RIFLESSIONI. Mentre la disabilità ri-cerca solidarietà e comprensione, il silenzio delle Istituzioni continua imperterrito!

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I disabili fisici, gli handicappati psichici, i ciechi, i ventesimisti, i sordi, i sordomuti, gli invalidi civili e tutto il mondo della disabilità, sofferenza, dolore lottano da anni per ottenere legali diritti sanciti dalla Costituzione, soprattutto per far conoscere il loro status sociale quotidiano che rende la loro esistenza, la loro vita e quella dei loro familiari molto difficile, mentre il Parlamento, il Governo non provvedono a risolvere i loro problemi con “coerenza” e “gesti” di speranza !

In una nota del Parlamento Europeo si ricorda che “i Trattati Europei hanno creato il concetto di cittadinanza europea ed ogni cittadino della UE benefica di una serie di diritti “, fra i quali quelli dello studio, lavoro, apertura di attività, di usufruire della propria pensione in un altro Stato membro, della dignità umana, della solidarietà, della parità tra uomo e donna, del rispetto reciproco ed il principio della consapevolezza, oggi molto carente .

Questa esplicita protezione giuridica della dignità dell’uomo da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, implica anche quella del diritto alla vita della n/s Costituzione : dal concepimento alla morte naturale !

Oggi 2017 continua quel mondo in “subbuglio”, che barbaramente uccide per un nonnulla quasi quotidianamente i genitori, i mariti, le mogli, i figli, le donne, i bambini, i neonati, che modifica continuamente il sistema di vita, che “riduce” e conduce la società civile verso il regresso, che è egoisticamente ripiegata su se stessa, che è coinvolta in un forte egoismo oramai assai diffuso, che “tollera “troppe cose e pone “scarsa” attenzione ai più deboli ed ai più sofferenti !

Purtroppo il n/s Paese è stracolmo di come ci propinano le notizie i mass media, di corruzione, di corrotti, di corruttori, una assoluta emergenza nel traffico di influenze illecite e di ignobili individui !

“ Siamo poveri, siamo umili, miti, al servizio del popolo” é l’esortazione di Papa Francesco (  Messa a Santa Marta in Vaticano il 15 maggio 2013 ad un gruppo di dipendenti della Radio Vaticana ), ma questa ammonizione è un consiglio dato con coraggio che vale per tutti ?

Domanda : ma siamo veramente così ? Tutti buoni, accoglienti, solidali, coerenti, giusti, rispettosi secondo la tradizione cristiana ?

Il divorzio libero, l’aborto procurato, la contraccezione e la sterilizzazione “nascosta”, l’ideologia omosessualista, l’eutanasia mascherata, il suicidio assistito, la legalizzazione delle sostanze stupefacenti, la manipolazione e sperimentazione genetica, la promozione dell’ideologia del permissivismo imperante, del relativismo crescente, del qualunquismo diffuso, del vivere poco associato, ebbene : non sono tutte forme di una medesima concezione antropologica contro l’uomo ?

Domanda : ma la n/s società è davvero “inquinata” ? Mah !

Il Papa Paolo VI° , molto argutamente, ha sempre affermato che la n/s non è la società dell’essere, ma dell’avere !

Considerando che i giovani, speranza del domani, si trovano disorientati, che la civiltà é incapace di reagire a questo modus vivendi, che l’uomo ormai é succube di un mondo irreale, Papa Francesco ci ricorda : “Sant’Agostino commentando il profeta Ezechiele parla di due tentazioni dell’uomo : la ricchezza che può diventare avarizia e la vanità un eccessivo “credo” per se stesso” (15 maggio 2013 da Omelia nella chiesa di Santa Marta in Vaticano ).

Ma sono queste le virtù dell’homo sapiens ?

Quello di Papa Francesco, un uomo semplice, carico di entusiasmo carismatico, che converte, che ha saputo “ riunire” moltissimi uomini, un papà attento e premuroso non è in un delirio di pauperismo medievale, ma vuole il ri-avvio dell’applicazione pratica dell’amore cristiano insegnatoci attraverso il Santo Vangelo .

