Legge sul «Dopo di noi», c’è il sì della Camera: ecco i primi 150 milioni

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E’ arrivato stamani (attesissimo) l’ok della Camera. Così, dopo un acceso dibattito parlamentare (contestazione in aula del Movimento 5 Stelle), il «Dopo di noi» sta per diventare legge. In ballo c’è un fondo pubblico da 150 milioni di euro in tre anni.

di Gianluca Testa

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I primi 90 milioni saranno sbloccati in questo 2016 dopo l’approvazione del Senato, che dovrebbe avvenire in tempi rapidi e senza intoppi (in questi casi, si sa, il condizionale è d’obbligo). «L’obiettivo è di arrivare a conclusione dell’iter entro la primavera» assicura il presidente della Commissione affari sociali della Camera, Mario Marazziti (Gruppo Democrazia Solidale). «Questa – aggiunge – è una legge che riesce a togliere angoscia e restituisce dignità, indipendenza e serenità a migliaia di famiglie». I genitori di persone disabili possono così iniziare a immaginare un futuro più sereno per i propri figli grazie a una legge che il ministro della salute Beatrice Lorenzin definisce «rivoluzionaria per il nostro paese».

Il problema, in Italia, tocca da vicino 15 milioni di persone che vivono la loro vita a contatto con disabilità più o meno gravi. Secondo l’Istat, nel nostro paese, i disabili sono 2,2 milioni. Tra coloro che hanno disabilità gravi, 580 mila hanno hanno meno di 65 anni; 260 mila vivono assieme ai genitori e 86 mila hanno padri e madri ormai molto anziani.

Per Marrazziti, con la legge sul “Dopo di noi” le famiglie «vengono liberate da un incubo: quello di non poter morire». Grazie a questa norma sarà possibile usufruire di agevolazioni fiscali. In primo piano ci sono anche la continuità abitativa, le assicurazioni e un trust per l’assegnazione dei beni. «Mentre si è ancora in vita – spiega il presidente della Commissione affari sociali –  nell’uso e nella destinazione si avrà la possibilità di destinare fondi vincolati. Beni e risorse che permettano ai propri familiari o amici disabili di continuare a vivere dignitosamente».

Commentando quella che per lui è una «buona legge», Marrazziti non risparmia una critica al passato. «Lo Stato non era assente» dice. «Ma per tante, troppe persone la risposta è stata troppa istituzionalizzazione, spersonalizzazione e solitudine. Non solo dei disabili gravi ma anche delle famiglie».

Il provvedimento, come ricorda l’onorevole Pd Edoardo Patriarca (anche lui componente della Commissione affari sociali), era atteso da due legislature.

«Obiettivo del testo è favorire il benessere, l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità» aggiunge Patriarca. «Mentre presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali viene istituito uno specifico fondo, qua si introduce la detraibilità delle spese sostenute per le polizze assicurative, con l’incremento da 530 a 750 euro della detraibilità dei premi per assicurazioni versati per rischi di morte. Inoltre – conclude Patriarca – si introducono agevolazioni a vantaggio dei trust, prevedendo che questo tipo di trasferimenti di beni, all’atto della loro istituzione o anche successivamente, siano esenti dall’imposta di successione. Essenziale sarà ora fare il possibile perché l’iter del provvedimento spedito».

@CorriereSociale

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