblicare il tuo primo libro? 

R- Ho iniziato il mio percorso da autrice esordiente a gennaio 2017 e devo dire che è una bellissima esperienza. E’ appagante poter dimostrare alla società cosa una persona sorda è in grado di creare.
D- E’ la tua prima pubblicazione al mondo dei “non sordi”? 

R- E’ la prima volta che pubblico una mia “opera” con una casa editrice e sì, è anche la prima volta che metto a nudo qualcosa di mio anche a persone esterne. Di solito, solo poche persone sono a conoscenza di ciò che la mia penna scrive.

D- Cosa ti ha spinto a scrivere una letteratura rosa nel mondo della cultura sorda? 

R- Ho sempre avuto un debole per il genere “rosa”. Penso che non si tratti solo di argomenti sdolcinati ma di sentimenti. Quotidianamente abbiamo a che fare con essi e non solo ci modificano le giornate, ma anche modo di fare. Io trovo che siano fondamentali per la nostra vita e che non ci sia nulla di cui vergognarsi. Essere in grado di provare qualcosa, che sia odio, amore, paura, coraggio, è un grande passo per ammettere a se stessi che non si può essere indifferenti né alle piccole gioie né alle vicissitudini. E’ una cosa naturale da cui non si deve scappare assolutamente, anzi è importante imparare ad affrontarli e a gestirli per diventare persone migliori.

D- Questi personaggi sono ispirati a, grosso modo, che fanno parte nella tua vita? 

R- I personaggi presenti nel libro non sono ispirati a nessuna persona in particolare. Però forse qualche personaggio è nato dal mio modo di voler vedere le persone.

D- Cosa pensi della “letteratura sorda”, cioè secondo lei sarebbe un nuovo fenomeno del sottogenere letterario?

R- Io trovo che la “letteratura sorda”, come la definisce lei, possa essere molto curiosa anche per le comuni persone. I sordi hanno una fantasia incredibile che se la esprimessero in parole, penso davvero che la gente ne rimarrebbe stupita.
D- Lei è l’unica scrittrice sorda che si trova nell’ambiente letterario o ci sono altri scrittori sordi al mondo? 

R- No, non sono l’unica. Non potrei mai definirmi tale, perché so che ci sono persone sorde che, come me, considerano la scrittura un modo per esprimersi.  C’è chi sceglie l’autobiografia, chi il romanzo, chi la poesia. Ma è sempre un meraviglioso metodo per parlare alle persone.

D- Ha in serbo altre bozze, cioè altri libri da pubblicare? 

R- Ho tante bozze che aspettano di essere ridefinite e di avere un finale, ma purtroppo prevale sempre il famoso cosiddetto “blocco dello scrittore”. Spero davvero che prima o poi riuscirò a completarle. Non dico che meritano di essere lette, ma che meritano di essere scritte sì. La produttività non può mai essere la stessa con il tempo.
D- La storia scritta dal suo primo libro “Colorami l’anima” in poche righe cosa ti rappresenta? 

R- “Colorami l’anima” per me ha un grande significato, soprattutto perché, come ho accennato prima, evidenzia l’importanza dei sentimenti. Questo libro è incentrato non sulle solite vicende amorose di coppia, ma sull’amore vero e proprio che può manifestarsi tra genitore e figlio, tra amici, tra fratelli. Ma anche sull’amore per se stessi. Penso davvero che il principale fulcro della vita sia l’amore.

D- Cosa vorresti dire ai giovani futuri scrittori sordi che vorranno pubblicare? 

R- Direi: anche se potrà sembrare tutto difficile, non scoraggiatevi mai. E’ importante seguire i propri obiettivi e provarci sempre.

Nella letteratura dei sordi, esistono altri autori anch’essi nati con la sordità, come Emanuelle Laborit, Marlee Matlin, Liliana Tanco, Dario Palazzo, per citarne alcuni.

Grazie all’autrice, Eliana Zambito Marsala, per la disponibilità a dedicarci qualche ora per l’intervista della testata SORDIONLINE. Le facciamo i nostri migliori auguri per la futura pubblicazione delle altre opere letterarie. Aspetteremo magari nelle prossime uscite in qualche libreria.

Magari in questo periodo li potrete leggere sotto l’ombrellone. Ve lo consiglio questo bellissimo libro “Colorami l’anima”. Buona lettura, cari cyberlettori de SORDIONLINE

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