E’ necessario, per non dire urgente riscoprire l’educazione integrale che resta non solo quella dell’apprendere, ma anche quella della adozione dei valori morali che trovano nelle radici etiche e cristiane il loro riferimento fondamentale.

 

Nelle difficili situazioni in ambito sociale di tutti, dei giovani ed anche soprattutto degli adolescenti e questo è purtroppo “cosa quasi quotidiana”, occorre promuovere l’educazione morale come affannosa ricerca della maturazione della coscienza e non del possesso dell’avere.

Ancora una volta riconosciamo l’insegnamento morale che ci apportano gli animali domestici, che rispettiamo ampiamente, dove tutti sappiamo che la loro “sorte” fa parte dei diritti e dei doveri riconosciuti, giustamente dalla “Carta dei diritti per animali domestici” e sanzionata dall’art. III-121 della Costituzione Europea .

Ma restiamo, sempre, del parere che è autentica vergogna davvero intollerabile, constatare la “sorte” e la ignobile dimenticanza riservata all’uomo, agli anziani, ai malati terminali, ai poveri, agli emarginati, ai disabilitati, ai sofferenti patologie croniche ed ampiamente “valorizzare” i n/s amici a 4 zampe e porre l’uomo allo stesso livello se non sotto del genere umano :  questa è civiltà ?

Quel quotidiano catastrofismo, quel rinnegare col silenzio ogni diritto ed aiuto morale, quel continuo diverbio politico allontana tutto e tutti dalla realtà e dalla coscienza, concentrando in un sordido egoismo ogni interesse in perfetta armonia contro il senso della solidarietà .

Quella solidarietà sociale dovrebbe tendere a guidare la dinamica morale di tutti verso una crescita di sensibilità con i problemi sociali, con l’esempio di una visione pienamente umana della quotidianità, quale impegno di vicinanza sociale verso tutti, specie verso le persone più deboli e bisognose .

Ma ognuno aspira a star meglio, quasi disattendendo quella conclamata solidarietà verso quelle persone, deboli e bisognose, che hanno gli stessi diritti di quanti vivono in società ?

Al di là delle barriere architettoniche, che non dovrebbero più esistere, ben più dure sono le barriere intellettive che offendono tutti, abili e disabili, ritorcendosi contro chi le continua a porle in atto, mentre la società civile può trovare su questo terreno interessi comuni di solidarietà, specie là dove le famiglie provate dalla disabilità psico-fisica di qualche suo componente fatica a stare al passo, ad interloquire con un mondo che sembra sfuggire non solo al confronto, ma anche allo sguardo per timore di perdere il senso della civiltà

Lo Stato esperto di umanità e socialità, ricordo sempre, non ascolta ! non sente! non vede, negando quindi intrinsecamente la necessità dell’incontro e del dialogo col mondo della disabilità, privo di ordinati intendimenti socio-pedagogici per ricercare e rimuovere i contenuti negativi di quelle necessità

Nella realtà’ quotidiana le Istituzioni non posseggono più da tempo la capacità di captare le necessità del cittadino, restando molto lontane, significantemente lontane, troppo lontane dalla realtà

In questi frangenti restano dimenticati quanti drammaticamente “vivono” ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo, con i sofferenti di quelle “patologie” sopra menzionate, mentre i disabili continuano a coltivare la speranza e l’attenzione al mondo della sofferenza .

L’opinione pubblica, Signori della Politica, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, chiede e si aspetta di più, perché non si può più ignorare quella attenzione preferenziale per chi è più debole ed indifeso !

Le Istituzioni “predicano austerità”, ma per gli altri, continuano ad elargire e non togliere alla casta politica ogni privilegio, impongono sacrifici alla gente, nella Slegge di bilancio e nella prossima manovra economica annunciano manovre economiche di miliardi di eur destinati all’Europa con tagli alla Sanità, chiacchiere inusuali trascurando anche questo ambito della disabilità, perseguendo lo stratagemma della tela di Penelope nell’Odissea che “di notte disfaceva ciò che aveva tessuto durante il giorno “, o con l’applicazione della ben nota logica gattopardesca “ di cambiare tutto, purché nulla muti ! “

Ma questa è civiltà, oppure libertinaggio ?

 

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza !”

Previte

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