DAT una Legge molto lontana dalla Costituzione e dal mondo della disabilità!

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Il 20 aprile 2017 la Camera dei Deputati ha approvato il Disegno di Legge sul Biotestamento nella quale il paziente o l’ammalato potrà rifiutare le terapie addotte, comprese la nutrizione, l’idratazione, l’obiezione di coscienza dei Medici ed ora il Testo passa al Senato della Repubblica per l’approvazione definitiva, salvo rinvii od auspicabili modifiche .

Se il testo dovesse passare anche al Senato, di fronte al rifiuto di “staccare la spina” da parte di un Medico, il malato potrà comunque rivolgersi ad un altro Medico nell’ambito della stessa Struttura Sanitaria.

Ma l’approvazione di questo Provvedimento Legislativo ha suscitato molte polemiche.

Il Disegno di Legge sulle Dat ( Disposizioni Anticipate di Trattamento ), sono molto lontane dalla Costituzione, perché non “tutela la salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività” e dove “ la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” ( art.32 ) , mentre, nel caso di persona disabile la normativa proposta si considera una mascherata eutanasia, in quanto non riconosce le basi dell’Ordinamento Costituzionale ricchi di significato etico, politico, giuridico necessari come base comune di convivenza e di progresso per la società italiana .

Infatti la fonte di ogni potere, legislativo, giudiziario e di governo risiede nel popolo, base dello sviluppo essenziale, dove insiste un preciso richiamo ai diritti inviolabili, ai principi di uguaglianza, solidarietà, al ruolo dell’Italia nei rapporti Internazionali e sovranità della Chiesa Cattolica.

Le DAT sono espressioni dove l’uomo anche invalidante decide di fare quando è in grado di intendere e volere, nella futura situazione in cui si trovasse in condizioni gravissime di salute e non fosse più in grado di disporre di se stesso, come nel caso in cui la persona è disabile sia fisica che handicappata psichica.

Sono le decisioni della volontà in merito alle terapie che una persona intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire alle cure proposte, incluse nutrizione e idratazione artificiali, inerenti malattie invalidanti che costringano a trattamenti permanenti.

L’eutanasia è la somministrazione di un’iniezione letale da parte del medico su richiesta del paziente, ma la vita è un dono di Dio per i Cristiani ed anche per tutti gli altri e quindi non va distrutta .

Nel suicidio assistito, che si applica in Svizzera, il paziente domanda di usufruire di un mix di farmaci che assorbe da se stesso, se malati di Sla o impossibilitati a bere quest’ultimi azionano con le labbra o altri movimenti un meccanismo che consente di iniettare nel sondino cui è collegato il mix di farmaci letale.

L’accanimento terapeutico è un atteggiamento di ostinazione nell’impartire Trattamenti Sanitari che risultano “sproporzionati” in relazione all’obiettivo terapeutico e alla condizione specifica del paziente.

La nutrizione e l’idratazione artificiali sono qualificati, inoltre, come Trattamenti Sanitari, quindi l’interruzione della loro somministrazione, rientra tra i trattamenti che possono essere esclusi nelle Dat speciale dossier .( pag. 12 )

 

Devo aprire una parentesi sull’interpretazione della idratazione dove il Vaticano in sede ONU ha contestato, solo, quella parte inerente la riproduzione e pianificazione familiare  ( artt.23 e 25 “Convenzione”) ed i servizi riproduttivi perché possono introdurre l’eutanasia, l’aborto, la sterilizzazione e la negazione al diritto alla vita.

Condivido ampiamente le giuste “riserve” del Vaticano in quanto “queste normative” sono in contrasto con l’art.10 per “l’inalienabile diritto alla vita”, con l’art.15 dove “nessuno dovrà essere sottoposto ad esperimenti medico-scientifici” e con l’art.16 dove si è contro “ogni forma di sfruttamento, violenza od abuso”, e con l’art.25 lettera f) onde “impedire il rifiuto dell’assistenza sanitaria o dei servizi sanitari nonché di alimenti  o liquidi a causa della disabilità”.

E’ auspicabile che il Parlamento italiano affronti e riveda queste Norme specie il Senato della Repubblica nella prossima discussione, le reali emergenze sanitarie nella convinzione che chi soffre vada aiutato, oltre che a ricevere terapie adeguate, a vivere con dignità la sofferenza, non a vedersi sottratte insieme la vita e la dignità, principi difesi, anche, dalle cliniche cattoliche a protezione dei valori morali.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza “ !

Previte

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