Vacanze in hotel a misura di disabile, Bergamo lancia le ‘para-stelle’

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Bergamo, 17 luglio 2016 –  Non solo le stelle per i confort. Distinguere gli alberghi e le attività ricettive anche in base alla capacità di accogliere turisti diversamente abili. O, più in generale, clienti che hanno difficoltà a muoversi perchè sono sulla sedia a rotelle o perchè, semplicemente, sono in là con gli anni. Stanze con interruttori ad altezza raggiungibile, ascensori buoni anche per gli over size, zero barriere architettoniche, segnali acustici per i non udenti, tattili per i non vedenti e così via.

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LANCIO Mario Pietra e Letizia Anna Signorile proporrano il loro progetto alle istituzioni e alle associazioni degli albergatori

Parte da Bergamo un’idea innovativa che potrà dare valore aggiunto a chi esercita attività ricettive: una catalogazione a tre stelle che certifichi il livello di accoglienza degli hotel a misura di disabile. Un’idea che rientra nel più ampio progetto denominato «Hotelabile», messo a punto da Letizia Anna Signorile, giovane architetto d’interni di Bergamo, e da Mario Pietra, imprenditore di Dalmine nel settore della domotica e dell’automazione.

E quale città più indicata come Bergamo che, grazie al terzo aeroporto italiano, sta scoprendosi sempre più città turistica. «Tutto nasce da una mia visita a un istituto di riabilitazione di Bergamo dove ho constatato direttamente come la domotica possa essere di aiuto per progettare locali e spazi a misura di diversamente abile», esordisce Mario Pietra. «Hotelabile – prosegue Letizia Anna Signorile – nasce dopo un’attenta analisi di quanto le strutture ricettive siano ancor oggi poco adatte alle persone con disabilità fisiche. C’è una domanda enorme di turismo per disabili e lo constatiamo grazie a un gruppo creato su Facebook dove riceviamo tante richieste di informazioni quali quella ad esempio, di un ragazzo tetraplegico che cercava un albergo al mare accessibile alla sua sedia a rotelle un po’ più grande del solito». La disabilità può avere diverse facce, ma nelle strutture ricettive pare che si risponda in modo approssimativo.

«Puntiamo tra le altre cose – dicono i due ideatori – a un concetto di camera, ad esempio, che permetta al turista disabile di non viaggiare più accompagnato: sordi, ciechi, muti, persone su sedia a rotelle, obesi, anziani, ma anche allergici. Hotelabile si rivolge a tutti gli hotel che vogliano aprirsi all’accoglienza delle persone diversamente abili. Una nuova sensibilità che parta dalla reception per arrivare a camere ripensate. Inoltre con la certificazione dei livelli di accoglienza, con tre stadi differenti, possono al meglio indirizzare i clienti sui confort che la struttura riserva ad essi». Ad esempio, una stella per l’hotel che può ospitare solo alcune disabilità; due stelle per l’hotel che può ospitar la maggior parte delle disabilità e tre stelle per l’hotel che le può ospitare tutte.

http://www.ilgiorno.it

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