Disabilità: Previte, servono “riconoscimento giuridico” del malato psichico e servizi territoriali

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Il “riconoscimento giuridico di handicappato mentale, perché l’Italia quale membro dell’Onu può proporlo in base all’art.47” della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità; il “rispetto della dignità della persona malata psichicamente”; l’autorizzazione “al trattamento obbligatorio anche in assenza del consenso del paziente, almeno in determinate condizioni, con le garanzie di rispetto del paziente considerato persona non padrona delle proprie azioni e dei suoi familiari”.

Salute mentale

Sono alcune delle richieste al governo italiano di Franco Previte, presidente dell’associazione “Cristiani per servire”, alla vigilia del 10° anniversario della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (6 dicembre 2006) entrata in vigore nel nostro Paese dal 15 marzo 2009. Previte chiede inoltre la “realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi più difficili da riabilitare, onde evitare che sulle famiglie gravino un carico insostenibile di disagio, costi e pericoli” e “la competenza di istituire da parte delle Regioni” servizi territoriali che consentano di “rilevare precocemente comportamenti anormali di pazienti conosciuti od ignoti”. Ma per Previte, “l’aspetto sanitario è solo parte, perché quello sociale è altamente importante”.

Di qui la necessità del “dopodinoi” e la sottolineatura che “gli attuali euro 279,47 al mese consentono solo di sopravvivere”. Ma bisogna operare anche sulla prevenzione in età evolutiva. E ancora, affrontare la questione “budget del ricoverato”. “Tutto questo ed altro non è stato ancora esaminato da nessuna Istituzione perché a nessuno – conclude Previte – interessa questo problema sociale”.

Agenzia di Stampa SIR 8 Agenzia di Stampa della CEI) – Conferenza Episcopale Italiana

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di MP Iscriviti gratuitamente ⤹