Paralimpici: la disabilità in carta patinata fa subito polemica

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Paralimpici: la disabilità in carta patinata fa subito polemica
Paralimpici: la disabilità in carta patinata fa subito polemica

Oggi su Vogue Brasile un servizio con modelli per una campagna siamo tutti paralimpici, in vista dei Giochi che si aprono a Rio la prossima settimana. E la piazza si spacca: chi è favore e chi è contrario

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Una immagine di Vogue Brasile in edicola oggi

Proteste, proteste, proteste. Contro chi? La pubblicità in appoggio del Comitato Paralimpico Brasiliano sviluppata dalla agenzia Africa. “Somos todos paralímpícos”, siamo tutti paralimpici, è la campagna che ritratta l’attrice Cleo Pires e l’attore Paulo Vilhena, due nomi famosi, nei panni di atleti disabili, diffusa dall’edizione brasiliana sulla rivista Vogue, in edicola a partire da oggi agosto. L’immagine del corpo di Pires era mescolato con quello di Bruna Alexandre, paratleta del tennis tavolo col braccio destro amputato; Vilhena con quello di Renato Leite, paraplegico del sitting volley. Anche prima della pubblicazione la notizia è diventata virale su internet destando scandali. Gli attori fanno parte della squadra di ambasciatori paralimpici, a cui si aggiungono anche nomi famosi dello sport brasiliano tipo Romário, Ronaldinho, Gustavo Kuerten, Emerson Fittipaldi

DIFESA — Perché non chiamare proprio i paratleti? E’ stata una delle tante reazioni indignate postate su Facebook e in altre social network. Perché non Bruna Alexandre e Renato Leite anziché Cleo Pires e Paulo Vilhena? Pires si è difesa pubblicando un video nel suo account su Instagram: “Noi come ambasciatori (paralimpici, ndr.) abbiamo prestato la nostra immagine per generare visibilità. È ciò che stiamo facendo, Dio mio”. Cleo, ritrattata senza braccio alla pubblicità, sottolinea ancora: “La campagna è per gli atleti paralimpici e a loro piace.

È solo veleno, solo invidia …” La rivista Vogue su Facebook ha detto che rispetta l’opinione dei lettori che non sono d’accordo con la campagna pubblicitaria, ma ribadisce l’impegno di diffondere la Paralimpiade e di tutte le iniziative per stimolare il pubblico ad assistere alle competizioni. Al momento della campagna pubblicitaria si temeva per il successo di pubblico alla Paralimpiade di Rio. Ma alla fine dell’Olimpiade i biglietti hanno cominciato ad andare a ruba. La gente ha nostalgia dei Giochi e anche alle Paralimpiadi.

Le Paralimpiade inizia il 7 settembreLe Paralimpiade inizia il 7 settembre
ERRORE — La studente di giornalismo Rafaela Putini, sorella di Fernando Putini, paratleta della nazionale brasiliana di rugby in carrozzina, ha manifestato pure la sua indignazione già col nome della campagna: “No, non siamo tutti paralimpici. Nessuno sa le difficoltà di un paratleta, nessuno sente il pregiudizio, nessuno sa ciò che vivono loro”. Mila Mesmo, utente di sedia a rotelle, era pure indignata: “Questo modo in cui ci rappresentano ai mass media è ciò che porta tanto allontanamento, tanta esclusione. Sentimento di non appartenenza come persona disabile nel mondo. Io non mi sveglio di mattina e penso ‘madonna questo corpo debole mi disturba’. Io penso, ‘che mondo marcio che non accetta corpi come il mio’.

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