Aborto ed eutanasia minacciano il diritto alla vita?

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Queste due nefaste manifestazioni che minacciano il diritto alla vita, sono deleterie ed esprimono preoccupazione sul diritto alla vita, fondamenta di tutti i diritti di tutti gli esseri umani .

La vita è un dono di Dio per i cristiani, un Essere Sopra Naturale per altri, ma nessuno può disporne in qualsiasi momento od occasione.

A volte il cittadino si chiede se la povertà giustifica aborto ed eutanasia !

La povertà come giustificazione di delitti quali l’infanticidio, l’eutanasia quale “moda in corso”, possono introdurre un fattore antropologico che “scarta” i bambini vulnerabili, emarginati, disabili e concepisce, anzi applica, la triste violenza dell’aborto come soluzione di problemi sociali ed economici .

“L’aborto invece violenta il corpo della donna, provocandole gravi ripercussioni a livello psicologico, come la sindrome post-aborto le cui conseguenze sono molte volte irreparabili”.

 

Lo Stato deve migliorare la vita e sostenere la gravidanza, come ha detto recentemente il Cardinale Bagnasco, prevenendo la violenza, in modo tale che la vita nella società sia possibile per tutti , mentre la Chiesa Cattolica non accetta la contraccezione secondo l’appello rivolto dal Papa affinché sia sempre custodita la vita e la dignità di ogni uomo, soprattutto se povero,  incluso il diritto fondamentale alla vita fin dal suo concepimento.

 

 

 

 

 

 

 

Ma cosa è l’eutanasia ?

Ancora una volta dobbiamo pensare essere il procurare la morte a delle persone la cui vita potrebbe essere compromessa da una malattia inguaribile, da una grave menomazione, da una condizione di natura psichica .

La vita, ripeto, è un dono, si chiami di Dio per i cristiani od altra maniera, ma la vita è sacra !

Ancora dobbiamo ritornare su di un argomento, l’eutanasia, che non si può concepire su ognuno di noi, cristiani o non cristiani, specialmente in coloro di una certa età ed in certe condizioni di salute .

Si cerca di inserire nell’opinione pubblica emblematici obiettivi, quali : l’ eutanasia, accanimento terapeutico, testamento biologico cui la politica ci vuol far giungere ad ogni costo in Italia a volte in maniera impropria, ciononostante brevemente esaminiamo queste “circostanze” .

Nell’antichità il vocabolo eutanasia significava una morte dolce, vale dire senza sofferenze, mentre oggi si interpreta quale intervento diretto ad attenuare il dolore della malattia e dell’agonia .

L’accanimento terapeutico è costituito da una serie  di interventi medici sul malato in fase terminale, la cui terapia potrebbe risultare essere inefficace, una “via” compiuta allo scopo di evitare ulteriori sofferenze al paziente con il fornire forti dosi di stupefacenti

Il testamento biologico, incarnato ancora oggi in una legge in itinere, trattasi di una la dichiarazione anticipata di volontà di una persona in relazione alle terapie che intende siano proposte nel caso di malattie o gravi lesioni cerebrali, cioè il consenso informato, vale a dire l’autodeterminazione del paziente a garanzia di cure palliative e tutte le terapie del dolore disponibili.

Purtroppo queste vicende umane vorrebbero spingere la società ad essere selettiva sulla vita e sulla morte dei suoi membri ed è quello che abbiamo “denunciato” al Parlamento Italiano in una Petizione il 18 marzo 2013 ( n.308 al Senato della Repubblica e n.31 alla Camera dei Deputati. Divenuto misteriosamente n.1062 e poi ancora n.1109) che ancora oggi marzo 2017 non abbiamo ricevuta alcuna risposta, in quella che si chiama eutanasia, omicidio, uccisione intenzionale, omissione di soccorso attraverso una anche se impropria  “licenza di uccidere”: budget del ricoverato .

In poche parole la medicina ed il dovere del medico sono di proteggere la salute, guarire le malattie, alleviare le sofferenze, confortare nel rispetto della libertà la dignità della persona, impegno a favore della vita contro la morte, come insegna la Raccomandazione n. 776/1976 dell’Assemblea del Consiglio d’Europa dove si afferma “ che il medico deve placare le sofferenze e che non il diritto di accelerare il processo di morte”.

Ecco perché non possiamo concepire l’eutanasia specie dei minori e dei disabili e consideriamo essere strumento ad attentati alla vita e così come è presentata la “discussione” nella politica italiana a tratti, quasi a corrente alternata, si corre il rischio di considerare la cosiddetta pietas per le sofferenze insopportabili od altre motivazioni, come uno strumento che porta all’eliminazione della vita, ritenuta per alcuni “casi”, non più di valore ed inutile di essere vissuta.

Comunque per l’Italia si tratta di “considerazioni” molto pericolose perché potrebbero coinvolgere malati di Alzheimer, malati psichici, handicappati fisici, pazienti anziani o con gravi patologie, bambini anormali, su minori in stato di incoscienza .

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza !

Previte

http://digilander.libero.It/cristianiperservire

 

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