La disabilità, simbolo della fragilità, è ignorata dalle Istituzioni?

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Mentre si svolgono inutili Convegni su questo tema, Mons. Michele Pennisi Arcivescovo di Monreale lancia un accorato appello perché vengano assicurati Servizi ed Assistenza ai disabili Siciliani !

Con lo spending review e con l’obiettivo della crescita “nel rispetto delle compatibilità finanziarie e dei vincoli europei “, il Governo in carica, pare, che per  quanto riguarda gli interventi nel campo della Sanità Pubblica ha ridotto gli aiuti, gabbando ancora una volta il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore, della emarginazione, della povertà, della disperazione, mentre si svolgono con inutili “chiacchere” Convegni sulla disabilità !

Le molte promesse alla solidarietà sociale, in special modo quella che riguarda la condizione di disabilità e di quella psichica verso l’uomo da parte delle Istituzioni, non hanno fornita una opportuna risposta alle necessità prioritarie dello stesso e delle famiglie : solo parole, parole, parole !

 

La prima impressione che si riscontra in una persona che non possiede la capacità di svolgere le “attività” normali quotidiane, è quella di pensare che sia considerata fuori dal mondo e dalla socialità, come in sostanza “dice” Mons. Pennisi per i disabili Siciliani, sono espressioni per quanto modestamente ed in breve ho cercato di esporre nell’interpretare quelle tematiche, che riguardano soggetti ritenuti deboli e svantaggiati, fra cui “spicca”, ripeto, il malato psichico, spesso all’ordine del giorno della cronaca dei mass media. Ma la politica, campione assoluta dell’ipocrisia, al mattino “dice” ed alla sera “disdice” !

La “vicinanza” alla disabilità, quale termine solidaristico di tutti i Governi e di quanti sono promotori di Convegni , non deve essere, ripeto, di sole “parole che riguardano l’aspetto dei problemi di vita sociale delle persone, ma anche quella della difesa della dignità umana, dell’uomo sofferente, dell’individuo in difficoltà, del più debole, del più bisognoso e del più svantaggiato, come vengono descritti nel Preambolo della Costituzione Europea e non considerare sempre queste persone “morti sociali od inutili pesi “.

Non basta de-istituzionalizzare ad esempio il mondo della sofferenza psichica, patologia largamente diffusa fra i giovani e gli adolescenti, per una pseudo integrazione nella società civile, ma necessita restituire il rispetto del diritto come “persona” per beneficiare di quelle norme, anche giuridiche, che da tempo, da ben 38 anni aspettano invano.

Al di là delle barriere architettoniche, ben più dure a cadere, sono quelle intellettive che offendono tutti, abili e disabili, ritorcendosi contro chi le continua a porle in atto, mentre la comunità civile e le Istituzioni possono trovare su questo terreno argomenti di interesse comune, specie laddove le famiglie provate dalla disabilità in qualche suo componente, faticano a stare al passo con un mondo che sembra sfuggire, o che sfugge inesorabilmente !

 

Ma uno dei problemi più scottanti, più difficili e di maggior rilievo di questi n/s ultimi tempi che affliggono le famiglie di tutti i diversamente abili é l’incertezza del “dopo”, cioè del dopo la morte di colui/ei che sostiene il peso dell’assistenza, soprattutto per non avere ancora una ragionevole certezza e sicurezza sui vari tempi assistenziali che il proprio familiare malato dovrà affrontare, forse pensando che il familiare deve essere “buttato” nella spazzatura ?

Si tratta di quell’eventuale costituzione di un Fondo Speciale Economico nel quale confluire quelle parti di patrimonio, risparmi o beni che in eredità andrebbero ai disabili superstiti, che un giorno resteranno soli . E’ vero che Legislazione Italiana prevede il Curatore, il Tutore, l’Amministratore di Sostegno che si assumono l’onere di amministrare i beni degli handicappati psico-fisici, ma se amministrati da un Ente Pubblico, quest’ultimo sarà sempre operante ed attivo garantendo una naturale continuità che la persona fisica non è in grado di farlo : budget del ricoverato    Petizione 2013  , ancora vergognosamente giacenti nelle singole Commissioni.

Ecco anche l’esigenza della ricerca scientifica ( art.9 Costituzione Italiana) anche sulle malattie mentali, “argomento” assolutamente disatteso e fortemente ignorato dalla Politica, dai Convegni, dal Consorzio Umano .

E’ necessaria una legge-quadro nazionale di riforma per la malattia mentale, adeguata, efficace, chiara e libera da ogni ipocrisia inerente questo grave disagio sociale, che sosteniamo, ripeto, con le n/s Petizioni nel Parlamento Italiano ed Europeo .

Il Governo dovrebbe bene verificare certi “finanziamenti” inutili ed inefficaci e dovrebbe avviare provvedimenti utili a “cose” concrete, specie quelle che dovrebbero facilitare il compito sempre più impegnativo di chi assume le responsabilità e le cure in quelle famiglie dove insistono questi diversamente abili !

Ora nel contesto della regionalizzazione, la auspicata ed invocata legge-quadro nazionale, come invoca Mons. Pennisi per i disabili siciliani, è intesa in modo che le singole Regioni possano indirizzarsi in maniera omogenea all’emanazione di norme legislative a quelle modalità sancite dall’art.117 della Costituzione Italiana in materia assistenza sanitaria, tra cui la salute mentale per quelli che necessitano ed abbisognano, più di altri, di promozione della loro dignità e dei loro diritti, e con meccanismi di perequazione per migliorare la qualità dei Servizi uguali in tutte le Regioni, garantendo sicurezza ai cittadini.

Una parola di riconoscimento per il lavoro compiuto, và dato agli Istituti Religiosi Cattolici quali l’Opera don Orione, don Guanella, Cottolengo di Torino ed altri, per la generosa ospitalità, peraltro essenziale, concessa da tempi remoti data la scarsità ricettiva pubblica, come quella di gratitudine và data ai NAS dei Carabinieri ed alle Forze dell’Ordine, che con profonda professionalità e dedizione tesa ad una maggiore garanzia umanitaria e giuridica, sorvegliano le strutture e l’andamento gestionale nei Centri, nelle Case di Riposo, negli Istituti ove sono ospitati anziani, disabili fisici, handicappati psichici.

 

Si dice : chi abbandona un cane lo condanna ! ma, ben più grave, chi abbandona un essere umano lo uccide !

 

Con le parole del Santo Giovanni Paolo II° “Andiamo avanti con speranza !”

Previte

 

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

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