Eutanasia?

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Ancora una volta, ritorna in seno al mondo dei mass media, a quello civile, politico, istituzionale, l’argomento eutanasia, anche con richiesta di accelerare l’iter della legge che da moltissimi anni è in discussione nel Parlamento italiano e che “tormenta” le Istituzioni, ripreso recentemente da una persona tetraplegico .

Vorrei ricordare che la Raccomandazione n. 776/1976 dell’Assemblea del Consiglio d’Europa  afferma “ che il medico deve placare le sofferenze e che non il diritto di accelerare il processo di morte”.

Così come è presentata la “discussione” nella politica, a tratti quasi a corrente alternata, si corre il rischio di considerare la cosiddetta pietà per le sofferenze insopportabili od altre motivazioni, come uno strumento che porta all’eliminazione della vita, ritenuta per alcuni “casi”, non più di valore.

Si tratta di “considerazioni”, che “ non sono diritti deboli, ma diritti dei deboli ” come argutamente dice il Cardinale Dionigi Tettamanzi una volta mi ha scritto, molto pericolose perché, aggiungo, potrebbero coinvolgere malati di Alzheimer, malati psichici, handicappati fisici, pazienti anziani o con gravi patologie, bambini anormali, suicidi assistiti per i depressi : un relativismo incosciente, aberrante, antisociale !

Nella n/s martoriata Italia il principio fondamentale di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, assieme a quello di libertà, pari dignità, solidarietà sociale, è affermato dall’art. 3 della Costituzione Italiana .

Sarebbero quindi contrarie alla stessa quelle eventuali “norme giuridiche” che concedessero ad una categoria od a singoli individui particolari privilegi non riconosciuti  alla generalità delle persone, perché ciò violerebbe il principio della uguaglianza di trattamento dei cittadini .

Ma esiste ed insiste anche l’art. 25 della “Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità” dell’ONU dove è sancito che  si deve  “ridurre al minimo e prevenire ulteriori disabilità, anche durante l’infanzia e l’età avanzata”, cioè aborto, onde prevenire complicazioni future e frenare la diffusione di handicap genetici, o per “eliminare” figli imperfetti, o la pratica dell’eutanasia per eliminare la vita senza senso, mentre l’art.25 /f  precisa “ impedire il rifiuto dell’assistenza sanitaria o dei servizi sanitari nonché di alimenti o liquidi a causa della disabilità”, come si è ripetuto in Francia ed ora viene “riesumato” .

Alla pari “dignità sociale”, più volte richiamata dalla n/s Costituzione, ne discendono i così detti diritti sociali, nonché doveri, come il diritto ad ottenere dallo Stato determinate prestazioni a favore di bisognosi, di assistenza sanitaria, cure gratuite per gli indigenti, addestramento professionale per gli invalidi (art.38) la protezione della madre e del “ eutanasia senza consenso sulla persona incapace di esprimersi “ ?

Nessuno può deliberatamente causare la morte, anche su richiesta di una persona gravemente malata senza violare un divieto fondamentale, “non uccidere” che è uno dei più importanti requisiti morali di ogni società e, per i credenti cristiani, un Comandamento di Dio.

È il fondamento di tutta la vita sociale rispettosa degli altri, soprattutto dei più vulnerabili . Ma cosa è l’eutanasia ?

Procurare la morte delle persone la cui vita potrebbe essere compromessa da una malattia inguaribile, menomazione, condizione di natura psichica grave .

Attorno a quei emblematici obiettivi : eutanasia, accanimento terapeutico, testamento biologico cui la politica ci vuol far giungere ad ogni costo in Italia, se ne “parla” troppo, a volte in maniera impropria, ciononostante brevemente esaminiamo queste “circostanze” .

Nell’antichità il vocabolo eutanasia significava una morte dolce, vale dire senza sofferenze, mentre oggi si interpreta quale intervento diretto ad attenuare il dolore della malattia e dell’agonia .

Nell’odierna interpretazione l’accanimento terapeutico è costituito da una serie  di interventi medici sul malato in fase terminale, la cui terapia potrebbe risultare essere inefficace, una “via” compiuta allo scopo di evitare ulteriori sofferenze al paziente con il fornire forti dosi di stupefacenti .

Il testamento biologico, incarnato ancora oggi in nessuna legge, trattasi di una la dichiarazione anticipata di volontà di una persona in relazione alle terapie che intende siano proposte nel caso di malattie o gravi lesioni cerebrali, cioè il consenso informato, vale a dire l’autodeterminazione del paziente a garanzia di cure palliative e tutte le terapie del dolore disponibili.

Da tempo, anche in Italia, si registrano tentativi di legalizzare l’eutanasia e su questo argomento che riteniamo molto importante, fermiamo la n/s attenzione, ancora una volta rinnovato dal caso francese .

Purtroppo queste vicende umane vorrebbero spingere la società ad essere selettiva sulla vita e sulla morte dei suoi membri, quello che si chiama omicidio, una uccisione intenzionale, una omissione di soccorso attraverso una anche se impropria, ripeto, “licenza di uccidere”: budget del ricoverato .

In parole povere : la medicina ed il dovere del medico sono di proteggere la salute, guarire le malattie, alleviare le sofferenze, confortare nel rispetto della libertà la dignità della persona, impegno a fanciullo (art.31).

Il valore della vita dipende per i cristiani dalla capacità di seguire il rapporto della persona indicato dalla Fede e per i non credenti dal rispetto della dignità e della libertà umana  .

 

Con le parole del Santo Giovanni Paolo II°Andiamo avanti con speranza!” (NMI, 58).

Beato%20G http://www.webalice.it/previtefelice/PII.wmv (Clicca qui)

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

 

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